L’Intelligenza artificiale sta cambiando il Poker

Degli innovativi programmi basati sull’intelligenza artificiale stanno cambiando radicalmente il modo in cui si gioca a poker fra professionisti e non solo

L’intelligenza artificiale rivoluziona il poker, specialmente nei tornei fra professionisti dove le puntate sono alte e ogni bluff può costare milioni di dollari. Un’inchiesta del New York Times ha studiato a fondo la novità tecnologica che sta cambiando le abitudini ai tavoli verdi di Las Vegas e potrebbe modificare il noto gioco di carte nel futuro. Programmi e software innovativi in grado di prevedere con ottime probabilità le giocate e aiutare chi li utilizza a vincere sono sempre più presenti fra gli strumenti usati dai giocatori professionisti di poker per conquistare la posta in gioco.

Ai e Poker

Piosolver, programma di AI per il poker

Il quotidiano americano ha seguito il pokerista Seth Davies in una serie di eventi a Las Vegas dove le puntate in gioco erano del valore di migliaia di dollari. Dopo aver assistito ad alcune vittorie notevoli di Davies, il New York Times ha svelato il suo “segreto”: il programma di intelligenza artificiale Piosolver. Si tratta di un software che sfrutta l’apprendimento automatico per indicare le mosse migliori da compiere a seconda delle carte sul tavolo e di quelle rimanenti nel mazzo. Prima di una partita oppure dopo – ovviamente l’utilizzo di computer e altri dispositivi è vietato durante i tornei – Davies inserisce tutti i dettagli di una mano in Piosolver e poi imposta il programma da eseguire. In pochi istanti, il software genera una strategia ottimale che, afferma Davies, ha sempre ragione ed è in grado di indicare la giocata migliore.

L’intelligenza artificiale e il Poker

In un gioco come il poker in cui le combinazioni numeriche e le probabilità sono estremamente importanti ai fini della vittoria, l’AI riesce ad analizzare in poco tempo le opzioni per il giocatore e indicare la scelta con le più alte possibilità di vincita. “A differenza degli scacchi o del backgammon, in cui le mosse di entrambi i giocatori sono evidenti sulla scacchiera, nel poker un computer deve interpretare le puntate degli avversari pur non essendo mai sicuro di quali carte detengano – ha detto al New York Times Neil Burch, uno scienziato informatico che ha trascorso quasi due decenni lavorando sul poker prima di entrare a far parte della nota società di intelligenza artificiale DeepMind -. Fondamentale per questo sviluppo è stato un algoritmo chiamato minimizzazione del rimpianto controfattuale. Abbiamo incaricato le macchine al fine di identificare la strategia ottimale del poker facendo giocare i programmi contro loro stessi miliardi di volte e prendendo nota di quali decisioni erano state meno redditizie”.

Le novità per i pokeristi

Grazie a strumenti come Piosolver, i giocatori professionisti stanno rivedendo il loro approccio al gioco, imparando con quale importo le scommesse funzionano meglio in diverse situazioni. A volte le puntate minori, un quinto o anche un decimo del totale, sono l’ideale; altre volte, le scommesse grandi due o tre volte l’importo del piatto sono la mossa da seguire. E, mentre i buoni giocatori di poker hanno sempre saputo di dover mantenere un equilibrio tra il bluff e il gioco diretto, i programmi di intelligenza artificiale definiscono la frequenza precisa con cui si dovrebbe impiegare una tattica o l’altra, nonché identificare le mani migliori e peggiori per bluffare. La novità tech sta creando qualche problema nei tornei online: alcuni giocatori sono stati squalificati perchè trovati a ricevere un supporto robotico in diretta. Intanto, anche chi non è un esperto del gioco può provare i programmi come Piosolver. La versione basic di questo programma ha un costo di circa 220 euro e potrebbe lanciare una carriera vincente nel poker grazie all’assistenza dell’apprendimento automatico.

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L’Intelligenza artificiale sta cambiando il Poker - Ultima modifica: 2022-03-04T12:22:24+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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