Mark Zuckerberg ha molte passioni, diversi hobby, una profonda ammirazione per l’Antica Roma, voglia di vincere ad ogni costo, i un’intervista rivela tutto.
Mark Zuckerberg ha molte passioni, diversi hobby, una profonda ammirazione per l’Antica Roma, voglia di vincere ad ogni costo (anche negli amati giochi da tavola) e qualche preoccupazione per il futuro della propria invenzione: Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, ha svelato i suoi segreti e descritto il suo passato in un interessante articolo uscito sulla rivista The New Yorker.
Nonostante l’ammissione di qualche errore fatto negli anni precedenti, Mark Zuckerberg viene fuori come una persona risoluta e decisa, pronta a lottare in ogni modo contro gli altri sviluppatori e inventori della Silicon Valley in una sorta di moderno campo di battaglia digitale.
Le sorprese comunque non mancano nel profilo privato dell’imprenditore americano e ha lasciato emergere le sue passioni, i suoi hobby e le sue manie, che molti non conoscevano.
Gli hobby di Mark Zuckerberg
Il giornalista Evan Osnos si è recato nell’immensa casa che Mark Zuckerberg ha comprato a Palo Alto in California. A poca distanza da Menlo Park dove ha sede Facebook, l’inventore del social network più famoso al mondo abita in una villa enorme con la moglie Priscilla Chan, due figli, un cane e una capra.
Subito la prima sorpresa: Zuckerberg non è mattiniero e preferisce lavorare la sera o la notte. Per evitare di essere osservato o fotografato, l’inventore ha comprato la casa adiacente alla sua per un prezzo fuori dal mercato, ben 42 milioni di dollari.
La privacy è importante per lui e lo sono anche gli amici: con loro fa attività fisica sulla bici tech Peloton che ha installato in una sala oppure si diverte coi giochi da tavola (il suo preferito al momento si chiama Ricochet Robots).
Ma per diventare amico di Mark Zuckerberg ci vuole tempo, come spiega Reid Hoffman, creatore di Linkedin. “Per molti anni non voleva che diventassimo amici perché pensava solo a distruggere e soppiantare il mio sito. Col tempo ci siamo avvicinati” ha detto Hoffman.
Mark Zuckerberg: le origini
“Avere successo è importante per me” spiega Zuckerberg a Osnos.
Il giornalista rivela che le prime riunioni di Facebook si chiudevano con il grido di “Domination” urlato proprio dal giovane imprenditore.
La spensieratezza dei primi anni di Facebook è sparita, ma non lo spirito da hacker.
Nella piazza del quartiere generale dell’azienda sono impresse le lettere HACK. Con un portafoglio stimato di 64 miliardi di dollari, il 34enne nato a White Plains vicino New York è uno degli uomini più ricchi del pianeta.
Le sue origini sono umili: la madre faceva la psichiatra e il padre il dentista. Quest’ultimo ogni tanto opera ancora nel suo ufficio vicino Palo Alto.
A 12 anni il futuro miliardario creò il suo primo sito Zucknet e una volta all’università di Harvard ecco le basi di quello che sarebbe diventato il social network per eccellenza, Facebook.
I Problemi di Mark Zuckerberg
La crescita di Facebook ha portato l’azienda ad avere a che fare con problemi più grandi di quelli che il giovane sviluppatore si poteva aspettare. Le interferenze della Russia nell’elezione di Donald Trump, i problemi in Myanmar e le accuse degli utenti sono problemi cui Mark Zuckerberg pensa spesso, ma dall’intervista si intuisce che non si sente colpevole di nulla.
Il fatto che Facebook accumuli i dati degli utenti non è una violazione della privacy secondo lui che, in passato, scrisse una mail ora contestata: “gli utenti si fidano di me, che stupidi!”.
Anche se ora si è pentito, l’importanza dell’aumento dei visitatori è ancora l’aspetto principale del suo modello di business.
Il team Growth, che si occupa appunto di far aumentare il numero di iscritti, è il più importante e quello più vicino al capo di tutta Facebook.
L’acquisto di Instagram e la dedizione allo sviluppo delle app per smartphone e mobile dimostrano come Mark Zuckerberg sia sempre un passo avanti alla concorrenza, un pregio che lo fa assomigliare al suo personaggio preferito: l’imperatore Augusto. Come lui, Zuckerberg non si preoccupa di cosa pensano gli altri e va per la sua strada, che reputa la migliore possibile.
“È riuscito a far diventare Facebook un sito gigantesco. Ora dovrebbe farlo diventare anche giusto e benevolo” conclude Osnos, ma non è detto che questo sia lo stesso desiderio di Mark Zuckerberg.
Andrea Indiano – corrispondente dagli USA