Come sarebbe il mondo se fosse davvero connesso? La risposta di Huawei Innovation Day.
Come sarebbe il mondo se fosse davvero connesso? Per rispondere a questa domanda Huawei ha dedicato due giorni di approfondimento a Monaco di Baviera: l’Innovation Day.
Digitalic ha seguito tutti i lavori di questo evento (potete vedere il nostro viaggio sui social con il tag #DigiGermania).
Il primo a salire sullo stage è stato William Xu (Executive director of the board. Chief strategy marketing officer) che ha tracciato le linee di sviluppo del modno connesso e quelle su cui sta lavorando Huawei.
L’Europa, per Huawei, diventa il mercato di riferimento per una imponente azione di supporto alla digital transformation del sistema, come ha ben spiegato John Higgins (director general, digital europe).
Higgins ha insistito sulla dimensione “regionale” della strategia: non singoli mercati nazionali, ma l’intero perimetro europeo inteso come unitario sarà il vero target della azioni di Huawei.
Mettere a disposizione infrastrutture, dal cloud computing, alle reti, e poi connettere le persone fra loro dentro un ecosistema digitale che cambia tutto, e abilitata le azioni più innovative.
Smart city, per esempio, ma anche e soprattutto Industry 4.0.
Questa può essere definita come la messa a sistema di logiche di smart factory in cui connessione di cose e persone genererà una sorta di 4 rivoluzione industriale.
Monaco in questo senso è significativa dato l’investimento in questa direzione fatta da governo tedesco non da oggi peraltro. Questo ha ben spiegato Marcel Huber (Capo della cancelleria di stato Bavarese e Ministro dello stato federale), e di come la risorsa politica in questa sia direzione sia data dal forte investimento nella creazione di competenze digitali che supporteranno la transizione.
Non di meno la stessa Huawei ha sottoscritto in Italia un accordo con il MIUR per l’avvio di un programma congiunto al fine di: “formare futuri esperti in grado di introdurre nel sistema industriale i cambiamenti tecnologici per realizzare la cosiddetta “fabbrica intelligente”. Un passo in avanti per favorire il ritorno alla competitività dell’industria italiana”
Esempio questo di un modello di azione che vuole generare le condizioni di cambiamento di un intero sistema più che tentare una mera penetrazione di mercato.
La industry 4.0 è quindi il grande traino della strategia Huawei in europa, considerata, a ragione, la grande culla della industrializzazione, che oggi può così tornare a guidare l’economia mondiale attraverso un altro grande salto evolutivo.
Tanta tecnologia certo, dice Jijun Luo (Director of Solution Marketing WEU), ma anche evoluzione verso modelli di open source organization in cui le persone sono messe in condizione di generare valore attraverso scambio di dati e conversazioni.
La prima giornata dell’evento è così andata nella direzione di indicare una punto nel cielo quasi, ma molto pragmatico e pieno di elementi concreti.
Primo fra tutti il modello di sviluppo innovativo di Huawei che conta su 18 centri di ricerca in europa che danno impulso alla prototipizzazione di prodotti avanzati. Ma anche 19 Innovation Centers in cui staff Huawei e key client sperimentano soluzioni innovative che poi andranno sul mercato.
Un grande polmone quindi che alimenta continuamente la risorsa innovazione su cui Huawei punta per il presente e futuro.
Nella seconda giornata abbiamo poi potuto farci stupire con alcune soluzioni davvero intriganti.
Intanto la Interconnected car di Audi con cui Huawei ha firmato una partnership di co-design e sviluppo ambiziosa. Quello che abbiamo visto (solo in slide però) è l’auto del futuro: cloud computing a supportare un vero e proprio sistema di analisi dati interni ed esterni che creano una esperienza di guida che va oltre la stessa auto. L’intera città è in qualche modo sintetizzata nel cockpit dell’auto dando al guidatore una dimensione di governo tutta nuova.
Ed il design Audi rende il prototipo bello e accattivante.
Abbiamo poi visto il progetto del ArenA stadium di Amsterdam: un campo da calcio attrezzato con tutte le logiche e gli strumenti della smart city: consigliatissimo acquisto di biglietto per gli europei del 2020!
Infine il wearable, il grande mercato in ascesa che offre ai player tecnologici un campo da gioco davvero impressionate. E per l’utente una serie di soluzioni che vanno dal wellness al Fashion, ma anche alla safety, che possono davvero migliorare la vita.
In ultima analisi diremmo che Huawei c’è. Ha visione strategica forte, sa di dover lavorare per la creazione di un sistema di competenze che genererà il mercato del futuro. Nel frattempo presidia però i mercati in via di maturazione.
Un colosso che si mostra per tutta la sua voglia e filosofia di voler cambiare il mondo.