Apple ha iniziato a produrre visiere protettive trasparenti per operatori sanitari impegnati contro l’epidemia da coronavirus
Apple ha iniziato a produrre visiere protettive trasparenti per operatori sanitari impegnati contro l’epidemia da coronavirus, al ritmo di un milione a settimana. Lo ha reso noto il Ceo Tim Cook in un video pubblicato nelle scorse ore su Twitter. Il manager ha annunciato anche che la compagnia si è procurata oltre 20 milioni di mascherine nel mondo, e sta lavorando con i governi per donarle nei luoghi in cui più ce n’è bisogno.
Le visiere protettive, ha spiegato Cook, sono frutto della collaborazione tra i dipendenti di Apple (dai designer e gli ingegneri fino agli addetti al packaging) e i fornitori cinesi dell’azienda, che ha portato a progettarli, produrli e spedirli, in pacchi piatti da cento pezzi. “Ci stiamo coordinando con medici e funzionari governativi negli Usa per consegnarli dove servono con più urgenza, e speriamo di espandere velocemente la distribuzione fuori dagli Usa“, ha detto.
C’è anche Tesla
La Tesla sfrutta ancora una volta le potenzialità delle nuove tecnologie per dimostrare i progressi finora raggiunti nello sviluppo di ventilatori polmonari. I suoi ingegneri hanno pubblicato, sul canale YouTube della Casa californiana, un video in cui mostrano il primo prototipo del dispositivo medico da loro costruito: uno strumento essenziale nella lotta contro il coronavirus.
Il progetto fa ampio ricorso a componenti automobilistiche, e questo consente alla Tesla sia di sfruttare le attuali scorte di magazzino sia di produrre rapidamente i ventilatori. Si tratta, comunque, solo di un prototipo e al momento non è chiaro quando l’azienda americana riuscirà a fare partire la produzione di massa. “C’è ancora molto lavoro da fare“, ammette uno degli ingegneri, “ma stiamo facendo del nostro meglio“. La produzione dei ventilatori polmonari dovrebbe avvenire innanzitutto nella fabbrica di pannelli fotovoltaici di Buffalo, vicino a New York, che l’amministratore delegato Elon Musk intende riaprire appena possibile per avviare l’assemblaggio dei dispositivi medici e la distribuzione gratuita ai nosocomi delle regioni nelle quali la Tesla ha attivo un servizio di consegna diretta dei propri veicoli ai clienti.