Elon Musk compra Twitter, cosa vuole cambiare sul social network

Il capo di Tesla si assicura il 100% del social network.

Era solo questione di ore prima che arrivasse l’ufficialità e ora possiamo affermarlo: Elon Musk compra Twitter. Il consiglio di amministrazione dell’azienda ha infatti accettato l’offerta che l’imprenditore di origine sudafricana aveva fatto per portarsi a casa il 100% delle azioni del social network.

Dopo essere diventato azionista di maggioranza nei primi giorni di aprile, Musk ha tentato in ogni modo di acquisire la totalità di Twitter. Una mossa, questa, che per lui avrebbe rappresentato l’unica via percorribile per attuare una sorta di “rivoluzione democratica” sulla piattaforma social. Secondo Musk, infatti, l’unico modo per far sì che Twitter diventi un social libero, in cui chiunque possa esporre le proprie idee, sarebbe appunto quello di avere un unico proprietario. L’operazione, ufficializzata nella giornata del 25 aprile, si chiuderà poi entro la fine di questo 2022. Appoggiata dai Repubblicani (Trump era stato bandito da Twitter), l’acquisizione totale di Twitter da parte di Elon Musk non sarebbe ben vista dall’attuale Presidente americano Joe Biden, che ha comunque espresso diffidenza sullo strapotere dei social in generale.

Elon Musk compra Twitter

Elon Musk compra Twitter: i numeri dell’operazione

Diventare unico proprietario di Twitter è costato a Elon Musk circa 44 miliardi di dollari, ossia 54,20 dollari per ciascuna azione. Parte dell’esorbitante cifra messa sul piatto arriverebbe da due prestiti concessi dalla Morgan Stanley e da altre banche mentre la somma rimanente sarebbe stata ricavata dalla vendita di azioni Tesla. Quando la notizia dell’acquisizione totale era ormai quasi ufficiale, il titolo di Twitter ha iniziato a salire in borsa, con un rialzo del 5,38% e azioni che hanno raggiunto il valore di 51,56 dollari (con un trend probabilmente destinato a salire nelle prossime ore).

Come Elon Musk vuole cambiare Twitter

Ovviamente Elon Musk non ha mancato di commentare la notizia sul suo account Twitter. Il primo tweet è arrivato intorno alle 18 ore italiane, quando l’imprenditore ha scritto: “Spero che anche i miei peggiori critici restino su Twitter perché questo è ciò che significa libertà di parola“.

E poi, alle 21:43 ore italiane, il tweet di Elon Musk che commentava la notizia ufficiale dell’acquisizione totale di Twitter. Il neo unico proprietario del social ha postato una sua dichiarazione, in cui vengono elencate alcune delle principali novità che arriveranno sulla piattaforma nei prossimi mesi.

https://twitter.com/elonmusk/status/1518677066325053441

Elon Musk avrebbe già le idee molto chiare su ciò che vorrebbe introdurre e/o modificare su Twitter. In particolare:

  • Tasto edit: questa funzione consentirebbe di modificare i tweet già pubblicati. A fine marzo Musk aveva lanciato un sondaggio su Twitter per chiedere agli utenti se fossero interessati a questo tipo di funzione.
  • Tweet più lunghi: il limite di 280 caratteri per ciascun tweet non sembra soddisfare l’imprenditore. L’idea sarebbe quella di aumentarne ulteriormente la lunghezza.
  • Eliminazione dei bot spam e autenticazione degli utenti: secondo Musk i bot spam sarebbero un problema davvero fastidio ed è per questo che è pronto a combatterlo puntando soprattutto sull’autenticazione degli account, che dovrebbero garantire l’esistenza di persone reali dietro di essi.
  • Algoritmo open source: questa soluzione, voluta da Musk, consentirebbe di avere un codice, pubblicamente disponibile, in grado di determinare cosa appare sulla timeline degli utenti.
  • Moderazione dei commenti: secondo l’idea di Elon Musk, Twitter non regolerà i commenti andando oltre quanto già previsto dalle singole legislazioni nazionali.

Immagine: Pixabay


Elon Musk compra Twitter, cosa vuole cambiare sul social network - Ultima modifica: 2022-04-26T07:00:19+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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