La spesa online decolla con il lockdown, ma il tech perde il 14%

Nonostante il picco dello shopping online il comparto registra una rilevante flessione, la fotografia del mercato

Le misure del governo per contenere il contagio da coronavirus con il lockdown hanno messo il turbo all’e-commerce . Numeri da capogiro per tutte le principali piattaforme digitali di spesa online dove a marzo 2020 registravano un’impennata vertiginosa rispetto a febbraio. Il vero e proprio boom si era registrato tra il 10 e il 20 marzo, non appena iniziato proprio il lockdown. In quest’ultimo caso la spesa online relativa a beni essenziali era cresciuta del 200%, facendo toccare un aumento mai visto.

L’aumento dello shopping online ha portato una piccola boccata d’ossigeno alle piccole, medie e grandi imprese che commercializzano beni di prima necessità. Tuttavia, con la crisi sanitaria in corso, l’aumento del digitale sta mostrando alcuni limiti visto che è ben lontano dal compensare l’enorme perdita delle vendite fisiche.

Analizzando in dettaglio i dati, i beni per la casa hanno registrato un +51% su base annua, seguiti da abbigliamento sportivo (+31%) e giocattoli e giochi (+34%).

Spesa online, per il tech servono negozi fisici

spesa online

Ma l’e-commerce non basta a sostenere il mercato del consumer tech colpito dalla chiusura dei negozi fisici. Nelle settimana fra il 9 marzo e il 5 aprile il settore ha registrato infatti una contrazione del 14% nei 5 principali mercati europei. Emerge dallo studio di Gfk, il più grande istituto di ricerche di mercato della Germania e la quarta più grande organizzazione di ricerche di mercato al mondo, secondo cui tra il 9 marzo e il 5 aprile 2020 Italia, Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna hanno registrano il record di vendite di prodotti pro-lockdown nei canale online.

Tuttavia, questo enorme balzo in avanti dell’e-commerce “non è riuscito a compensare  le perdite registrate nei negozi fisici: complessivamente il mercato ha registrato un -14% rispetto allo stesso periodo del 2019″ – afferma Gfk secondo cui le vendite online dovrebbero quadruplicare per compensare le chiusure complete dei negozi.

Vero è quanto i consumatori hanno iniziato ad adattarsi alla nuova vita quasi esclusivamente casalinga puntando sull’acquisto online di dispositivi tecnologici che consentono di lavorare, studiare e intrattenersi in casa. Tanto che il diffondersi dello smart working ha portato ad un’impennata delle vendite online di monitor (+120% a unità), stampanti (+68%), notebook (+62%) e tastiere (+61%) nei cinque Paesi europei considerati. Le webcam sono il prodotto che ha registrato il picco di vendite più elevato (+297%).


La spesa online decolla con il lockdown, ma il tech perde il 14% - Ultima modifica: 2020-04-28T09:38:43+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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