Ai-Da il robot che sa scrivere poesie e creare opere d’arte

Ai-Da è un robot umanoide iper-realistico in grado di comporre poesie e realizzare opere d’arte imitando l’uomo e insegnandoci che anche noi siamo un po’ robotici


C’è un robot molto diverso dall’idea più diffusa di automa, quello che arriva dai film cine “Terminator”, “Io Robot” o “Blade Runner”.
Di solito non si associa ai robot, o all’intelligenza artificiale, la capacità di generare opere d’arte o addirittura poesie. Ma esiste un robot che fa esattamente questo spazzato questo. Ai-Da, è un robot iper-realistico inventato da Aidan Meller a Oxford che è un artista, passa il tempo a creare, si un robot che crea. Ai-Da è la prima artista robot, un umanoide iper-realistico che ha realizzato anche performance pubblica di poesie sfruttando i suoi algoritmi per celebrare il grande poeta italiano Dante.

Il robot che scrive poesie ispirate a Dante

Il recital di poesia ha avuto luogo presso il rinomato Ashmolean Museum dell’Università di Oxford nell’ambito di una mostra in occasione del 700° anniversario della morte di Dante. La poesia di Ai-Da è stata prodotta come risposta all’epica “Divina Commedia” del poeta, testo che Ai-Da ha letto nella sua interezza, questo le ha permesso di utilizzare i suoi algoritmi per trarre ispirazione dai modelli di scrittura di Dante e grazie alla sua banca dati di parole, le ha consentito di creare il proprio brano artistico.
La poesia di Ai-Da è stata descritta come “profondamente emotiva” da Meller e include i seguenti versi:

“Abbiamo alzato lo sguardo dai nostri versi come prigionieri bendati,
Siamo andati a cercare la luce; ma non sono mai arrivati ago e filo che necessari
per il completamento del quadro.
Per vedere le povere creature, che erano in miseria,
Come di un falco, con gli occhi cuciti”.

Il robot scrive come un umano

Ai-Da il robot che scrive poesie

Ai-Da il robot che scrive poesie

Meller ha dichiarato che la capacità di Ai-Da di imitare la scrittura umana è “così grande, che se si legge un suo testo non si capisce che non è sia bscritto da un umano” e ha detto alla CNN che quando Ai-Da stava leggendo la sua poesia in pubblico , “è stato facile dimenticare che si trattava di un robot.”
“Il progetto Ai-Da è stato sviluppato per affrontare il dibattito sull’etica dell’intelligenza artificiale nel suo sviluppo per imitare gli esseri umani e il loro comportamento “, ha detto Meller alla CNN. “Finalmente ci stiamo rendendo conto che la tecnologia sta avendo un grande impatto su tutti gli aspetti della vita e stiamo cercando di capire quanto questa tecnologia può fare e cosa può insegnarci su noi stessi”.
Meller ha detto che una cosa fondamentale che lui e il team che lavorano con Ai-Da hanno imparato durante lo sviluppo del robot: il progettp non ha insegnato loro quanto “è umana AI-Da, ma ci ha mostrato quanto siamo robotici come umani”.

Gli umani sono robotici

Poiché Ai-Da ha imparato a imitare gli umani in base al nostro comportamento, Meller afferma che il progetto ha mostrato quanto siano abituali gli esseri umani e come tendiamo a ripetere azioni, parole e modelli di comportamento, suggerendo che siamo noi, in infatti, che sono robotici.
“Attraverso Ai-Da e l’uso dell’intelligenza artificiale, possiamo imparare di più su noi stessi che mai: Ai-Da ci consente di acquisire una nuova visione dei nostri schemi e delle nostre abitudini, poiché la vediamo imitarli proprio in davanti a noi”.
Ai-Da non solo sa leggere e scrivere poesie, ma è anche in grado di creare opere d’arte, e ne ha realizzata una per la mostra di Dante intitolata “Eyes Wide Shut” che è stata diseganta in risposta a un incidente in Egitto a ottobre, quando le forze di sicurezza hanno “arrestato” Ai-Da e volevano rimuovere le telecamere dai suoi occhi per problemi di sicurezza.
“L’incidente ha mostrato quanto nervosismo ci sia nel mondo intorno alla tecnologia e ai suoi progressi”, ha detto Meller.

Secondo Meller, quando si parla delle preoccupazioni circa ile future evoluzioni dell’intelligenza artificiale “la più grande paura che dovremmo avere è quella di noi stessi e della capacità umana di usare la tecnologia per opprimere, non dell’AI in sé”.


Ai-Da il robot che sa scrivere poesie e creare opere d’arte - Ultima modifica: 2021-12-04T22:18:22+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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