Com’è cambiata la terra negli ultimi 40 anni? Google Earth tramite una timelapse di oltre 20 milioni di immagini lo mostra in un incredibile video!
Una nuova funzione Timelapse implementata in Google Earth permette di osservare come un territorio sulla Terra è cambiato nel corso degli anni, basandosi sulle immagini satellitari. E come? Con ben 24 milioni di immagini satellitari degli ultimi 37 anni incorporate in una nuova versione del software di Big G che genera immagini virtuali del nostro pianeta utilizzando immagini satellitari ottenute dal telerilevamento terrestre, fotografie aeree e dati topografici memorizzati in una piattaforma GIS.
Il tutto è reso possibile alla stretta collaborazione tra Google Earth, Esa, Commissione Europea, Nasa e US Geological Survey che hanno permesso di creare un nuovo punto di vista cronologico rispetto al pianeta Terra. Nel più grande aggiornamento di Google Earth dal 2017, gli utenti possono ora scoprire il nostro pianeta in una dimensione completamente nuova: il tempo. Con una nuova funzionalità chiamata Timelapse di Google Earth, gli utenti possono assistere a quasi quattro decenni di cambiamenti in tutto il pianeta. L’aggiornamento mostrerà le prove evidenti dei drastici mutamenti in atto, inclusi gli effetti del cambiamento climatico e del comportamento umano.
Come funziona la nuova Timelapse di Google Earth
Per vedere quasi quattro decenni di storia della Terra basta andare su g.co/Timelapse. Iniziare a esplorare è molto semplice: si può cercare il luogo che ci interessa nella barra di ricerca oppure aprire Google Earth e cliccare sul timone della nave per trovare Timelapse nella piattaforma di narrazione Voyager. Qui è possibile trovare dei tour guidati. Finora sono stati caricati più di 800 video in 2D e 3D a uso pubblico: si possono scegliere liberamente e guardare come video in MP4 o su YouTube. Un altro modo è cercare nell’elenco delle aree tematiche Featured locations, dove sono registrate quasi 200 località.
Per ogni argomento, Google Earth conduce in un tour guidato per comprendere meglio i cambiamenti del pianeta e come le persone vi si relazionano.
Maurice Borgeaud, Capo del Dipartimento Scienza, Applicazioni e Clima dei Programmi di Osservazione della Terra dell’ESA, ha commentato: “L’uso dei dati dei satelliti Sentinel del programma Copernicus consente a milioni di persone di esplorare i cambiamenti sulla Terra. Ma ciò che la flotta operativa di satelliti europei ci consente di fare va ben oltre! Stiamo analizzando tutti gli aspetti dei cambiamenti sul nostro pianeta, che si tratti di eventi naturali o causati dall’uomo, e il loro impatto sul clima”.
I Sentinel sono una flotta di satelliti dedicati di proprietà dell’UE, appositamente progettati per fornire quella ricchezza di dati e immagini che risulta fondamentale per il programma ambientale Copernicus dell’Unione Europea. La missione di imaging ad alta risoluzione, Copernicus Sentinel-2, utilizzata principalmente per il monitoraggio del territorio, è stata la chiave per migliorare Timelapse e la sua funzionalità.
Copernicus Sentinel-2 è una missione in orbita polare basata su una costellazione di due satelliti identici nella stessa orbita, a 180° l’uno dall’altro per avere una copertura e una trasmissione dei dati ottimali. La combinazione di alta risoluzione, nuove capacità spettrali, un’ampiezza dell’andana di 290 km e frequenti tempi di revisione mettono a disposizione immagini della Terra mai ottenute prima, ogni cinque giorni a una risoluzione spaziale di 10 m.
Questa nuova funzionalità Timelapse ha richiesto una notevole quantità di tempo e ha comportato il «pixel chrunching» in Earth Engine, la piattaforma di Google per l’analisi geospaziale. Nel lavorare sulle immagini satellitari che mostrano i cambiamenti del Pianeta, sono emersi cinque macro-temi: l’evoluzione delle foreste, l’espansione delle città, l’innalzamento delle temperature, le fonti di energia e la bellezza (fragile) della Terra. Sono servite oltre 2 milioni di ore di elaborazione attraverso migliaia di macchine nel Google Cloud per arrivare a un solo mosaico di video di 4,4 terapixel, l’equivalente di 530 mila video in 4K.