Global Innovation Index: l’Italia scende al 29° posto

Il Global Innovation Index misura la capacità innovativa delle nazioni, l’Italia scende davanti a noi anche Malta, Cipro e Lussemburgo

Il Global Innovation Index fotografa il panorama mondiale dell’innovazione dopo un anno di pandemia.
Chi finanzierà l’innovazione? Questo era il tema al centro dell’ultima edizione del Global Innovation Index, pubblicata nel pieno della pandemia, quando ancora non si potevano prevedere quanti e quali effetti avrebbe avuto la crisi sanitaria ed economica sull’innovazione. A un anno di distanza, anche se l’emergenza non è ancora finita, i dati raccolti dalla World Intellectual Property Organization (Wipo) rivelano che la spinta verso la ricerca si è mostrata più resiliente di quanto non ci si aspettasse durante la pandemia, con gli investimenti che hanno spesso segnato nuovi record, pur con una grande diversificazione a seconda dei settori e delle regioni considerate.
Global Innovation Index 2021

Global Innovation Index: innovazione in aumento

Nel 2020 infatti la pubblicazione di articoli scientifici in tutto il mondo è cresciuta del 7,6%, gli stanziamenti di bilancio dei governi delle principali economie hanno continuato a crescere (in alcuni casi si segnala anche un aumento del 10%) e le domande di brevetto internazionali hanno raggiunto un nuovo massimo storico.

Settori come il digitale, la farmaceutica, e le tecnologie verdi, grazie anche alla spinta derivata dai vari recovery plan implementati dai governi nazionali, hanno visto crescere nettamente gli investimenti in innovazione, a differenza dei settori più colpiti dalle misure di contenimento della pandemia, come i trasporti e i viaggi, nei quali le spese per l’innovazione hanno subito dei tagli.

Global Innovation Index, la classifica

Rimangono invariate le prime quattro posizioni della classifica Global Innovation Index: con la Svizzera al comando, seguita da Svezia, Stati Uniti e Regno Unito. Al quinto posto si piazza la Repubblica di Corea che scalza di una posizione l’Olanda. A livello regionale il Nord America e l’Europa continuano a essere le regioni più innovative (sono europei la maggior parte dei paesi che figurano nelle prime 25 posizioni). Cinque economie asiatiche figurano tra le prime 15: oltre alla Repubblica di Corea (5°), ci sono anche Singapore (8°) Cina (12°), Giappone (13°) e Hong Kong (14°). La Cina rimane anche l’unica economia a reddito medio tra le prime 30 economie più innovative a livello globale. Più distanti invece Nord Africa e Asia occidentale, America Latina e Caraibi, Asia centrale e meridionale e Africa subsahariana, nonostante le ottime performance di Iran, Cile, Emirati Arabi Uniti e Sudafrica.
L’Italia si piazza al 29esimo posto, cedendo una posizione rispetto allo scorso anno: ancora una volta frenano l’innovazione del nostro Paese le performance degli indicatori della “market sophistication” (per cui siamo al 43esimo posto, in risalita rispetto allo scorso anno) e delle istituzioni (per cui siamo al 36° posto). Migliora invece la spesa per l’educazione che ci vede passare dall’80esimo al 67esimo posto. Buone le performance della sostenibilità ecologica (siamo al settimo posto). Certo fa un po’ impressione che l’Italia sia inferiore, come indice di innovazione a nazioni come Malta, Lussemburgo o Cipro.

Le nazioni più innovative del Mondo

1 Switzerland
2 Sweden
3 United States of America
4 United Kingdom
5 Republic of Korea
6 Netherlands
7 Finland
8 Singapore
9 Denmark
10 Germany
11 France
12 China
13 Japan
14 Hong Kong, China
15 Israel
16 Canada
17 Iceland
18 Austria
19 Ireland
20 Norway
21 Estonia
22 Belgium
23 Luxembourg
24 Czech Republic
25 Australia
26 New Zealand
27 Malta
28 Cyprus
29 Italy
30 Spain

Global Innovation Index Italia

Global Innovation Index Italia


Global Innovation Index: l’Italia scende al 29° posto - Ultima modifica: 2022-01-16T15:18:43+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!