La Faraday Future FF 91 sfida Tesla: l’auto elettrica che impara

La Faraday Future FF 91 è l’auto elettrica, una vera supercar, che sfida apertamente Tesla. Punta su design, velocità e sull’intelligenza artificiale

La Faraday Future FF 91 è l’auto elettrica, una vera supercar, che sfida apertamente Tesla.
Faraday Future è l’azienda che si occupa di auto elettriche, ha annunciato una nuova auto ieri a Las Vegas, durante il CES 2017: una berlina elettrica con l’accelerazione di una Formula Uno e la capacità di apprendere dal conducente.

Faraday Future F 91 in produzione nel 2018

La Faraday Future FF 91, che si presume vada in produzione nel 2018, consentirà a Faraday Future di competere con Tesla sul mercato delle auto sportive elettriche. La FF 91 ha 1.050hp e accelera da 0 a 95kmh in 2.39 secondi, a differenza del Model S P100D di Tesla che fa la stessa cosa in 2.5 secondi.
Nick Sampson, vice presidente della Faraday Future, ha fatto sapere che la macchina ha un sistema di parcheggio senza conducente e due antenne aerodinamiche che consentiranno alla vettura di fungere da router wireless di grandi dimensioni. La Faraday Future FF 91 si sbloccherà riconoscendo il volto del conducente e imparerà una serie di dati sul suo conducente al fine di adattarsi continuamente alle preferenze di chi la guida abitualmente.

Faraday Future FF 91, sogno o realtà

Ma, nonostante le ottime premesse (e promesse) c’è uno scetticismo di fondo che aleggia sul progetto, e ci si chiede se una berlina sportiva con cervello artificiale andrà mai per davvero in produzione. Lo scorso Novembre, la società Aecom aveva interrotto la costruzione della sede di produzione di Faraday Future (dal valore di circa 1 miliardo di dollari) a causa di una serie di fatture non pagate. A Dicembre, tre tra gli executive – incluso il CEO Ding Lei – hanno lasciato la società in meno di una settimana.
Sampson ha ribattuto così: “Nonostante tutti gli scettici e i pessimisti noi andremo avanti per la nostra strada”.

Un’auto futuristica

La vettura è una versione futuristica di una berlina a quattro porte, con l’involucro di vetro colorato intorno alle porte e al tetto, una motivo a scacchi lungo la base e poi curve e linee pulite. La 91 FF dispone anche di una luce incandescente circolare sul cofano che fa pensare a quella ben in vista sul petto di Iron Man.

Una gara di velocità per Faraday Future FF 91

Il pubblico ha potuto assistere ad una corsa dal vivo in cui si è mostrata la velocità dell’auto. Uno sprint in cui la Faraday Future FF 91 ha corso contro una Bentley, una Ferrari, la Tesla S P100D: la FF 91 è stata la più veloce.
Le auto capaci di provare “emozioni” stanno prendendo sempre più piede. La Honda dichiara che le auto “verranno generate artificialmente con emozioni proprie”, mentre altri grandi brand del settore automobilistico stanno progettando i presentare i loro veicoli in grado di interagire con il guidatore.

FF 91 punta sull’intelligenza

La Faraday Future ha voluto sottolineare l’intelligenza della FF 91, ma anche la sua velocità. Inoltre è stata data dimostrazione della capacità di parcheggiare in completa autonomia del mezzo, quindi se il conducente fosse di fretta, potrebbe lasciare la macchina in prossimità del parcheggio e far sì che lei finisca il lavoro. In un video mostrato al pubblico nel corso della presentazione la FF 91 è stata in grado di scegliere un posteggio all’interno di un parcheggio e di posizionarsi tra due veicoli in completa autonomia.
La Faraday ha preferito non rilasciare dichiarazioni riguardo ai ritardi nella costruzione della fabbrica e all’abbandono di alcuni dirigenti. Lo scorso martedì la società ha aperto una sezione sul proprio sito in cui è possibile registrarsi per la prevendita della FF 91, a fronte di un deposito da 5.000 dollari.
Faraday Future FF 91


La Faraday Future FF 91 sfida Tesla: l’auto elettrica che impara - Ultima modifica: 2017-01-04T16:09:40+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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