Come impedire all’AI di usare i tuoi contenuti sui social

Una guida pratica per impedire all’AI di usare i tuoi contenuti sui social per l’addestramento dei modelli di AI delle aziende tech


Complice il boom dell’intelligenza artificiale, i post sui social media vengono sempre più frequentemente utilizzati dalle aziende per migliorare i loro sistemi con AI, spesso senza che gli utenti ne siano consapevoli, ecco come impedire all’AI di usare i tuoi contenuti sui social. Ciò avviene perché i social offrono dati preziosi, come linguaggio colloquiale e contenuti in tempo reale, che le aziende possono usare per diventare più moderne e aggiornare i propri sistemi e chatbot AI. Le persone, però, potrebbero non essere altrettanto entusiaste nel sapere che i loro post, immagini o selfie vengono sfruttati per costruire tecnologie che generano profitti per grandi aziende.

Come impedire all'AI di usare i tuoi contenuti sui social

Non concedere i propri dati all’AI

Concedere i propri dati all’intelligenza artificiale comporta rischi significativi legati alla privacy, alla sicurezza e all’uso improprio delle informazioni personali. Le AI addestrate su grandi quantità di dati possono analizzare e interpretare dettagli sensibili, come preferenze, abitudini o persino informazioni geolocalizzate, aumentando il rischio di violazioni della privacy. Inoltre, i dati possono essere venduti o condivisi con terze parti senza che gli utenti ne siano pienamente consapevoli, alimentando pratiche commerciali non trasparenti. C’è anche il pericolo che le informazioni vengano utilizzate per scopi non previsti o che vadano oltre il controllo individuale, contribuendo a potenziali manipolazioni o discriminazioni. David Ogiste, fondatore di un’agenzia di marketing, ha affermato alla Cnn che la mancanza di trasparenza da parte delle piattaforme social non aiuta a ridurre le preoccupazioni legate all’uso dell’AI.

Come disattivare l’uso dei dati per l’addestramento delle AI

Ecco una guida su come fare opt-out dall’uso dei contenuti per l’addestramento di sistemi di intelligenza artificiale su diverse piattaforme social. Su LinkedIn, bisogna accedere a Impostazioni e Privacy, selezionare la scheda Privacy dei dati nella colonna a sinistra, cliccare su Dati per il miglioramento dell’AI generativa (se presente) e disattivare l’opzione per evitare che i propri dati siano utilizzati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale. Tuttavia, disattivare questa opzione impedirà solo l’uso futuro dei dati, mentre quelli già utilizzati non possono essere ritirati dall’addestramento.

 

Come impedire all’AI di usare i tuoi contenuti sui social su X

Per quanto riguarda X (ex Twitter), è necessario andare su Impostazioni, selezionare Privacy e Sicurezza, trovare la voce Grok e deselezionare l’opzione che permette l’uso dei dati per l’addestramento. Se l’account è privato, i post non verranno utilizzati per addestrare Grok. Su Snapchat, se si è utilizzata la funzione My Selfie, bisogna accedere a Impostazioni, selezionare Il mio account e poi My Selfie, quindi disattivare l’opzione Visualizza il mio selfie negli annunci per evitare che il proprio volto venga usato in pubblicità generate dall’AI.

Come impedire all’AI di usare i tuoi contenuti sui social su Meta

Su Meta (Facebook e Instagram), per limitare l’uso dei contenuti è necessario impostare il proprio account come privato. Si deve andare su Impostazioni, poi Privacy, e selezionare le opzioni per limitare chi può vedere i post. Anche se non si utilizzano i servizi di Meta, l’azienda può comunque utilizzare le immagini se vengono postate pubblicamente da altri. In generale, anche se molte piattaforme consentono di disattivare l’uso dei dati per l’addestramento di AI, postare contenuti pubblici espone comunque a rischi. Le aziende possono utilizzare informazioni raccolte in passato o da terze parti, rendendo difficile un controllo totale sui dati una volta pubblicati online.


Come impedire all’AI di usare i tuoi contenuti sui social - Ultima modifica: 2024-10-05T09:56:20+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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