Scopri i Top della tecnologia 2025: da Nintendo Switch 2 che vince senza potenza, a Blackwell che ha reso l’AI una questione geopolitica. Le innovazioni che hanno cambiato le regole del gioco.
Ecco i top della tecnologia 2025, un anno che è stato la resa dei conti tecnologica: il mercato ha premiato chi ha saputo trasformare l’innovazione in valore concreto, misurabile, sostenibile e ha punito chi è rimasto intrappolato nella retorica del “prossimamente”.
L’intelligenza artificiale ha lasciato il laboratorio per confrontarsi con budget, regolamenti e aspettative reali e l’hardware ha dovuto dimostrare di poter essere utilizzato, non solo mostrato. Il software ha imparato che far bene in una demo non basta.
Indice dei contenuti
TOP #1 — Nintendo Switch 2

L’innovazione che non aveva bisogno di dimostrare nulla
Nintendo Switch 2 è uno di quei prodotti che raccontano più cose per sottrazione che per aggiunta. Arriva sul mercato nel 2025 senza la retorica della “nuova era”, senza slogan roboanti, senza l’ossessione di inseguire la potenza pura ed è proprio per questo funziona.
La tecnologia alla base è un’evoluzione, non una rivoluzione: SoC più moderno, GPU più efficiente, migliore gestione energetica, resa grafica finalmente allineata agli standard contemporanei. Ma il punto non è quanto è più potente: è come quella potenza viene usata. Nintendo ha imparato dalla prima Switch che il valore non sta nel benchmark, ma nel tempo di utilizzo reale, nella portabilità autentica, nella continuità dell’esperienza.
Il go-to-market è stato chirurgico: compatibilità con l’ecosistema precedente, transizione morbida per sviluppatori e utenti, line-up iniziale non oceanica ma mirata. Nessun trauma. Nessuna frattura. Solo la sensazione, rara nel 2025, che qualcuno abbia rispettato l’investimento emotivo del proprio pubblico.
Nel corso dell’anno Switch 2 dimostra perché è un top: non perché “fa cose mai viste”, ma perché fa meglio le cose che contano: più stabilità, meno compromessi, più sessioni di gioco reali. È l’anti-hype per eccellenza e nel 2025.
TOP #2 — NVIDIA Blackwell

Quando l’AI smette di essere magia e torna a essere industria
Blackwell non è un prodotto che si capisce guardando una demo. È un prodotto che si comprende in un data center. NVIDIA nel 2025 compie un passaggio cruciale: smette di vendere solo chip e inizia a proporre architetture computazionali.
La tecnologia Blackwell nasce come risposta a un problema ormai evidente: i modelli AI non scalano più solo in intelligenza, ma in costi, consumi energetici, complessità infrastrutturale. Blackwell arriva sul mercato non come “GPU più veloce”, ma come piattaforma pensata per reggere carichi continui, multi-tenant, rack-scale, con networking e raffreddamento progettati insieme al silicio.
L’evoluzione rispetto alle generazioni precedenti è concettuale prima che tecnica. NVIDIA capisce che il collo di bottiglia non è più l’algoritmo, ma l’intero stack fisico e lo affronta frontalmente. Nel 2025 Blackwell diventa il simbolo di una verità: l’AI non è democratica è industriale.
È un top perché ha spostato il dibattito: meno su “cosa può fare l’AI”, più “chi può permettersi di farla funzionare” e questa consapevolezza ha cambiato le strategie di cloud provider, governi, grandi imprese. Blackwell non è solo tecnologia è geopolitica del calcolo.
TOP #3 — GitHub Copilot Enterprise
Quando l’AI smette di aiutare il singolo e inizia a far funzionare l’organizzazione
Nel 2025 la sorpresa non basta più, le aziende non cercano “sviluppatori più brillanti”, cercano sviluppo più affidabile ed è qui che Copilot Enterprise diventa un top della tecnologia 2025.
La tecnologia di base non cambia radicalmente: si tratta di modelli linguistici applicati al codice, cambia però tutto il contorno. Copilot Enterprise arriva sul mercato con una promessa diversa: non semplicemente “scrivere meglio”, ma scrivere in modo coerente, governabile, misurabile. Controllo delle fonti, policy aziendali, rispetto delle licenze, integrazione nei flussi DevSecOps. In altre parole: l’AI entra nella fabbrica del software, non solo nello studio del programmatore.
L’evoluzione è culturale prima che tecnica. Nel corso del 2025 Copilot smette di essere un’estensione dell’ego dello sviluppatore e diventa un moltiplicatore organizzativo. Riduce il tempo perso, accelera l’onboarding, abbassa la variabilità, rende l’AI “accettabile” per CISO, legal, procurement. Un passaggio tutt’altro che scontato.
È un top della tecnologia perché ha superato la fase più difficile per ogni innovazione emergente: quella in cui deve dimostrare di non rompere ciò che già funziona.
TOP #4 — Google NotebookLM
L’AI che non parla del mondo, ma lavora sul tuo
NotebookLM è l’esempio perfetto di come un prodotto possa vincere senza mai urlare. Quando arriva sul mercato sembra un esperimento: carichi i documenti, l’AI li legge, li riassume, risponde. Nulla che, sulla carta, sembri rivoluzionario e invece nel 2025 diventa uno degli strumenti più rilevanti dell’anno.
La tecnologia alla base sfrutta i modelli Gemini, ma il vero colpo è concettuale: l’AI non pesca da Internet, pesca dal tuo perimetro informativo: documenti, PDF, appunti, fonti caricate. L’AI non “sa tutto”, ma sa solo ciò che tu le permetti di sapere.
L’evoluzione nel corso dell’anno è silenziosa ma profonda: NotebookLM diventa uno spazio cognitivo, non risponde soltanto, ma collega, evidenzia incongruenze, costruisce mappe concettuali. È l’AI che lavora come un assistente di ricerca, non come un intrattenitore verbale.
È un top della tecnologia perché intercetta un bisogno reale del 2025: gestire la complessità informativa personale. In un’epoca di overload, NotebookLM non promette onniscienza, promette chiarezza, ed è molto più raro.
TOP #5 — Stripe Agentic Commerce
Quando il pagamento diventa una decisione naturale
Stripe nel 2025 fa una mossa che molti hanno sottovalutato perché non aveva l’aspetto di una “grande rivoluzione”. Nessun nuovo device, nessuna UI spettacolare, solo una domanda molto concreta: cosa succede quando l’AI non si limita a consigliare, ma accompagna fino alla transazione?
La tecnologia dietro l’Agentic Commerce nasce dall’incontro tra agenti conversazionali e infrastruttura di pagamento. Stripe non inventa il commercio conversazionale, ma fa qualcosa di molto più difficile: lo rende affidabile, standardizzabile, integrabile. I pagamenti non avvengono “magicamente”, ma dentro un perimetro noto: autorizzazioni chiare, merchant consapevoli, compliance rispettata.
L’arrivo sul mercato è prudente, quasi minimalista. Stripe evita la promessa del “compra tutto parlando con l’AI” e si concentra su casi d’uso specifici: riordini, servizi, transazioni ad alta intenzione. Nel corso del 2025, l’evoluzione è evidente: meno attrito tra domanda e pagamento, meno passaggi, meno abbandoni.
È un top della tecnologia perché inaugura una nuova grammatica del digitale: il checkout non è più una pagina, ma un momento.
TOP #6 — Fortinet FortiAI
La sicurezza che smette di urlare e inizia a capire
Nel 2025 la cybersecurity affronta una crisi di rumore: troppi alert, troppe dashboard, troppi segnali deboli che diventano panico. FortiAI arriva sul mercato non come “AI magica per la sicurezza”, ma come tentativo concreto di rimettere ordine nel caos.
La tecnologia integra modelli di AI all’interno della Fortinet Security Fabric, lavorando su correlazione, priorità e contesto. Non si limita a individuare anomalie, ma prova a rispondere alla domanda che ogni CISO si pone alle tre di notte: questa cosa è davvero un problema?
L’evoluzione nel corso del 2025 è significativa. FortiAI non elimina l’essere umano dal loop, ma lo libera dal lavoro inutile. Riduce il rumore, accelera la risposta, suggerisce azioni. È l’AI che non promette infallibilità, ma tempo e lucidità.
È un top della tecnologia perché intercetta il vero bisogno della sicurezza moderna: non più “bloccare tutto”, ma decidere meglio. In un anno in cui gli attacchi aumentano e le risorse non crescono allo stesso ritmo, FortiAI dimostra che l’intelligenza artificiale, quando è ben progettata, non sostituisce il giudizio, ma lo rende possibile.
TOP #7 — Meta Llama 3

Quando l’open source smette di essere “alternativo” e diventa strategico
Llama 3 è uno di quei prodotti che nel 2025 hanno avuto un impatto più profondo di quanto suggeriscano i titoli dei mass media e non perché sia “il modello migliore in assoluto”, ma perché ha cambiato l’equilibrio del potere nell’AI generativa.
Meta porta Llama 3 sul mercato come evoluzione coerente di una strategia iniziata anni prima: modelli open (o quasi-open), utilizzabili, adattabili, integrabili. La tecnologia migliora sensibilmente rispetto alle versioni precedenti in qualità linguistica, ragionamento e stabilità, ma il vero valore è un altro: abbassa la soglia di dipendenza dai grandi modelli proprietari.
Nel corso del 2025 Llama 3 diventa la base per chatbot aziendali, soluzioni verticali, prodotti embedded. Non è un’AI “da palcoscenico”, è un’AI da officina, da bottega e questo cambia il mercato: startup, system integrator, grandi aziende possono costruire senza consegnare tutto il valore a un’unica piattaforma chiusa.
È un top della tecnologia perché dimostra che l’open source, quando è sostenuto da un attore industriale serio diventa strategia competitiva. Nel 2025 Llama 3 ha ricordato a tutti che l’innovazione non è solo “chi arriva primo”, ma chi permette agli altri di correre.
TOP #8 — AMD AI PC & NPU
Il ritorno del computer personale come luogo dell’intelligenza
Per anni il racconto è stato chiaro: l’AI vive nel cloud, il PC è solo un terminale. Nel 2025 AMD rompe questa narrazione con una strategia paziente ma radicale: portare l’intelligenza artificiale sul dispositivo, non come demo, ma come capacità strutturale.
Le NPU integrate nei processori AMD non nascono per stupire, ma per lavorare in silenzio: inferenza locale, privacy, latenza minima, costi sotto controllo. L’arrivo sul mercato è graduale, quasi prudente senza la promessa di un’ “AI che fa tutto”, ma attività concrete: assistenza locale, elaborazione offline, miglioramento delle prestazioni applicative.
Nel corso del 2025 l’evoluzione è evidente: il PC smette di essere un accessorio per il cloud e torna a essere un nodo intelligente, per aziende e professionisti significa meno dipendenza, più controllo, più sostenibilità economica.
È un top della tecnologia perché riporta equilibrio, in un’epoca di centralizzazione estrema, AMD ha ricordato che l’intelligenza distribuita funziona.
TOP #9 — SAP Joule
L’AI che entra nei processi senza chiedere di cambiare lingua
SAP Joule è uno di quei prodotti che nel 2025 non fanno rumore, ma fanno ordine ed è esattamente ciò di cui l’AI aveva bisogno nel mondo enterprise. Joule non nasce come “assistente universale”, ma come interfaccia intelligente dentro sistemi già complessi, già critici, già delicati.
La tecnologia arriva sul mercato con un vincolo chiaro: non inventare nulla di nuovo, ma rendere interrogabili e leggibili i processi esistenti. ERP, supply chain, finance, HR. Joule non promette creatività, promette comprensione. Traduce linguaggio naturale in azioni sui dati, rispettando ruoli, autorizzazioni, contesti.
Nel corso del 2025 l’evoluzione è evidente: Joule smette di essere “l’AI di SAP” e diventa la modalità principale con cui l’utente dialoga con il sistema. Non sostituisce il gestionale, lo rende umano. Ed è un passaggio enorme, perché l’ERP non è un giocattolo: è la spina dorsale delle aziende.
È un top della tecnologia perché dimostra che l’AI enterprise vince solo quando accetta di essere invisibile.
TOP #10 — Tesla FSD v12

Quando il software smette di seguire regole e inizia a imparare
Full Self-Driving v12 segna un punto di svolta concettuale per Tesla e per l’intero settore automotive. Non perché realizzi finalmente la guida autonoma completa (non lo fa) ma perché cambia radicalmente il modo in cui l’auto viene programmata.
La tecnologia arriva sul mercato come evoluzione profonda: Tesla abbandona progressivamente le regole scritte a mano e passa a un approccio end-to-end basato su reti neurali. L’auto non “esegue istruzioni”, impara dai dati. Vision-only, niente lidar: una scelta rischiosa, coerente, identitaria.
Nel 2025 l’evoluzione è evidente nella qualità del comportamento: meno rigidità, più naturalezza, meno eccezioni codificate. Non è ancora autonomia totale, ma è una traiettoria chiara, riconoscibile, testabile. E soprattutto scalabile: ogni chilometro guida il miglioramento del sistema.
È un top della tecnologia perché FSD v12 non promette perfezione. Promette apprendimento continuo.