Sergey Brin, cofondatore di Google e oggi presidente di Alphabet, è preoccupato per l’intelligenza artificiale. Lo ha scritto nella “lettera dei fondatori” agli investitori che ogni Google pubblica e che fa il punto sullo sviluppo della tecnologia e ne tratteggia il futuro.
Sergey Brin , co-fondatore di Google e oggi presidente di Alphabet, è preoccupato per l’intelligenza artificiale. Lo ha scritto nella “lettera dei fondatori” agli investitori che ogni anno Google pubblica e che fa il punto sullo sviluppo della tecnologia e ne tratteggia il futuro: è un po’ come il messaggio di Capodanno del presidente delle Repubblica Italiana, ma di un’azienda privata, in questo caso il presidente di Alphabet (la società che possiede Google).
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Cosa ha scritto Sergey Brin nella sua lettera
Sergey Brin ha brevemente menzionato Etherum e il boom delle criptovalute, ma un punto saliente della lettera è dedicato all’ascesa dell’intelligenza artificiale, che ha definito “lo sviluppo più significativo dell’informatica che ho visto nella mia vita”.
Sergey Brin e l’intelligenza artificiale
Sergey Brin ha sottolineato che quando Google è stato fondato l’intelligenza artificiale e le reti neurali erano viste un po’ come delle reliquie nella storia dell’informatica. Oggi Google e altre società utilizzano l’intelligenza artificiale in ogni attività: dall’analisi delle foto ai servizi di traduzione.
“Ogni mese ci sono nuove straordinarie applicazioni e nuove tecniche di trasformazione”, ha scritto Brin. “In questo senso, viviamo veramente in una rinascita tecnologica.”
La crescita dell’intelligenza artificiale non è priva di problemi secondo Brin il quale ha affermato che le società tecnologiche hanno la responsabilità di garantire che l’intelligenza artificiale sia utilizzata in modo etico. Ha anche avvertito i lettori che devono essere consapevoli di alcuni aspetti negativi dell’intelligenza artificiale e dell’automazione, come la perdita di posti di lavoro in vari settori e la tutela della privacy.
Sergey Brin chiede maggiore responsabilità sull’intelligenza artificiale
La lettera di Sergey Brin si concentrava fortemente sugli sforzi di Alphabet per garantire che l’intelligenza artificiale venga usata in modo che è sicuro ed etico. Quindi Sergey Brin ha evidenziato le diverse iniziative sulla sicurezza dell’AI che vedono coinvolta Alphabet.
“C’è una seria riflessione e una seria ricerca su tutti questi problemi”, si legge nella lettera. “In particolare, la sicurezza dell’AI deve rispondere ad una vasta gamma di preoccupazioni, da quelle su possibili evoluzioni da fantascienza sulla coscienza dell’AI paure alle domande a breve termine come la validità delle prestazioni delle auto a guida autonoma“.
L’intelligenza artificiale richiede umiltà
Il tema generale della lettera di Sergey Brin è la responsabilità. Riconosce che Google e altre società tecnologiche hanno una meritata reputazione di avere una visione ottimistica – si potrebbe obiettare un po’ ingenua – riguardo alle promesse della tecnologia. Ma Sergey Brin ammette che la tecnologia ha creato nuovi problemi per la società, ma ritiene che, nel complesso, i progressi siano maggiori.
“Anche se sono ottimista riguardo alle grandi possibilità offerte dalla tecnologia applicata ai più significativi problemi del mondo, dobbiamo sapere che questa è una siamo sulla strada che dobbiamo percorrere con responsabilità, attenzione e umiltà profonde”, conclude Sergey Brin. “Questo è l’obiettivo di Alphabet”.
La citazione di Sergey Brin sul periodo che stiamo vivendo
La lettera si apre con una citazione molto significativa di Dickens
“Era il migliore dei tempi,
era il peggiore dei tempi,
era l’età della saggezza,
era l’età della follia,
era l’epoca della credenza,
era l’epoca dell’incredulità,
era la stagione della Luce,
era la stagione delle tenebre,
era la fonte della speranza,
era l’inverno della disperazione … “
Insomma per Sergey Brin l’epoca dell’intelligenza artificiale contiene le cose migliori, ma anche quelle peggiori che l’umanità può realizzare