Come cambia l’influencer marketing, tra diritti e coerenza

Cambia l’influencer marketing: dal lockdown in poi l’approccio dei content creator con il proprio pubblico è mutato radicalmente. Analizziamo insieme informazioni, best practice, divulgazione e attività di raccolte fondi.

Il mondo dell’influencer marketing negli ultimi mesi è cambiato molto, specialmente in riferimento al ruolo che le personalità social hanno avuto nella vita dei follower. Tra informazione, best practice, divulgazione e attività di raccolte fondi, gli influencer hanno cambiato approccio, puntando anzitutto alla creazione di contenuti di qualità, oltre a cercare di catturare l’attenzione magari con momenti di quotidianità, ben diversi dalle foto patinate da prima pagina. Gli influencer che invece hanno fatto finta di niente, dimostrando di non essersi adattati al cambiamento, hanno sicuramente perso credibilità e seguaci.

Influencer marketing novità

Influencer marketing in Italia

Una ricerca degli studenti del Master in Fashion, Experience & Design Management (Mafed) della Sda Bocconi promossa da Salesforce con la Camera nazionale della moda italiana, evidenzia come le nuove generazioni abbiano bisogno di esperienze personalizzate, tecnologia e multicanalità, ma anche coinvolgimento e attenzione uniti ad un valore importante come la sostenibilità.
È vero che le aziende in questo momento storico hanno dedicato tempo e risorse alla ricerca di una maggior sostenibilità, sia nella produzione che nella comunicazione verso l’esterno, ma è anche vero che non si tratta di un momento passeggero e gli utenti fanno molta attenzione nel verificare che quanto viene sbandierano sul web e sui social, rispecchi poi veramente l’impegno nel quotidiano, soprattutto riguardo alle strategie sul lungo periodo.
Insomma, poche chiacchiere e molti fatti. Ad ogni modo, traducendo la ricerca da cui prendiamo spunto, notiamo come, specialmente nel settore moda, i social media influenzino molto le scelte di acquisto. L’influencer marketing rimane molto importante.
Pensate che l’80% degli acquisti di lusso è determinato da Instagram, in particolare modo dalle stories.
Il 43% del brand di lusso ha dichiarato che Instagram e Facebook sono i due canali più importanti, anche se i contenuti non sono ancora perfettamente in target rispetto al pubblico. Infatti, l’89% dei millennials e della generazione Z segue meno di 10 brand di lusso su Instagram. Per raggiungere questi segmenti di mercato, la quasi totalità di questi marchi crede che i grandi nomi siano la soluzione, anche se i giovanissimi non li ritengono più autentici e affidabili.
Per i talenti dei social diventa, quindi fondamentale la coerenza, per lavorare costantemente sulla reputazione digitale, da verificare e mantenere a livelli alti. Le collaborazioni tra azienda e influencer sono ancora fondamentali, ma lo è altrettanto scegliere bene, a seconda del pubblico specifico; solo in questo modo sarà ancora uno strumento chiave per aumentare l’engagement verso queste nuove categorie di consumatori.

Influencer marketing: le novità

Tra le novità del mondo dell’influencer marketing, in arrivo i primi sindacati di categoria: notizia che ha raccolto le critiche della stampa e del web, neanche troppo lontano da casa nostra. Infatti, se il primo caso è l’associazione “American Influencer Council” (Air), organizzazione di categoria no-profit statunitense creata a giugno da 12 personaggi del web con lo scopo di garantire un ambiente lavorativo più giusto, ultimamente anche alcune instagrammer inglesi hanno avuto la stessa idea, fondando “The Creator Union” (Tcu), il primo sindacato di ‘categoria’ nato per supervisionare i contratti formali tra aziende e talent, l’utilizzo di contenuti corretti ed evitare pratiche discriminatorie. L’unione fa la forza, dissero e allora vedremo come gli influencer riusciranno a fare rete e supportarsi a vicenda, specialmente in riferimento a problematiche comuni nell’ambiente.

Influencer cosa fa

Se l’influencer marketing è ancora la leva migliore per generare traffico e conversioni dai social, quali sono dunque i punti di forza di questa forma di comunicazione, nonostante l’emergenza sanitaria? Sicuramente il Roi (Return on investment) che è allo stesso tempo misurabile ed in crescita, specialmente su Facebook facendo riferimento al tempo medio di visualizzazione dei video, neanche 5 secondi per le pagine, superiore nel caso invece degli influencer. Un secondo punto a favore è la possibilità di promuoversi attraverso i content creator, nonostante il divieto di assembramento che ha portato alla cancellazione di un gran numero eventi. Loro, invece, attraverso i social media continuano a produrre contenuti ed a offrire opportunità con risorse limitate. Un influencer è creatore di contenuto, registra, editore e distributore del messaggio stesso.

Influencer marketing nuovi esempi

Un altro fattore da non sottovalutare è che, a causa anche del lockdown, sia il pubblico sia le visualizzazioni di molti influencer sono aumentati, questo perché è tutto il traffico social ad avere avuto una grande impennata, a partire da Facebook, ma anche su Instagram, Twitch, Twitter e YouTube. In tutto il mondo e nello stesso momento, l’utilizzo dei social media è alle stesse. Oltre all’engagement, è aumentato anche il traffico verso i siti web e gli ecommerce ed anche da parte degli influencer sono cresciute le conversioni, collegate quindi a post social, collaborazioni, stories e ads sui video di YouTube.

Influencer, quanto guadagnano adesso

Un ultimo fattore importante riguarda l’aspetto economico: in vista anche di una possibile recessione, aziende e agenzie stanno investendo meno, anche negli influencer che subiscono la cancellazione o lo slittamento delle campagne.

Si stima pertanto che le fee che gli influencer prevedevano di incassare, potranno scendere fino al 25%. È tempo di saldi dunque? Non lo sappiamo, ma quello che sicuramente accadrà è che difficilmente i brand smetteranno di investire nell’influencer marketing, specialmente alcune categorie di prodotto/servizi che sanno come e dove intercettare il proprio pubblico. Due importanti aspetti, per concludere, saranno dunque la genuinità dei contenuti, che permetterà ai content creatore di risultare ancora affidabili agli occhi del pubblico e le collaborazioni continuative, perché quando un’azienda ha trovato l’influencer giusto, difficilmente se lo farà scappare.

Gli influencer più pagati su Instagram

Influencer più pagati su Instagram: la classifica

 

 


Come cambia l’influencer marketing, tra diritti e coerenza - Ultima modifica: 2020-08-18T06:20:21+00:00 da Luca Rallo

Blogger, formatore, Digital PR Strategist, consulente di Social Media Marketing e strategie digitali per aziende, Enti di formazione, Agenzie di Comunicazione, liberi professionisti e pubblica amministrazione. Docente di Influencer Marketing e Digital PR, Twitter Marketing e Instagram Marketing. Social Influencer e brand ambassador per aziende di rilevanza nazionale e internazionale, dei settori automotive, food, e commerce, sport, e per varie Onlus. Speaker per diversi eventi: Mashable Social Media Day Italy, Social Media Week, Mobile Journalism Festival, e per l’ordine dei giornalisti.

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