Come usare l’AI su WhatsApp: Microsoft lancia CoPilot

Copilot, l’assistente digitale di Microsoft, arriva su WhatsApp: l’intelligenza artificiale diventa accessibile direttamente da smartphone


L’intelligenza artificiale sbarca su WhatsApp con CoPilot. Microsoft ha portato il suo assistente CoPilot sulla nota app di messaggistica, rendendo l’AI accessibile a milioni di utenti e offrendo funzionalità avanzate che vanno ben oltre le semplici risposte automatiche. Questa integrazione consente infatti di chiedere informazioni, generare contenuti testuali e persino creare immagini, tutto con un’interfaccia immediata e intuitiva. Dopo il successo riscontrato online, CoPilot su WhatsApp si propone di rendere più semplice la gestione quotidiana, sia nelle chat personali sia per necessità professionali.

Come usare l’AI su WhatsApp

Come usare l’AI su WhatsApp

Per iniziare a utilizzare CoPilot su WhatsApp, la procedura è semplice. Basta visitare il sito ufficiale di Microsoft CoPilot, dove si trova un QR code dedicato al chatbot. Una volta aperta l’app WhatsApp sul proprio smartphone, si può avviare una nuova chat, scegliere “Aggiungi contatto” e scansionare il codice QR. CoPilot sarà così aggiunto alla lista dei contatti, pronto a rispondere a qualsiasi richiesta. Anche gli utenti di WhatsApp Web o della versione desktop possono accedere all’assistente, semplicemente cliccando su “Provalo ora” sul sito Microsoft e seguendo le istruzioni per connetterlo alla propria app. L’azienda ha prestato molta attenzione alla sicurezza e alla privacy dei dati degli utenti che utilizzano CoPilot sull’app. È possibile gestire le impostazioni della privacy e controllare come vengono utilizzate le informazioni condivise con il chatbot. Come per qualsiasi servizio di intelligenza artificiale, è sempre consigliabile leggere attentamente i termini di servizio e assicurarsi di essere a conoscenza delle politiche di gestione dei dati prima di utilizzare il servizio.

I vantaggi innovativi dell’Ai su WhatsApp

L’arrivo del prodotto di Microsoft su WhatsApp offre numerosi vantaggi: l’AI non si limita a fornire risposte generiche ma è in grado di adattarsi alle richieste, rispondendo in tempo reale a domande su eventi, notizie o curiosità, e consentendo agli utenti di generare immagini con DALL-E3, la tecnologia di Microsoft in grado di trasformare semplici descrizioni in visualizzazioni realistiche. L’assistente può essere utilizzato in italiano, nonostante sia inizialmente impostato in inglese, e si può richiedere di cambiare lingua con una semplice richiesta. Inoltre, CoPilot si dimostra un valido supporto per progetti e brainstorming, fornendo idee per organizzare viaggi, strutturare documenti o creare racconti.

Il futuro dell’AI negli smartphone

Dopo aver rivoluzionato l’esperienza online di milioni di utenti e in procinto di modificare persino la fruizione dei motori di ricerca tramite SearchGPT e simili, la nuova integrazione non rappresenta solo una novità funzionale, ma anche un esempio della tendenza di collaborazione tra le grandi aziende tecnologiche: Meta ha deciso di fare un passo indietro e affidarsi alla solida infrastruttura di AI di Microsoft, che con piattaforme come Azure e strumenti innovativi come CoPilot ha portato l’intelligenza artificiale a un livello superiore. Unendo le forze, le due aziende permettono a milioni di utenti di avere a disposizione un assistente digitale completo e personalizzabile, senza che Meta debba investire nel lungo e complesso processo di sviluppo di una nuova AI per smartphone. CoPilot su WhatsApp rivoluziona l’app di messaggistica rendendola una vera e propria piattaforma interattiva, pronta a rispondere alle esigenze dell’utente: dalla creazione di contenuti alla ricerca di informazioni, il nuovo assistente digitale offre una soluzione potente e versatile direttamente su uno strumento ormai parte della vita quotidiana.


Come usare l’AI su WhatsApp: Microsoft lancia CoPilot - Ultima modifica: 2024-11-16T12:43:21+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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