La classifica dei cloud provider 2018: confronto AWS, Google, IBM, Oracle

I dettagli sui Cloud provider 2018. Un confronto tra Aws, Google Cloud Platform, IBM Cloud, Microsoft Azure e Alibaba. I dati sull’andamento annuale, le strategie di Cloud ibrido e gli avvicinamenti all’intelligenza artificiale e al machine learning dei principali fornitori di Cloud pubblico.

La classifica dei Cloud Provider 2018: AWS, Microsoft, Google Cloud Platform, IBM Cloud, Oracle e Alibaba a confronto. Chi va meglio?

Di seguito sono riportati i dati sull’andamento annuale, le strategie di Cloud ibrido e gli avvicinamenti all’intelligenza artificiale e al machine learning dei principali fornitori di Cloud pubblico secondo l’ultimo report firmato RightScale.

Cloud pubblico: come scegliere i cloud provider

Scegliere il più indicato tra i fornitori di Cloud pubblico, il proprio cloud provider, sta diventando una discussione sempre più densa di sfumature che va ben oltre la scalabilità. Conosciamo tutti i grandi player del Cloud: AWS, Google Cloud Platform, IBM Cloud e Microsoft Azure, ma la scelta dipende dalle esigenze della tua azienda.

classifica cloud provider 2018

Cloud Pubblico definizione

Prima di tutto, alcune cose da notare: questo elenco di fornitori di Cloud pubblico ruota attorno ai fornitori di servizi che offrono piattaforme software e proposte d’infrastruttura-as-a-service.

Sempre più spesso le aziende combineranno i grandi fornitori di Cloud pubblici insieme a specialistici. In altre parole, Salesforce ha collaborazioni con Amazon Web Services, Google Cloud Platform e collabora anche con IBM. Workday e IBM sono strettamente collegate su molti fronti.

Tra i maggiori provider Cloud pubblico, la divulgazione e la trasparenza sui prodotti, dati finanziari e prezzi sono fra i migliori che ci siano. Tenendo a mente questo fatto, ecco uno sguardo ai grandi operatori di Cloud pubblico basandosi su commenti pubblici, rapporti sugli utili e il Rapporto sullo Stato del Cloud nel 2018 di RightScale .

Cloud Provider: andamento

Il quarto trimestre ha rappresentato un momento spartiacque per i cloud provider,  principali operatori di Cloud pubblico: Google ha effettivamente dato un valore alle sue entrate nel Cloud.

In merito ai dati del quarto trimestre di Google, l’amministratore delegato Sundar Pichai ha dichiarato che G Suite e Google Cloud Platform sono ora un’azienda da 1 miliardo di dollari al trimestre. Ha affermato:

“Riteniamo che la piattaforma Google Cloud, basandoci sui dati riportati pubblicamente relativi a i 12 mesi che terminano a dicembre 2017, sia, fra i principali fornitori di Cloud pubblico, quello in più rapida crescita al mondo. Stiamo anche facendo affari sempre più grandi e più strategici con i clienti. In effetti, il numero di contratti del valore di oltre $1 milione su tutti i prodotti Cloud è più che triplicato dal 2016 al 2017”.

L’analista di Jefferies, Brent Thill, ha stimato che metà delle entrate del Cloud di Google provengono da G Suite.

La classifica dei Cloud Provider 2018

Con Google che offre un po’ di informazioni sul proprio business Cloud, è diventato molto più facile stabilire un ordine gerarchico in termini di vendite. Microsoft nell’ultimo trimestre ha rivelato le sue entrate per il Cloud commerciale e un andamento annuale che ammonta a circa $21 miliardi.

Amazon Web Services (AWS) ha mostrato una forte crescita nel quarto trimestre e un andamento annuale di $20,4 miliardi.

Le entrate del Cloud as-a-service di IBM, che includono software, piattaforma e infrastruttura, superano i $10 miliardi.

Oracle ha raggiunto dimensioni più consistenti in merito e scommette sul fatto che le funzionalità autonome e di data-as-a-service possano essere elementi di differenziazione.

Un Cloud provider che di cui vale la pena di osservarne lo sviluppo è Alibaba, che è per molti versi una sorta di AWS basato sul mercato cinese. Alibaba sta scommettendo sull’intelligenza artificiale e gestisce una massiccia attività di e-commerce. Suona familiare?

L’Adozione del Cloud

Quando si esaminano i principali fornitori di Cloud pubblico, è chiaro che AWS e Microsoft Azure sono i due più significativi. Il sondaggio di RightScale su 997 intervistati in più settori e dimensioni aziendali ne racconta la “storia”.

Classifica cloud provider 2018 - RightScale

L’adozione del cloud pubblico da parte delle aziende – RighScale

Classifica cloud provider 2018 - RightScale

Cloud: Microsoft Azure Vs Aws

Il problema della partita Microsoft Azure vs. AWS è che i due giganti Cloud provider non si “sincronizzano” esattamente bene. Le entrate del Cloud commerciale di Microsoft includono Office 365, che domina nelle vendite.

Classifica cloud provider 2018 - RightScale

I servizi principali che si trovano nel Cloud commerciale sono Azure, i servizi aziendali di Office 365 business services (Exchange Online, SharePoint Online, Skype for Business online, Microsoft Teams), Dynamics 365 e la sua Enterprise Mobility + Security Suite (EMS).

In altre parole, il business del Cloud commerciale di Micorsoft è più simile a Google Cloud Platform e G Suite che AWS.

Il Cloud ibrido

Anche se le aziende si stanno orientando verso diversi protagonisti del Cloud, è probabile che intendano far girare anche i propri Cloud privati. È probabile che questo approccio basato sul Cloud ibrido permanga nel prossimo futuro.

Questa realtà è il motivo per cui VMware in esecuzione su AWS sta guadagnando così tanto spazio. In superficie, VMware e AWS sembrano una strana coppia, ma la partnership sta pagando su più fronti.

Innanzitutto, è utile verificare il numero di macchine virtuali che girano sul Cloud, in base al sondaggio di RightScale.

Classifica cloud provider 2018 - RightScale

I dati dello scenario del Cloud pubblico e privato.

Classifica cloud provider 2018 - RightScale

Cloud Providere: AWS vs Microsoft Azure

Cloud Provider: ilCloud pubblico ha una “storia” ibrida

Microsoft Azure può fare affidamento su tutti i clienti di Windows Server.

Satya Nadella, CEO di Microsoft, ha sottolineato ripetutamente i benefici del Cloud ibrido nel discutere degli utili del secondo trimestre. Nadella ha affermato:

“Per me, tutto si rivolge ad avere davvero un vantaggio architettonico su quella che è una nuova tendenza secolare. Quindi, quando pensiamo al Cloud intelligente e poi lo introduciamo nel business di Azure, puoi vederne il vantaggio su ogni livello. Quando si tratta d’infrastruttura, siamo l’unico fornitore di Cloud che fornisce il Cloud computing ibrido vero con Azure ed Azure Stack. Quando si tratta del livello dati, siamo veramente unici”.

La scommessa di Azure di Microsoft è che uno stack coerente su Cloud pubblico, data center, Internet delle Cose ed edge e dati vincerà nel settore enterprise con approcci ibridi.

Dato che AWS è abbinato a VMware e Microsoft ha un proprio stack, Google Cloud Platform si è collegata a Cisco con il suo piano dati ibrido.

A ottobre, Google e Cisco hanno delineato una partnership che ruota attorno a una migliore connessione dell’infrastruttura del gigante di rete con i servizi di Google. Kubernetes, Istio e Apigee fungono da collante negli sforzi congiunti Cisco-Google.

La partnership tra Google e Cisco non dovrebbe essere ignorata, soprattutto perché gran parte di essa ruota attorno ai Container. L’adozione di Container, in particolare Kubernetes e Docker, è aumentata nel sondaggio di RightScale e sembra essere integrata nei futuri piani architetturali delle aziende.

Sul fronte del Cloud system e sui Cloud privati, Microsoft e Oracle hanno integrato sistemi hardware e di servizio come fanno Cisco e IBM.

Cloud provider: il ruolo dell’intelligenza artificiale

In occasione di quasi tutte le conferenze sugli utili dei Cloud provider, il machine learning e l’intelligenza artificiale hanno preso il sopravvento come fattore di differenziazione.

AWS ha diversi servizi d’intelligenza artificiale e machine learning e Alexa è l’assistente digitale più popolare.

Google Cloud Platform sta puntando anche la sua crescita futura sul machine learning.

Pichai ha affermato:

Vogliamo che tutti siano in grado di utilizzare il machine learning per le proprie esigenze. Di recente, i clienti di Google Cloud hanno accesso ad Auto ML, che semplifica notevolmente la creazione di nuove e complesse iscrizioni. Da quando è stato lanciato poche settimane fa, oltre 10.000 clienti si sono già registrati per provarlo.

Infatti, AutoML fa parte della più ampia strategia di Google Cloud Platform. Questa strategia ruota intorno all’utilizzo del machine learning e dell’intelligenza artificiale per ottenere un punto d’accesso nelle aziende per poi espandere le proprie attività partendo da questa leva.

AWS utilizza l’approccio dell’AI e del machine learning in modo diverso. Perché? AWS è già presente nelle aziende per l’archiviazione su Cloud, pertanto i suoi servizi di AI sono più per favorire l’upselling.

Microsoft utilizza l’intelligenza artificiale e il machine learning e combina con il suo Azure i servizi per l’Internet delle Cose.

Nel frattempo, IBM con la sua piattaforma Watson sta cercando più di diventare un sistema operativo basato su Cloud.

Oracle sta utilizzando il machine learning per rendere i propri servizi Cloud più automatici e “auto-guaribili”.

La carne al fuoco è molta ed è probabile alla fine che l’offerta che integra AI, machine learning e Cloud sarà sempre più evoluta e, al contempo, è probabile che le aziende più grandi finiranno con interloquire con diversi fornitori allo stesso tempo per ottenere la declinazione più adatta alle proprie esigenze.


La classifica dei cloud provider 2018: confronto AWS, Google, IBM, Oracle - Ultima modifica: 2018-02-21T06:45:31+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!