L’impegno di Parigi 2024 per la sostenibilità ambientale, analizzando l’impatto sociale e urbanistico degli interventi previsti e realizzati per l’evento
Oltre 10mila atleti, 6mila giornalisti e 45mila volontari e più di 600mila pasti serviti al Villaggio Olimpico e Paralimpico. Ma non sono questi gli unici numeri significativi dell’edizione dei Giochi di Parigi, che punta a essere la più sostenibile di sempre con l’obiettivo di dimezzare le emissioni di CO2 rispetto alle edizioni di Londra 2012 e Rio 2016. Tra le misure adottate, l’utilizzo di energia rinnovabile per l’80% del fabbisogno, la riduzione del 50% dei rifiuti prodotti e il trasporto pubblico gratuito per atleti e spettatori. Il tutto tenendo in considerazione che, nonostante la pioggia dell’inaugurazione, le gare si svolgono con temperature medie per luglio e agosto che sono aumentate rispettivamente di 2,4°C e 2,7°C nel corso dei 100 anni trascorsi dall’ultima volta che le Olimpiadi si sono svolte in Francia, nel 1924.
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Olimpiadi di Parigi 2024 e rigenerazione urbana
Ad aprile, in occasione della Giornata Mondiale della Terra, il Comitato Olimpico Internazionale aveva dichiarato che oltre a ridurre l’impatto ambientale della manifestazione avrebbe puntato sulla rigenerazione destinando il Centro Acquatico a diventare un polo multi-sportivo e la trasformazione del Villaggio Olimpico in un nuovo quartiere residenziale e commerciale.
Valorizzazione della Senna per Parigi 2024
Anche le polemiche sulla balneabilità della Senna avrebbero un obiettivo di più lungo periodo, dato che l’amministrazione comunale vorrebbe aprirla al nuoto – in tre specifiche aree – a partire dal 2025. Ma le analisi presentano allarmanti presenze batteriologiche, anche se già dal 27 aprile è in funzione il sistema di depurazione delle acque, lo Stormwater Treatment Plant, un impianto che, con un investimento di cinquantatré milioni di euro, depura l’acqua piovana con lampade a raggi ultravioletti, ottenendo acqua pulita al 99,9% e priva di batteri, che viene poi rilasciata nella Marna, il principale affluente della Senna, alla velocità di settecento litri al secondo.
Resilienza urbana e innovazione
L’Olimpiade quindi come occasione per trasformare una città in cui il 90% degli edifici non è progettato per resistere a temperature elevate e renderla sostenibile e a prova di cambiamento climatico. Per gli edifici è prevista la ristrutturazione di 1,4 milioni di abitazioni e ventuno milioni di metri quadri di uffici, con un investimento di sessantamila euro per abitazione, di cui trentacinquemila destinati alla ristrutturazione termica.
Impatti sociali delle Olimpiadi di Parigi 2024
Il Comitato di vigilanza sulle Olimpiadi di Parigi 2024, il cui scopo è quello di raccogliere e diffondere informazioni sull’organizzazione dei Giochi riunendo associazioni e gruppi di cittadini delle aree interessate dall’evento, dice che il progetto di sviluppo dei nodi di scambio a Saint-Denis, il comune più povero di Francia, ha reso l’aria irrespirabile.
A Saint-Denis si concentrano quasi l’80 per cento degli investimenti pubblici sostenuti dalla Società di consegna delle opere olimpiche (Solideo), che si occupa delle spese di realizzazione dell’evento insieme al Comitato organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici (Cojop).
Ma il processo di gentrificazione (la trasformazione di un quartiere popolare in zona abitativa di pregio, con conseguente cambiamento della composizione sociale e dei prezzi delle abitazioni) è già in atto a Saint-Denis.
Critiche e denunce a Parigi 2024
Il collettivo “Le revers de la médaille”, che conta circa cento associazioni e ONG che lavorano su Parigi e l’Île-de-France, denuncia espulsioni e sgomberi di massa di senzatetto, migranti, lavoratori del sesso e consumatori di droga, da luoghi occupati, accampamenti o baraccopoli, con spostamenti al di fuori della regione.
Gli sfratti hanno riguardato “12.545 persone, con un aumento del 38,5 per cento rispetto al periodo 2021-2022. Di queste, 3.434 erano minori, il doppio rispetto allo scorso anno e quasi il triplo rispetto al periodo 2021-2022”. Solo al 35 per cento di queste persone è stata offerta un’alternativa: sono necessari 20mila posti di alloggio di emergenza a livello nazionale, di cui settemila nella sola Île-de-France. Nel 2023, nel medesimo contesto, sono stati eliminati 3.000 posti negli alberghi sociali, la metà dei quali nel solo dipartimento di Seine-Saint-Denis.
Nonostante le sfide siano enormi, bisogna riconoscere alla sindaca Hidalgo, al suo secondo mandato, che, dal 2014, l’inquinamento atmosferico è diminuito del 40% e sono stati inaugurati 1.300 km di piste ciclabili. L’aumento delle tariffe per i SUV e la chiusura al traffico delle rive della Senna indicano la volontà di ridisegnare la mobilità urbana.
Ma l’impatto sociale e umano sui più fragili difficilmente entra nel conteggio dei grandi eventi. In queste occasioni la sostenibilità è legata unicamente all’ambiente. Uno studio sociologico sulla trasformazione della città in seguito a grandi eventi intitolato “La città senza popolo” parla di come le persone subiscano le conseguenze di queste manifestazioni, ma che sono le persone che contribuiscono a creare i luoghi, a determinarne l’identità e a fare comunità.
Prospettive per il futuro
Una riflessione che non può essere tralasciata quando si parla di sostenibilità. E, senza aspettare le prossime Olimpiadi, l’impatto dell’overtourism e del consumo di città a scopo ricreativo sta già avendo un profondo impatto anche sulle nostre città. Alcune delle quali ospiteranno le Olimpiadi invernali del 2026, che ci sia o non ci sia la neve.
Le Olimpiadi sono da sempre un simbolo di condivisione di valori a livello universale. Eccellenza e rispetto che avrebbero bisogno di essere reinterpretati e condivisi.