Roberta Cocco : la tecnologia agile e accessibile a tutti

Dopo una lunga carriera in Microsoft, Roberta Cocco è oggi Assessore alla Trasformazione digitale e servizi civici di Milano: l’intervista.

Dopo una lunga carriera in Microsoft, Roberta Cocco è oggi Assessore alla Trasformazione digitale e servizi civici di Milano.

*di Ilaria Galateria

Nell’era digitale stanno aumentando le opportunità di carriera per le donne. Ne è convinta Roberta Cocco, Manager esperta di Digital Transformation, sposata e mamma di tre figli, che è stata nominata Assessore alla Trasformazione digitale e Servizi civici dal Sindaco di Milano, Giuseppe Sala.

“Nel settore digitale – afferma – il lavoro è più flessibile e questo aiuta le donne a entrare nel mercato del lavoro e fare carriera, conciliandola con la famiglia. Non devono avere il timore di essere ambiziose, nel senso positivo, verso la loro vita professionale e privata. Anche perché le donne sono precise, scrupolose e social”.

 

Roberta Cocco e la tecnologia

Roberta Cocco , come nasce la passione per la tecnologia?

Ho una laurea umanistica, di cui sono orgogliosissima e che mi ha permesso di poter scegliere dove indirizzare il futuro. La mia carriera è iniziata in Microsoft dove mi occupavo di organizzazione eventi e marketing.

Lavorando in un’azienda che ha contribuito a cambiare il mondo negli ultimi venticinque anni, ho avuto il grande privilegio di osservare come la tecnologia stesse diventando sempre più pervasiva, nelle aziende e nella vita delle persone. La passione, dunque, è nata per caso ed è esplosa nel tempo.

Roberta Cocco e l’innovazione per Milano

Milano è sempre più al vertice dell’innovazione italiana mentre il resto del nostro Paese lo è meno rispetto agli standard europei. Quali le possibili idee per un percorso di trasformazione digitale secondo Roberta Cocco?

Milano in questo momento è all’apice di una serie di cambiamenti. Per noi trasformazione digitale vuol dire porre il cittadino al centro dell’attenzione. Non solo nel mio Assessorato ma anche con la Giunta e con il Sindaco Sala stiamo lavorando su più livelli, così che la tecnologia renda i servizi più semplici e accessibili a tutti, facilitando anche la relazione tra Comune e singolo individuo.
Il nostro obiettivo è riuscire a diventare un punto di riferimento per trainare e affiancare tutto il nostro Paese. Per questo motivo il mio piano ha due anime. La prima è quella di offrire servizi e infrastrutture che possano permettere un’accelerazione della trasformazione. La seconda, invece, riguarda l’educazione digitale. Aiutare cioè tutti i cittadini che per età, cultura, lingua o semplicemente perché non ne hanno ancora avuto occasione, non si sono ancora avvicinati al mondo tecnologico, a conoscerlo e utilizzare i servizi digitali.

Quali sono i principali progetti che ha sviluppato nel settore tecnologico per la città di Milano?

Un grande progetto, alla base di tutti, è l’interoperabilità. Che ha come obiettivo primario raccogliere, organizzare e armonizzare i dati in possesso del Comune di Milano e renderli condivisibili per le necessità di ogni cittadino.
Per quanto riguarda l’educazione digitale, a dicembre abbiamo fatto partire, in fase sperimentale, il progetto denominato in dialetto milanese “In de per mi – faccio da solo” dove in ogni municipio alcuni tutor si occupavano di aiutare i cittadini informando dell’esistenza dei servizi online e del loro utilizzo. Un’iniziativa molto apprezzata che dalla scorsa primavera è stata ampliata anche attraverso il percorso di alternanza scuola-lavoro. Abbiamo coinvolto giovani delle scuole superiori che ci hanno dedicato il loro tempo e si sono resi disponibili come nativi digitali al nostro pubblico.

Un altro grande passo in avanti nel percorso di trasformazione digitale della città è stato “Il fascicolo digitale del cittadino”…

Dal 1 aprile abbiamo lanciato questo contenitore digitale all’interno del quale ogni cittadino milanese può trovare le pratiche e i documenti che lo riguardano, tutto in un unico punto di accesso. Si tratta di una cartella virtuale dove l’utente in tutta sicurezza può consultare la propria posizione, dallo storico dei pagamenti delle tasse alle multe, passando per ricevute, richieste di certificati online o di pass per la sosta auto… Stiamo ancora lavorando per inserire tutte le informazioni. L’obiettivo è completarlo entro il 2017.

Donne e digitale, un tema caro a Roberta Cocco …

Si, assolutamente. Sono ormai quindici anni che mi occupo del tema. Credo nell’importanza di avvicinare le giovani donne al mondo del digitale, perché purtroppo nel percorso di studi il divario ragazzi e ragazze per chi segue una carriera tecnico-scientifica è ancora troppo alto. Nel 2013 insieme ad alcune colleghe ho sviluppato il progetto “La Nuvola rosa” che ha come obiettivo la formazione tecnica e digitale delle giovani donne attraverso corsi di cloud computing, big data, scrivere un curriculum o anche avviare una startup. Le opportunità di lavoro sono tantissime. Il mio obiettivo è formarle e aiutarle in questo settore dove c’è una grande richiesta.

Quanto è stato importante e necessario lo smart working per conciliare i tempi di vita e di lavoro?

Fondamentale. La tecnologia ha consentito di dedicarmi ai figli e alla carriera. Sarebbe stato difficile conciliarli se non avessi avuto la possibilità di utilizzare dei supporti tecnologici. Lo smart working è una nuova concezione di lavoro e non importa se si è mamma, papà, donna, uomo, giovane o avanti negli anni… si tratta di un grande cambio culturale di cui dovrebbero beneficiare tutti, non solo le donne.
Il Comune di Milano è stato capofila come istituzione garantendo la possibilità del lavoro agile ai propri dipendenti. Un grande successo.

Roberta Cocco

Roberta Cocco è Assessore alla Trasformazione digitale e servizi civici di Milano


Roberta Cocco : la tecnologia agile e accessibile a tutti - Ultima modifica: 2017-10-23T14:40:47+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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