DQuid creatività e business made in Italy

di Lino Garbellini Ormai avete deciso, il futuro per il vostro business è l’Internet delle cose? Grazie a un minimo di fantasia e al collegamento tra lo smartphone e il web volete dare una nuova vita agli oggetti prodotti dalla vostra azienda? In questo caso, la soluzione esiste ed è made in Italy, concepita e […]

di Lino Garbellini

Ormai avete deciso, il futuro per il vostro business è l’Internet delle cose? Grazie a un minimo di fantasia e al collegamento tra lo smartphone e il web volete dare una nuova vita agli oggetti prodotti dalla vostra azienda?
In questo caso, la soluzione esiste ed è made in Italy, concepita e realizzata da DQuid, una giovane azienda di Reggio Emilia specializzata nelle tecnologie per l’Internet degli oggetti.

Maker Entrepreneurs
DQuid IO (distribuita da Graphiland, prezzi dai 40 ai 100 euro, www.graphiland.it) è una scheda hardware concepita per consentire ai prodotti d’uso comune l’accesso alla Rete e il dialogo tra loro. A differenza di Arduino l’interfaccia è pensata più per i programmatori e le applicazioni industriali e meno per i makers e gli smanettoni del nuovo millennio.
Con DQuid IO e dei sensori di prossimità e luminosità è possibile per esempio – tramite smartphone – gestire in remoto macchine del caffè, forni, e più in generale tutti gli elettrodomestici, ma anche animare a distanza tagliaerba, distributori automatici e dispositivi medici. “DQuid con le sue tecnologie sta dando vita a un ecosistema digitale, in grado di mettere imprese, sviluppatori e maker nella condizione di innovare prodotti, servizi e processi attraverso la tecnologia digitale” spiega Marcus Di Stefano, responsabile commerciale Graphiland. DQuid fornisce anche un’app (iOs e Android) e una piattaforma web per la configurazione degli oggetti e la condivisione di dati e know-how.

Pronti? Plug e Via
Il DQuid IO è studiato per essere installato in tre fasi: Plug, Tag and Share.
Con Plug s’intende l’operazione con cui si potenzia fisicamente un apparecchio collegandolo con la scheda hardware DQuid IO necessaria a renderlo “connesso in Rete”.
È denominata Tag invece la successiva programmazione (grazie ad un SDK dedicato) che consente all’oggetto d’avere una sua identità digitale tramite metodi e proprietà con cui gli sviluppatori sono in grado d’interagire.
Share è invece il reale e nuovo utilizzo del prodotto, attraverso il collegamento a Internet.
Per stimolare i più creativi e mettere a disposizione da subito gli strumenti per le prime operazioni, Graphiland ha introdotto nella confezione del DQuid IO una sorta di developer kit. La versione comprende sensori ambientali, attuatori e pulsanti, utili per cimentarsi nella prototipazione e la digitalizzazione degli oggetti. L’IoT (Internet of Thing) quindi ora è a portata di tutti gli imprenditori, resta da capire come sfruttarlo al meglio per ampliare il proprio business, ma a noi italiani si sa, le buone idee non mancano.
Se avete confidenza con la stampa 3D, esiste anche una versione di DQuid IO pensata per le scuole, i centri di formazione e i FabLab. La versione è studiata per la realizzazione di un timer-pomodoro hi-tech creato tramite stampa 3D (modello per la stampa incluso).


DQuid creatività e business made in Italy - Ultima modifica: 2014-07-30T10:02:26+00:00 da Francesco Marino
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