Le big tech si adoperano nell’investire e stanziare denaro per migliorare positivamente l’impatto sull’ambiente ed eliminare progressivamente le fonti di emissioni di anidride carbonica
Si torna a parlare di Green Bond o meglio conosciute come “obbligazioni verdi”. Obbligazioni come tutte le altre la cui emissione è legata a progetti che hanno un impatto positivo per l’ambiente, come l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti pulite, l’uso sostenibile dei terreni. E a ad accostarsi a questo nuovo strumento finanziario che hanno conosciuto un tasso di crescita straordinario dal 2007 a oggi.
I Green Bond permettono di finanziare vari tipi di progetti con caratteristiche di sostenibilità ambientale, come il trattamento dell’acqua e dei rifiuti, iniziative legate alla prevenzione e controllo dell’inquinamento, infrastrutture per i trasporti, tra cui le ferrovie centrali eoliche e più in generale iniziative legate all’utilizzo sostenibile dell’acqua o all’edilizia eco-compatibile, per citare qualche esempio.
Green Bond, le Big Tech si impegnano contro le emissioni di Co2
Dello scorso marzo la notizia del programma Green Bond di Apple. Ben 4,7 miliardi di dollari in totale per permettere di tagliare le emissioni annuali di anidride carbonica di circa 921mila tonnellate L’equivalete a togliere dalle strade 200mila auto.
Di oggi la notizia di uno stanziamento di 3,47 miliardi di dollari dei proventi netti, a sostegno di progetti verdi e sociali ammessi nel framework Sustainability bond da parte della sezione Alphabet di Google. L’emissione dei Green Bond permetteranno agli investitori di sostenere le iniziative dell’ecosistema Google per contrastare, per esempio, i cambiamenti climatici e ridurre le emissioni inquinanti
E’ risaputo come le Big Tech siano nel mirino in quanto a fonti di emissioni di anidride carbonica e quindi causa dei cambiamenti climatici. I data center utilizzano quantità immense di energia per operare e raffreddare i giganteschi server su cui si appoggia dell’Internet. Nel 2008 le tecnologie digitali (Ict) hanno contribuito per il 2% alle emissioni globali di CO2; nel 2020 sono arrivate al 3,7% e raggiungeranno l’8,5% nel 2025, l’equivalente delle emissioni di tutti i veicoli leggeri in circolazione.
All’inizio di quest’anno, Ibm ha definito il suo piano per raggiungere zero emissioni nette di anidride carbonica entro il 2030. Microsoft ha riferito che le emissioni nette di anidride carbonica da essa e dalla sua catena di fornitura sarebbero state negative entro il 2030. Facebook afferma che raggiungerà zero emissioni nette di CO2 entro il 2030. Amazon ha dichiarato che raggiungerà zero emissioni nette di CO2 entro il 2040. Google è a zero emissioni di carbonio dal 2007 e punta a gestire l’intera attività senza emissioni di carbonio entro il 2030.