La spunta blu di “X” è ingannevole, la denuncia della UE

L’Unione Europea accusa “X” di violare il Digital Services Act con il sistema della spunta blu di Elon Musk, ritenuto ingannevole e carente in trasparenza. Possibili multe significative.


L’Unione Europea denuncia “X” per il suo sistema di verifica con la spunta blu, l’UE ritiene che il nuovo sistema delle spunte blu introdotto da Elon Musk violi le norme previste dal Digital Services Act (DSA). Secondo l’UE, il meccanismo è ingannevole per gli utenti e contrario alle pratiche industriali consolidate. L’indagine condotta sulla piattaforma ha inoltre evidenziato che “X” non rispetta gli obblighi di trasparenza in relazione alla pubblicità e alla fornitura di dati pubblici.
Questa segnalazione è la prima occasione in cui un’azienda viene formalmente accusata di violare il DSA durante la fase preliminare delle indagini dell’UE. Ora “X” ha l’opportunità di presentare la sua difesa.

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La UE denuncia X per la spunta blu

Margrethe Vestager

Nel suo comunicato stampa, l’UE sostiene che le modifiche apportate al sistema di badge blu di “X” — che permettono a qualsiasi utente di pagare per ottenere una “verifica” — impediscono agli utenti di determinare l’autenticità degli account con cui interagiscono. Secondo le conclusioni dell’UE, ci sono anche prove che dei malintenzionati stiano sfruttando il sistema per ingannare consapevolmente gli utenti.

responsabile della concorrenza dell’UE, ha dichiarato:
“Secondo la nostra valutazione, ‘X’ non rispetta il DSA nelle aree chiave della trasparenza, utilizzando schemi opachi e quindi ingannando gli utenti, non fornendo un archivio pubblicitario adeguato e bloccando l’accesso ai dati per i ricercatori. La trasparenza è al centro del DSA, e siamo determinati a garantire che tutte le piattaforme, inclusa ‘X’, rispettino la legislazione UE.”

“In passato, i le spunte blu identificavano fonti affidabili di informazioni. Ora, con X, la nostra conclusione preliminare è che le spunte blu inganiano gli utenti e violano il DSA. Inoltre, riteniamo che l’archivio pubblicitario di X e le condizioni per l’accesso ai dati da parte dei ricercatori non siano in linea con i requisiti di trasparenza del DSA. X ha ora il diritto di difesa, ma se la nostra visione fosse confermata, imporremo multe e richiederemo cambiamenti significativi”, ha detto Thierry Breton, Commissario per il Mercato Interno

Cosa rischia X

Se “X” non dovesse rispondere alle tre accuse mosse dalla Commissione Europea, l’azienda potrebbe dover far fronte a sanzioni formali e multe fino al sei percento del suo fatturato globale. Poiché “X” è una società privata, acquisita da Elon Musk per 44 miliardi di dollari nell’ottobre 2022, non è chiaro a quanto potrebbero ammontare le pene finanziarie. “X” è considerata una Very Large Online Platform (VLOP) ai sensi del DSA, poiché raggiunge più di 45 milioni di utenti attivi mensilmente nell’UE e quindi i suoi obblighi sono commisurati al ruolo che svolge nel mondo digitale.
La Commissione Europea indaga su X
La Commissione ha avviato un’indagine DSA a tutto campo su “X” il 18 dicembre 2023. Oltre a esaminare le pratiche ingannevoli, trasparenza pubblicitaria e accesso ai dati per i ricercatori — oggetto delle conclusioni attuali — l’indagine sta anche valutando la diffusione di contenuti illegali sulla piattaforma e le sue pratiche di moderazione all’indomani della guerra Israele-Hamas. La Commissione afferma che per questa parte l’indagine è ancora in corso.
L’inasprimento delle regole su “X” avviene mentre l’UE intensifica l’applicazione delle sue rigide normative per le grandi aziende tecnologiche. Sono state, per esempio, avviate altre indagini DSA per valutare se Meta abbia adottato misure adeguate per moderare contenuti politici, ingannevoli o illegali su Facebook e Instagram, nonché per proteggere i minori che utilizzano queste piattaforme.


La spunta blu di “X” è ingannevole, la denuncia della UE - Ultima modifica: 2024-07-13T11:21:23+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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