Negli USA si punta sull’energia nucleare per alimentare l’intelligenza artificiale

Alla ricerca di energia per alimentare i data center per l’intelligenza artificiale, le compagnie americane mirano alle centrali nucleari.


Energia nucleare per sviluppare sempre di più l’intelligenza artificiale: negli ultimi mesi, le principali aziende tecnologiche degli Stati Uniti hanno rivolto la loro attenzione a una risorsa energetica diffusa nel Paese a stelle e strisce, gli impianti nucleari. I proprietari di circa un terzo degli impianti sono attualmente in trattative con queste aziende per fornire elettricità ai nuovi data center necessari a sostenere la crescita dell’AI.

Energia Nucleare

AWS ed energia nucleare

Tra i protagonisti di queste negoziazioni, Amazon Web Services (AWS) è vicina a concludere un accordo per ricevere elettricità direttamente da un impianto nucleare sulla costa orientale, grazie a una partnership con Constellation Energy, il maggiore proprietario di impianti nucleari negli Stati Uniti. Inoltre, a marzo, la controllata di Amazon ha acquistato un data center alimentato da energia nucleare in Pennsylvania per 650 milioni di dollari. I data center alimentati da energia nucleare rappresentano un abbinamento ideale tra una fonte di energia ad alta affidabilità e un cliente che desidera un’alimentazione continua. Questo potrebbe accelerare l’espansione dei data center necessari per la corsa globale all’intelligenza artificiale e i suoi ulteriori sviluppi per arrivare all’Artificial general intelligence (AGI), ovvero la capacità delle macchine di replicare il pensiero umano.

L’impatto dei data center nucleari

Tuttavia, attraverso questi accordi, anziché incrementare la produzione di nuova energia per soddisfare le loro crescenti necessità, le aziende tecnologiche starebbero di fatto sfruttando risorse energetiche esistenti. Questo scenario potrebbe portare a un aumento dei costi per altri clienti e ostacolare gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio. Anche se le aziende tech compensassero gli accordi nucleari con investimenti in energie rinnovabili, gli esperti avvertono che il risultato più probabile sarebbe una maggiore dipendenza dal gas naturale per sostituire l’energia nucleare deviata. Le centrali a gas naturale producono emissioni di carbonio, ma, a differenza delle energie rinnovabili, possono garantire energia continua e sono più economiche e pratiche da costruire rispetto ai nuovi impianti nucleari.
Secondo il quotidiano Washington Post, l’acquisizione da parte di Amazon del data center in Pennsylvania ha sollevato preoccupazioni per Patrick Cicero, difensore dei consumatori dello Stato americano, il quale ha espresso timori riguardo ai costi e all’affidabilità. Amazon, dal canto suo, ha dichiarato che sta esplorando nuove innovazioni e tecnologie per integrare i suoi progetti di energia eolica e solare, e investendo in altre fonti di energia green e senza carbonio.
Il data center acquistato da Amazon in Pennsylvania ha una capacità di ricezione di fino a 960 megawatt di elettricità, sufficiente per alimentare centinaia di migliaia di abitazioni. I nuovi accordi permettono una costruzione più rapida dei data center per l’intelligenza artificiale poiché richiedono poche o nessuna nuova infrastruttura di rete, e consentono di evitare i costi di trasmissione e distribuzione che rappresentano una parte significativa delle bollette energetiche.

Il ruolo delle aziende energetiche

Le compagnie energetiche americane, come Vistra e Constellation Energy, stanno approfittando della crescente domanda di energia da parte delle aziende tech. Vistra, il più grande produttore di energia competitiva negli Stati Uniti, ha visto raddoppiare il valore delle sue azioni quest’anno e sta trattando per accordi simili con impianti nucleari e a gas. Constellation Energy, che possiede 14 impianti nucleari negli Stati Uniti, ha visto un incremento delle sue azioni superiore al 70% quest’anno. Il presidente e CEO di Constellation Energy, Joseph Dominguez, ha dichiarato che esistono ancora molte aree, tra cui una fascia che va dalla Pennsylvania all’Illinois, con un surplus di energia. Questo surplus potrebbe essere utilizzato per nuovi data center e per prolungare la vita degli impianti nucleari esistenti. Le stime future variano, ma si prevede che i data center potrebbero consumare tra il 4% e il 9% dell’energia elettrica degli Stati Uniti entro il 2030. La crescita della domanda di energia per i data center solleva interrogativi su come bilanciare lo sviluppo economico dell’AI con gli obiettivi climatici e l’affidabilità della rete.


Negli USA si punta sull’energia nucleare per alimentare l’intelligenza artificiale - Ultima modifica: 2024-07-13T11:26:06+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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