Una vera e propria rivoluzione sta per arrivare nel settore dello sport automobilistico.
Le prime auto da corsa elettriche volanti di Airspeeder sono nate grazie all’intuizione di Matt Pearson, fondatore, tra l’altro, anche di Alauda Aeronautics. Nell’estate del 2019 Pearson ha iniziato a delineare quella che per lo sport automobilistico sarebbe stata una vera e propria rivoluzione, qualcosa di unico che si attendeva da anni e che ora sembra essere diventato realtà. All’idea hanno partecipato attivamente ingegneri, tecnici e sportivi, tutti provenienti dai settori dell’automobilismo e dell’aviazione. Quello che hanno creato potrebbe davvero fare la storia e segnare un’epoca.
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Le prime gare per le auto da corsa elettriche volanti di Airspeeder
A breve, entro quest’anno, potremmo vedere queste auto elettriche volanti Airspeeder pilotate affrontare le prime gare, denominate EXA Series. In questo storico primo Gran Premio, in cui si raggiungerà la velocità di 300 km/h, le vetture volanti saranno pilotate dai migliori piloti di Speeder al mondo. Il ruolo di pilota era talmente ambito in questo progetto che ben 1.500 persone provenienti da tutto il mondo hanno presentato la propria candidatura per tale posizione.
Ovviamente le auto hanno già volato nel corso dell’estate 2021 ma i test si sono svolti in luoghi segreti dell’Australia meridionale. Il team di tecnici ha lavorato giorno e notte pur di realizzare l’ambiziosissimo progetto.
Airspeeder le auto da corsa volanti
I mezzi su cui si disputeranno le gare sono le auto volati Mk.4 degli octocopter (hanno 8 rotori) in grado di raggiunger ei 300 km/h e con un’accelerazione che le porta da 0 a 100 km/h in 2,3 secondi, meglio di una Lamborghini, volano da un’altezza tra i 10 e i 60 metri da terra e hanno una potenza di 100 KW, equivalente a 540 cavalli, il tutto in un peso di soli 400 Kg. Ogni auto volante è dotata di 22 tipi di sensori in grado di trasmettere Terabyte di dati di telemetria istantaneamente al muretto dei box e alla fabbrica. Sono inoltre dotate di 8 telecamere, un radar e un Lidar (per la lettura 3D dell’ambiente) sistemi di sicurezza che si aggiungono all’altimetro attivo.
Anche il posto di guida è avveniristico e i politi possono contare su una visione a realtà aumentata che fornisce informazioni sulle prestazioni e sul tracciato. Airspeeder sarà il pioniere dell’uso di visori per realtà aumentata (AR) in un ambiente eVTOL ad alte prestazioni. Questa tecnologia consente anche di creare uno spettacolo televisivo inedito con la trasmissione di quello che vede il pilota. Le prime gare si svolgeranno cin i mezzi guidati da remoto, ma l’evoluzione sarà quelal di aver eil pilota al suo posto di guida interno all’auto-volante.
Come sono stati selezionati i primi piloti
È molto interessante capire come Airspeeder abbia selezionato i primi piloti che parteciperanno a questo incredibile progetto. L’azienda cercava persone che avessero qualcosa in più oltre all’istinto competitivo. Chiaro che l’abilità abbia rappresentato un requisito basilare ma è stata altresì valutata la capacità di lavorare in sinergia con il team di professionisti che ha realizzato le auto elettriche volanti. I piloti scelti, dunque, non solo hanno dimostrato di appartenere ad una categoria d’élite ma hanno anche dimostrato di possedere una straordinaria sensibilità ai requisiti tecnici per testare e portare al perfezionamento le vetture.
I piloti di Airspeeder e la loro preparazione
Diventare un pilota Airspeeder non è stato semplice durante le selezioni ma nemmeno durante la preparazione successiva. I prescelti si sono dovuti sottoporre ad un rigoroso processo di formazione e sviluppo, con incluse più di duemila ore di simulazione. In collaborazione con gli ingegneri poi, i piloti prenderanno parte agli stress test dei veicoli Mk3 e Mk4, simulando le corse all’interno dell’Unreal Engine. Lo scopo dei test, per i piloti, è stato quello di imparare a padroneggiare la dinamica del veicolo, che presenta lo stesso rapporto spinta-peso presente nei jet F16 ma che ha necessità di affrontare velocemente i tornanti, proprio come accade in Formula1. Ultimo, ma non per questo meno importante, anzi, i test sono stati occasione per provare tutti i sistemi di sicurezza messi in campo. In particolare, i sistemi LiDAR e RADAR, che dovrebbero permettere ai piloti di correre senza il rischio di collisione.
foto: comunicato stampa