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HP Experience Day: l’innovazione prende forma

L’HP Experience Day ha segnato l’apertura ufficiale del nuovo HP Experience Center di Milano, uno spazio completamente riprogettato per rendere tangibile il futuro del lavoro. Non più solo un’area demo, ma un ambiente esperienziale che mette al centro le persone e la loro relazione con la tecnologia.

Le stanze tematiche: casa, ufficio, mobilità, intrattenimento, sono state pensate per far vivere ai visitatori l’ecosistema HP in situazioni reali. Non si tratta solo di mostrare prodotti, ma di raccontare un modo nuovo di interpretare la produttività, il benessere digitale, la sicurezza e la creatività grazie all’AI.

Come ha spiegato Giampiero Savorelli, VP e Amministratore Delegato di HP Italy, «Il nuovo HP Experience Center rappresenta la nostra visione di innovazione vicina alle persone. È un luogo in cui la tecnologia diventa esperienza, dove clienti e partner possono scoprire come l’AI e le soluzioni HP stiano ridefinendo il futuro del lavoro, migliorando produttività, collaboration e soddisfazione professionale, indipendentemente dal luogo da cui si lavora».

Il Centro diventa così un laboratorio di co-creazione, un luogo dove sperimentare soluzioni AI-powered, analizzare flussi di lavoro ibridi, comprendere come la sicurezza si integri in modo trasparente e vedere da vicino strumenti come HP Workforce Experience Platform (WXP), progettata per ridurre l’attrito digitale e migliorare la qualità dell’esperienza dei dipendenti.

In linea con il concept dei centri HP in Europa (Londra, Barcellona, Parigi), il nuovo Experience Center di Milano è un investimento importante per il territorio, un luogo dove esplorare da vicino l’innovazione HP e condividere incontri, momenti di formazione e progetti per costruire insieme il futuro del lavoro e della cultura digitale.

HP Work Relationship Index 2025: lo stato del rapporto tra persone e lavoro

Il cuore dell’evento è stato però la presentazione della nuova edizione del HP Work Relationship Index 2025, l’ampia indagine globale sul rapporto delle persone con il lavoro. I numeri, quest’anno, parlano con una chiarezza difficile da ignorare.

Solo il 20% dei knowledge worker dichiara di avere un rapporto sano con il lavoro, il dato più basso da quando la ricerca viene condotta. Si registra un calo di fiducia nei leader, una percezione di aspettative sempre più elevate e un senso di disallineamento fra ciò che le persone desiderano e ciò che ricevono in termini di riconoscimento, empatia, flessibilità e autonomia.

Savorelli ha sottolineato come «Oggi più che mai, la realizzazione professionale è una priorità per persone e aziende. Il Work Relationship Index ci ricorda che la tecnologia deve essere un fattore abilitante e un catalizzatore di innovazione e sviluppo, al servizio del benessere e della crescita delle persone» e aggiunge: «In HP crediamo nell’innovazione people-first come chiave per trasformare questa sfida in crescita sostenibile per tutti».

La fotografia scattata dal WRI 2025 è netta: l’85% dei fattori che influenzano la soddisfazione professionale è nelle mani delle aziende. Dunque, la rivoluzione non è solo tecnologica: è culturale, strategica, umana.

Why Isn’t Working: la pressione cresce, la connessione diminuisce

Il report mette in luce una condizione di tensione crescente all’interno del personale d’ufficio. Il 62% afferma che le aspettative dell’azienda sono aumentate nell’ultimo anno, mentre quasi la metà ritiene che i profitti vengano prima delle persone. La percezione di disconnessione e mancanza di riconoscimento è evidente.

Ciononostante, lo studio mostra anche uno spazio di opportunità: investendo in leadership valoriale, formazione, strumenti adeguati e flessibilità autentica, le aziende possono ricostruire un rapporto più sano e produttivo con i propri dipendenti.

Savorelli ha ribadito un punto cruciale: «La realizzazione delle persone non è solo un obiettivo individuale, ma un vero differenziatore di business. Dove i dipendenti si sentono supportati e valorizzati cresce anche la capacità dell’azienda di innovare, generare valore e attrarre competenze».

L’IA come fattore abilitante di benessere e produttività

Uno dei dati più interessanti del WRI 2025 riguarda l’adozione dell’AI. Quattro knowledge worker su dieci dichiarano di usarla quotidianamente e chi ha accesso a strumenti di AI forniti dall’azienda ha il doppio delle probabilità di avere un rapporto sano con il lavoro.

La tecnologia, dunque, non è percepita come un sostituto, ma come un alleato in grado di liberare tempo, ridurre la complessità e restituire centralità alle competenze umane.

Proprio in questa direzione si inserisce l’investimento HP in soluzioni come HP Workforce Experience Platform, che sfrutta dati di telemetria e modelli di AI per anticipare problemi, semplificare la vita dei team IT e offrire ai dipendenti un’esperienza più fluida, più sicura e più personalizzata.

L’obiettivo, come ricorda Savorelli, è «rendere la tecnologia invisibile e abilitante, permettendo alle persone e alle aziende di concentrarsi su ciò che conta davvero: innovare». A completare la fotografia, la parte generazionale del WRI mostra come Gen Z e Millennial, ormai maggioranza della forza lavoro globale, stiano riscrivendo le regole. La Gen Z dà valore a flessibilità, autonomia e leadership basata su etica e impatto. Molti hanno attività parallele e si muovono con disinvoltura tra AI, creatività e imprenditorialità. I Millennial mantengono un focus su equilibrio vita-lavoro e crescita continua. Entrambe le generazioni guidano l’adozione dell’AI e chiedono ambienti dove apprendimento e innovazione siano costanti.

Come ha sintetizzato Giampiero Savorelli, «Promuovere la cultura digitale significa creare esperienze di lavoro più appaganti e inclusive. È così che possiamo trasformare la sfida di oggi in crescita sostenibile per tutti».


HP Experience Day: l’innovazione prende forma - Ultima modifica: 2025-11-20T11:03:10+00:00 da Digitalic

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