VMworld Europe 2016, la crescita passa dal cloud fluido

VMworld Europe 2016, dalla Fira di Barcellona, è stato l’occasione per VMware per presentare anche nel vecchio continente quella che è la sua idea di futuro

Il VMworld Europe 2016, dalla Fira di Barcellona, è stato l’occasione per VMware per presentare anche nel vecchio continente quella che è la sua idea di futuro

di Francesco Russo

È necessario dare qualche numero di questo ultimo VMworld Europe 2016 di Barcellona, che ha visto la presenza di ben 10 mila persone provenienti da 96 Paesi, più di 2.900 partner, oltre 2.000 clienti e con la presenza di oltre 170 influencer e che Digitalic ha seguito da vicino.
Una vasta platea ha avuto modo di conoscere la visione di VMware, che è quella di guidare la digital transformation che le aziende stanno vivendo in questa fase storica e, soprattutto, di indicare la via più efficace.
Dal palco del VMworld Europe 2016 Patrick Gelsinger, Ceo di VMware dal 2012, ha spiegato come il momento in cui viviamo sia quello del passaggio da “traditional business” a “digital business”, per il semplice fatto che tutto il business sarà digital. Siamo in una fase in cui “i leader riscrivono le regole poggiando tutta la tecnologia del proprio business su Mobile Cloud”. Ed è quindi il cloud il mezzo che abilita le aziende verso un processo di digitalizzazione più forte e allo stesso tempo semplice.

Il cloud come strumento di business
L’idea di VMware è quella di potenziare il cloud come strumento di crescita dell’azienda, facendo in modo che possa essere una soluzione dall’utilizzo tanto efficace quanto semplice. Ed è in questa ottica che si innescano le recenti partnership che hanno portato VMware ad assumere una posizione davvero disruptive in un settore che cominciava ad uniformarsi verso un unico modello. La “scossa” che VMware ha voluto dare al mercato è stata la partnership con Amazon Web Services, che ha seguito un’altrettanta importante collaborazione con IBM, sempre di recente. Ma l’idea di cloud che nasce dall’unione tra VMware e AWS è stata sicuramente quella che ha attirato l’attenzione della platea della Fira di Barcellona.
Partiamo da qualche dato: nel 2006 Eric Schmidt, all’epoca Ceo di Google, aveva previsto che la nuvola sarebbe stata la chiave per il business del futuro, in un momento in cui l’adozione di cloud pubblico era del 2%. E le previsioni dicono che entro il 2021 si arriverà al 30%, mentre nel 2016 siamo al 15% di Cloud pubblico e 12% privato.
Tornando alla parntership VMware AWS, questa rappresenta un’alleanza strategica per costruire e fornire un’offerta ibrida perfettamente integrata, che offrirà ai clienti l’esperienza del software-defined data center (Sddc) del leader nel private cloud, sul cloud pubblico più popolare, affidabile e robusto del mondo. VMware Cloud on AWS permetterà ai clienti di far girare le applicazioni in ambienti privati, pubblici e ibridi basati su VMware vSphere. 
VMware Cloud on AWS, che va ad aggiungersi alla struttura Cross Cloud, sarà un servizio on-demand elasticamente scalabile. Ai clienti di VMware sarà offerta la possibilità di utilizzare il proprio software e gli strumenti già esistenti per sfruttare la presenza globale di AWS e l’ampiezza dei servizi, compreso lo storage, i database e gli analytics. VMware Cloud on AWS si basa su VMware Cloud Foundation, una piattaforma Sddc unificata che integra VMware vSphere, VMware Virtual San e le tecnologie di virtualizzazione Nsx e fornirà l’accesso alla gamma completa di servizi di AWS, insieme con la funzionalità, la flessibilità e la sicurezza.
Il VMworld Europe 2016 di Barcellona è stata l’occasione per presentare le nuove versioni di VMware vSphere, VMware Virtual San e VMware vRealize Automation che introducono il supporto per i container consentendo agli sviluppatori di diventare più produttivi e all’IT di eseguire facilmente le applicazioni containerizzate in produzione. Queste nuove versioni migliorano la VMware Cross-Cloud Architecture, che consente ai clienti di eseguire, gestire, collegare e proteggere le applicazioni attraverso i cloud e i dispositivi in un ambiente operativo comune. Come architettura di cloud ibrido, la Cross-Cloud Architecture offre modelli coerenti di implementazione, policy di sicurezza, visibilità e governance per tutte le applicazioni, in esecuzione on e off premise, a prescindere dal cloud, dalla piattaforma hardware o dall’hypervisor sottostanti.

VMware on AWS, alte aspettative anche in Italia
Digitalic ha incontrato a VMworld Europe 2016 Enrico Boverino, Senior Manager Advisory Services Emea di VMWare, al quale abbiamo chiesto cosa comporta un accordo come quello tra VMWare e AWS e quali sono le aspettative? “Avrà un impatto incredibile, senza dimenticarci di un’altra grande partnership come quella con IBM. Entrambe avvalorano quanto fatto fino ad oggi, ossia rendere possibile la creazione di applicazioni che utilizzino l’infrastruttura nel momento in cui serve. Obiettivo di VMware era quello di arrivare a realizzare una struttura, come quella del Cross Cloud, in grado di abilitare collaborazioni con aziende partner. Oggi si aggiunge un altro grande tassello che è appunto AWS, va nella direzione di aiutare i clienti ad avere soluzioni di Cloud pubblico e privato in modo semplice e sicuro. Garantisce alto livello di encryption”.
Una soluzione che saprà essere apprezzata anche sul mercato italiano, come ci ha detto Alberto Bullani, Country Manager di VMware in Italia. “La soluzione sarà venduta direttamente da VMware saremo quindi noi i responsabili”. Il VMware on AWS sarà operativo dalla metà del 2017.


VMworld Europe 2016, la crescita passa dal cloud fluido - Ultima modifica: 2016-10-27T18:31:40+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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