Guerra Ucraina: Startup e aziende tecnologiche ucraine stanno provando a rendersi utili durante il conflitto, mentre le ditte russe fanno fronte alle sanzioni per la guerra in Ucraina.
La guerra in Ucraina continua a fare vittime e a sconvolgere il mondo. Mentre il conflitto va avanti sul campo di battaglia, le aziende ucraine e russe del settore tech sono costrette a fare i conti con la nuova normalità. Alcune ditte tecnologiche di Kiev e dintorni hanno deciso di impegnarsi direttamente per aiutare l’esercito locale con operazioni riguardanti il settore IT e quello delle telecomunicazioni; le aziende russe, invece, si adattano alle sanzioni internazionali ricevute da Mosca durante la guerra in Ucraina.
Aziende Tech in Ucraina: il caso di Reface
Tra i progetti intrapresi dalle aziende tecnologiche e dai programmatori ucraini ha fatto notizia la creazione di un documento online Google Doc aggiornato automaticamente con le ultime informazioni sul traffico ai valichi di frontiera. Inoltre, quello che è stato soprannominato l’esercito IT ucraino, ha creato un nuovo software per cercare vie di fuga e ospitalità all’estero, nonché molte raccolte fondi per associazioni umanitarie. Fra le aziende tech maggiormente attive c’è Reface, con sede a Kiev. La startup, che negli anni scorsi ha ricevuto 5,5 milioni di dollari in finanziamenti, ha lanciato un’app per foto che ad oggi conta circa 200 milioni di utenti nel mondo. Dall’inizio dell’invasione, gli utenti vengono esortati a schierarsi con l’Ucraina e l’hashtag #StandWithUkraine si aggiunge a tutti i video creati nell’app. Per la maggior parte delle aziende tecnologiche e dei lavoratori IT ucraini, combattere significa creare app, pubblicare video e informazioni sui social media, aumentare la consapevolezza tra i clienti americani ed europei e raccogliere fondi.
Il settore tech di Kiev
Readdle (app per aumentare la produttività), Beetroot (consulenza IT) e DepositPhotos (agenzia fotografica online) sono altre tre aziende ucraine impegnate virtualmente nel conflitto. Readdle ha deciso di togliere le sue app dall’App Store russo, un passo che presto hanno compiuto altre ditte locali. Ogni compagnia ha messo a disposizione i propri tecnici informati i per aiutare il governo ucraino e provare a fermare gli attacchi online degli hacker russi. Gli ingegneri dell’azienda MacPaw di Kiev hanno avuto l’idea di monitorare la presenza di app in esecuzione nei computer dei clienti di origine russa o bielorussa. Il risultato è Spybuster, lanciata a fine marzo, che può essere scaricato gratuitamente da tutti gli utenti Mac. Un secondo strumento, chiamato Together App, consente a utenti e dipendenti di confermare di essere al sicuro in caso ci siano dei dispersi dopo una fase del conflitto.
Aziende russe e guerra in Ucraina
In Russia il settore tech ha reagito in modo opposto, ovvero decidendo di non impegnarsi. Quasi come se fossero in sciopero, molte aziende tecnologiche russe hanno deciso di diminuire la produttività e liberare gli impiegati stranieri. Il quotidiano New York Times riporta che l’industria tecnologica russa ha perso tra i 50.000 e 70.000 lavoratori e che presto sarebbero seguiti altri 70.000-100.000. Le sanzioni decise dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti hanno inflitto un duro colpo al settore tech russo: tra le ditte inserite nella lista nera c’è il più grande produttore russo di microchip, Mikron, la società di intelligence Serniya Engineering e l’azienda di supercomputer T-Platforms. In questa lista anche il gigante degli antivirus Kaspersky con sede a Mosca: è stata la prima azienda russa ad essere aggiunta all’elenco dei rischi per la sicurezza degli Stati Uniti dal governo di Joe Biden. Inoltre, la ditta al momento non appare più come sponsor della scuderia italiana Ferrari: secondo Mattia Binotto, capo del team, la partnership pluriennale tra Kaspersky e Ferrari è stata messa in pausa al momento. Mentre la Champion’s League di calcio ha già deciso di togliere i loghi della russa Gazprom dai campi di gioco. In attesa della fine della guerra in Ucraina, i settori tech dei due paesi coinvolti reagiscono in maniera differente al conflitto.