Kuri, il robot domestico Bosch disegnato da Pixar a 699$

Arriva Kuri, robot domestico è già una realtà. Prodotto dalla Mayfield Robotics, società di proprietà Bosh e disegnato da Pixar

Il robot domestico è già una realtà. I nuovi assistenti domestici si muovono e hanno speaker e microfoni grazie ai quali è possibile impartire ordine per controllare la propria casa smart, ma Kuri – della Mayfield Robotics – potrebbe diventare il primo vero robot di casa, unendo alla mobilità un’interazione reale grazie ad un design speciale.

Kuri il robot domestico di Mayfield Robotics, cioè di Bosch

La Mayfield Robotics è una startup che appartiene al gruppo Bosch, con un team e una leadership che vantano un’esperienza di lunga data nella robotica, ma anche nell’interazione tra design e machine learning. Il loro primo prodotto è Kuri, un robot intelligente che debutta ufficialmente al CES 2017 di Las Vegas, con una prevendita in apertura negli USA e una distribuzione che si prevede inizi attorno a metà 2017.

Kuri si controlla con la voce

Kuri è in grado di rispondere agli input vocali, un po’ come già fanno i sistemi Google Home e Amazon Echo. Dotato di quattro microfoni, Kuri ha un’ottima capacità di ricezione del linguaggio naturale e, sebbene non risponda a parole, sa comunque esprimersi tramite impulsi luminosi e suoni.
Il robot ha una fotocamera HD integrata e una serie di sensori che gli impediscono di cadere dalle scale o di andare contro ai mobili. Si muove su tre ruote che agevolano la rotazione in qualsiasi direzione e si muove da una stanza all’altra o seguendo i nostri movimenti oppure dirigendosi sulla base delle indicazioni che gli sono state fornite.
Un processore lo aiuta nei compiti di riconoscimento vocale e riconoscimento delle immagini ed è possibile programmarlo grazie a strumenti come IFTTT (Sevizio oggi conosciuto semplicemente come IF, ma che deve il suo nome all’espressione IF This Than Taht) per espandere le sue capacità.

Kuri Robot 60 cm per 6kg

Il robot è alto circa 60 centimetri per circa 6kg di peso, è disponibile sia per iOS che per Android e quando sta per scaricarsi torna da solo verso la sua postazione di ricarica.
Kuri è stato progettato per tenere compagnia e per fare da assistente. I movimenti sono stati studiati dagli animatori della Pixar, affinché non fosse solo pratico da usare, ma anche adatto all’interazione regolare.

Il design è di Pixar

Ogni inclinazione della testa, ogni movimento degli occhi, così come la sua forma, sono stati progettati con l’intento di non costruire un dispositivo che sapesse essere calmante e rilassante – e a tale proposito sono stati volutamente eliminati tutti i movimenti che potessero risultare bruschi o che facessero innervosire – affinché riuscisse a suscitare empatia con l’utente.
È evidente che il DNA della Pixar sia impattante sul prodotto finito, Kuri ricorda Wall-E, e ha un aspetto affettuoso e amichevole.

Un robot affettivo, da 699 dollari

Almeno inizialmente non saranno integrate terze parti, alcune funzionalità saranno programmabili via IFTTT, come ad esempio, controllare la casa in nostra assenza grazie alla camera HD, leggere un libro ai bambini o trasmettere podcast.
Il team della Mayfield Robotics ha puntato alla realizzazione di un oggetto di valore, persino affettivo, e sulla base di questa strategia si presume che il robottino possa avere una presa notevole sul mercato.

I costi

È da tempo che si parla dell’avvento dei robot nelle nostre case in qualità di assistenti, compagni o aiutanti, Kuri si pone come una presenza confortante, integrata armoniosamente con l’ambiente domestico.
La Mayfield Robotics chiede ai clienti interessati alla prevendita un deposito di 100 dollari, con un saldo finale di 699 dollari. Il rilascio non è previsto prima di un anno.

Kuri robot Domestico Bosch Pixar


Kuri, il robot domestico Bosch disegnato da Pixar a 699$ - Ultima modifica: 2017-01-05T13:30:38+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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