Divario di genere nell’uso di Internet, perché è importante colmarlo

Abbiamo tutti sentito parlare di un divario di genere nella partecipazione delle donne nel settore tecnologico, ecco gli ultimi studi (poco confortanti)=

Abbiamo tutti sentito parlare di un divario di genere nella partecipazione delle donne nel settore tecnologico. Facebook, Google e Apple hanno rispettivamente il 17%, il 19% e il 23% di donne nel proprio staff tecnologico. Diversi sondaggi, come “The elephant in the Valley”, una nota survery americana a riguardo, hanno documentato la discriminazione sistematica e globale a carico delle donne e c’è una sfilza continua di notizie che si susseguono riguardanti le sfide che le donne affrontano in una serie di aziende iconiche della Silicon Valley.

Divario di genere nella materie Stem

Non più di un quarto dei posti di lavoro statunitensi in ambito d’informatica e matematica sono detenuti da donne, coerentemente con i dati globali che indicano che circa solo il 26% della forza lavoro nei settori STEM nei paesi sviluppati è di sesso femminile. Se si pensa all’Italia, poi, la differenza si nota già nell’istruzione, poiché solo il 12,6% delle studentesse sceglie materie scientifiche e tecnologiche all’università. Nei paesi in via di sviluppo, queste differenze sono ancora maggiori.

Divario di genere: uso di Internet, le donne sono meno degli uomini

Ma il problema del divario di genere non si ferma qui e c’è anche una carenza di donne che usano alcuni dei prodotti base del settore: l’Unione Internazionale delle Telecomunicazioni riferisce che la percentuale di donne che usano Internet è inferiore del 12% rispetto alla percentuale di uomini; questo divario di genere si allarga al 32,9% nei paesi meno sviluppati. Anche quando una donna prende un telefono o è on-line, potrebbe affrontare un’ostilità aggiuntiva, infatti un rapporto della World Wide Web Foundation sostiene che “le donne di tutto il mondo riportano di essere bombardate da una cultura della misoginia online, inclusi atteggiamenti aggressivi, spesso sessualizzati, di odio e minacce dirette di violenza, molestie e vendette pornografiche che implicano l’uso di informazioni personali private a fini di diffamazione.”

Tutto ciò dovrebbe spingere l’industria tecnologica sia ad affrontare le questioni di diversità interna, che affrontare la tematica di come le aziende pensano i prodotti che creano in tutto il mondo.

Perché colmare il gap aprirebbe nuove opportunità

Bisogna considerare anche i benefici del restringimento del divario di genere: quando le donne sono tagliate fuori dal pieno utilizzo dei prodotti e servizi digitali in maniera realmente libera, le aziende perdono clienti e lo sviluppo del prodotto viene ostacolato. Ad esempio, il rapporto Connected Women del GSMA mostra che le donne hanno meno probabilità di essere finanziariamente indipendenti quando il divario di genere digitale è ampio.

Superare il divario di genere nella tecnologia

Superare tale divario di genere aiuterebbe in modo evidente le donne e anche l’economia globale; in un recente studio Accenture asserisce che le donne traggano maggior valore dalla “fluidità digitale” sul posto di lavoro rispetto agli uomini. E uno studio sul popolare servizio di valuta mobile del Kenya M-PESA suggerisce che i servizi finanziari digitali possono aumentare la partecipazione delle donne alla forza lavoro e creare opportunità per le donne nell’economia di mercato. Inoltre, bisogna considerare, a titolo esemplificativo, la nuova generazione di particolari imprenditori su Instagram nell’Arabia Saudita socialmente conservatrice, dove un numero crescente di donne si rivolge all’app per avviare attività che possano aggirare sia le burocrazie che le restrizioni sociali. Migliaia di donne hanno fondato aziende su Instagram che vendono artigianato, cibo, abbigliamento e accessori. Inoltre, le donne tendono ad avere un’influenza enorme sulle decisioni riguardanti la famiglia, la comunità e i bambini e tendono a investire una porzione maggiore dei loro guadagni nelle loro famiglie rispetto agli uomini, quasi 10 volte di più. Quindi la chiusura del divario di genere digitale avrebbe probabilmente benefici di vasta portata.

Questa questione è più grande di qualsiasi obiettivo aziendale individuale; per citare il fondatore del World Economic Forum, il Dr. Klaus Schwab, “raggiungere l’uguaglianza di genere è necessario per ragioni economiche: solo le economie che hanno pieno accesso a tutti i loro talenti rimarranno competitive e prospereranno, ma, ancora più importante, l’uguaglianza di genere è una questione di giustizia. Come comunità umana, abbiamo anche l’obbligo di garantire un insieme equilibrato di valori”.

Le opportunità dell’inclusione digitale

Uno studio globale sui modelli di evoluzione digitale, una collaborazione tra la Fletcher School e Mastercard, ha cercato di dare alcune risposte alla domanda: qual è l’impatto di un aumento della diffusione digitale tra i paesi sull’inclusione di genere? La domanda posta è strettamente legata al capire se l’evolversi dell’industria in ambito tecnologico e digitale sia di per se un aiuto al superamento progressivo del gender gap.

Ai fini dello studio sono state create due misure: una è una misura dell’inclusione di genere, un indice che combina diversi indicatori di partecipazione femminile, compresi i tassi di alfabetizzazione femminile, la percentuale di donne con conti presso un’istituzione finanziaria, i tassi di partecipazione femminile alla forza lavoro e la proporzione di seggi detenute da donne in parlamento, mentre la seconda misura riguarda l’assorbimento digitale, un indice che comprende l’adozione di Internet, le connessioni mobile o fisse, il consumo digitale e l’uso della tecnologia digitale a fini commerciali.

Le analisi su divario di genere

Le analisi della relazione tra queste misure hanno fornito un risultato interessante. Si è scoperto che a ogni punto percentuale nella crescita dell’adozione digitale nel periodo 2008-2011 è corrisposto un tasso di crescita positivo dell’inclusione digitale di genere nel periodo 2011-2015 di circa il 2,3%.

Quando i 60 paesi analizzati sono limitati solo a quelli del mondo in via di sviluppo, ogni punto percentuale nella crescita dell’adozione digitale nel periodo 2008-2011 ha portato a un tasso di crescita positivo dell’inclusione digitale di genere nel periodo 2011-2015 di circa il 2%.

Si ritiene che questo sia un’ulteriore prova del fatto che l’assorbimento digitale contribuisca a benefici più ampi in tutta l’economia e nel restringere il divario di genere. Secondo il McKinsey Global Institute, quando rimuoviamo gli ostacoli che impediscono alle donne di raggiungere la parità con gli uomini, $28 trilioni di nuovo valore vengono aggiunti al PIL globale in 10 anni. Sicuramente, questo dovrebbe farci sentire più incoraggiati dall’impatto positivo della tecnologia digitale nel contribuire a ridurre una forma chiave di squilibrio sociale, politico ed economico.

La tecnologia può fare moto per colmare il divario di genere

Se i creatori di tecnologie digitali possono concentrarsi meglio sulla creazione di prodotti e ambienti virtuali in cui le donne si sentono più incluse, più donne useranno i prodotti del settore, che, a loro volta, creano questi effetti moltiplicatori nella società. Il meccanismo aiuterebbe, inoltre, ad aumentare la necessità di assumere più donne per partecipare alla costruzione e alla vendita di tali prodotti. È utile ricordare che tutti e sei i programmatori di Eniac, il primo computer digitale del mondo, erano donne; è ora che l’industria si ricordi della propria storia.

divario di genere

La tecnologia può fare molto per colmare il divario di genere


Divario di genere nell’uso di Internet, perché è importante colmarlo - Ultima modifica: 2017-12-14T18:27:18+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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