La protesta turca usa Google Maps contro la Polizia

La protesta turca usa Google Maps per difendersi dalla Polizia. Vengono segnalati i movimenti dei reparti antisommossa, le strade bloccate e altro ancora.

Le persone che stanno protestando in Turchia contro il regime di Erdogan hanno trovato un modo rivoluzionario di utilizzare Google Maps. Hanno infatti creato una mappa, aggiornata in tempo reale, che segnala la dislocazione della polizia e i movimenti dei corpi speciali. La cartina è anche lo strumento che i gruppi di protesta utilizzano per studiare dove creare le barricate e proteggersi dagli interventi dei gendarmi, ma anche per organizzarsi e unirsi in cortei.
Potete vedere la Mappa http://tinyurl.com/m39udns
Le indicazioni che vengo date dalla cartina sono molte.
– Con un tenda verde è segnalata Piazza Taksim, dove tutto è iniziato per la protesta contro l’abbattimento degli alberi che formano il centro verde delle città;
– Con dei segnali verdi sono inseriti gli avvertimenti sullo stato delle strade: se sono percorribili o bloccate;
– In rosa i gruppi annunciano dove si trovano e quali saranno le azioni di protesta;
– Le bandire azzurre segnalano la posizione della Polizia e i movimenti delle squadre antisommossa;
– Sempre in azzurro vengono comunicati i tentativi dei server della polizia di tracciare la mappa;
– Gli inviti generali alla protesta e gli slogan del movimento sono contrassegnata con il simbolo di una casa.
Non è la prima volta che le mappe online vengono utilizzare per organizzare proteste e manifestazioni. Nel 2010 a Londra gli studenti in rivolta hanno usato una Google Maps per monitorare le azioni di polizia, tracciando la pozione dei furgoni antisommossa e i movimenti degli elicotteri in volo per scoraggiare le manifestazioni.
Il movimento turco ha però portato questo utilizzo ad un nuovo livello.


La protesta turca usa Google Maps contro la Polizia - Ultima modifica: 2013-06-05T09:47:36+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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