HPE Synergy, il motore nell’ economia delle idee

L’evoluzione delle organizzazioni IT è in continua accelerazione. HPE chiama questo nuovo stile del business Economia delle Idee e risponde con HPE Synergy

L’evoluzione delle organizzazioni IT è in continua accelerazione, HPE chiama questo nuovo stile del business Economia delle Idee e risponde alle nuove esigenze con HPE Synergy.
Diventa importante per le aziende generare rapidamente valore attraverso nuove idee. Cambia il ruolo dell’IT, che oltre ad accelerare per raggiungere la velocità del business, è ancora il custode fidato di alcuni degli asset digitali più preziosi e deve fornire un ambiente protetto e stabile per garantirne l’accesso e l’archiviazione.

Oggi l’IT deve abilitare le operazioni tradizionali e, nello stesso tempo, creare nuove applicazioni e servizi per le tecnologie mobile, social e cloud. In questo contesto, ciò che conta è la disponibilità di applicazioni on demand ad alte prestazioni.

In passato, l’IT aziendale era realizzato utilizzando un’infrastruttura fisica in silos, che prevedeva reti, server e sistemi di storage dedicati alle applicazioni specifiche dell’azienda. Con l’accumulo di maggiori quantità di informazioni, i data center venivano ampliati di conseguenza, necessitando di ogni genere di hardware per garantire il corretto funzionamento del sistema. Queste infrastrutture legacy, incentrate maggiormente sulla stabilità piuttosto che sull’agilità, sono diventate colossi costosi e insostenibili. In un contesto in cui la parola d’ordine è agilità e flessibilità, HPE abbraccia quindi il concetto di Hybrid IT con HPE Synergy.

Alla tecnologia è chiesto di ridurre i costi operativi negli ambienti tradizionali e, al contempo, di aumentare la velocità operativa nello sviluppo di nuove applicazioni. Per competere nell’ Economia delle Idee è necessario quindi un nuovo sistema unificato che abbia l’agilità sia per alimentare l’innovazione e la creazione di valore per le applicazioni di nuova generazione, che per eseguire i carichi di lavoro tradizionali in modo più efficiente. HPE sta introducendo questa innovazione con un nuovo approccio all’architettura che viene chiamata Infrastruttura Componibile.

L’Infrastruttura Componibile HPE

L’Infrastruttura Componibile è una soluzione progettata con pool fluidi di strutture di elaborazione, storage e networking configurabili dinamicamente. Permette all’IT di soddisfare la domanda di un’ampia varietà di applicazioni, sia tradizionali sia legate al cloud, ai dispositivi mobili o ai servizi web. Basata su un set di elementi di infrastruttura flessibili, assemblabili e riassemblabili per soddisfare le mutevoli esigenze delle applicazioni, consente un provisioning facile e veloce delle risorse di infrastruttura locali con tecniche simili a quelle adottate per il cloud pubblico.

La strategia componibile facilita la gestione di progetti e sistemi IT e di conseguenza libera tempo e risorse che possono poi essere dedicati ai miglioramenti rivolti ai clienti.

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HPE Synergy

“I responsabili IT necessitano di un’infrastruttura che consenta loro di collaborare con l’azienda per accelerare l’erogazione di servizi. Da qui nasce HPE Synergy, un’infrastruttura che riduce la complessità operativa dei tradizionali carichi di lavoro e, al tempo stesso, aumenta la velocità operativa di applicazioni e servizi di nuova generazione. Siamo di fronte a una nuova realtà infrastrutturale, qualcosa di completamente nuovo che consente però di mantenere alcuni aspetti del business tradizionale” spiega Fabio Tognon, Country Manager Divisione Server Hewlett Packard Enterprise Italia.

HPE Synergy è la prima piattaforma al mondo progettata specificamente per l’Infrastruttura Componibile. È stata realizzata per colmare il divario tra l’IT tradizionale e il nuovo IT, offrendo l’agilità, la velocità e la fornitura quasi continua necessarie per le applicazioni di oggi.

Grazie all’interfaccia comune di gestione e a un’Api unificata, HPE Synergy è in grado di dare vita a pool di elaborazione, storage e strutture fisiche e virtuali nella configurazione adatta a qualsiasi applicazione. Essendo una piattaforma espandibile, supporta una vasta gamma di modelli operativi, come virtualizzazione, cloud ibrido e DevOps.

Con HPE Synergy, l’IT può essere molto di più di un semplice fornitore di servizi interno, può diventare il partner commerciale per il lancio di nuove applicazioni di business.

HPE Synergy abilita l’hybrid IT

In linea con la strategia di Hewlett Packard Enterprise annunciata da Meg Whitman, Ceo di HPE, Synergy abilita l’hybrid IT. “Vogliamo aiutare gli utenti a memorizzare le informazioni localmente e a gestire i dati in cloud pubblico. Le imprese non avranno il controllo visivo sulle operation e sulle macchine ma, grazie al software OneView, potranno accedere ai dati con semplicità. Portiamo la nuvola in casa delle aziende” spiega Fabio Tognon. “HPE Synergy è adatto a imprese di qualsiasi dimensione. Pensiamo, ad esempio, a realtà in cui convivono ambiente fisico, data base, posta elettronica, sito web, magari esigenze di applicazioni cloud native. Noi uniamo i due mondi: quello del cloud e quello tradizionale. Per l’utente finale l’esperienza non cambia. Gli sviluppatori potranno avere invece una struttura sia fisica che virtuale on demand, come se fossero su un pubblic cloud. Avranno così pieno controllo dell’infrastruttura, on demand. Lato operation, si riuscirà a efficentare l’utilizzo. Si lavorerà così in tempi brevi: la velocità è il tema di base. Synergy si rivolge anche a chi non usa ancora il cloud, è abituato ad avere un controllo diretto sui dati. Oppure anche a chi vuole iniziare un percorso in pubblic cloud: HPE Synergy ha integrazioni native con Azure di Microsoft” spiega Tognon.

Velocità in un singolo data center sicuro

Ci sono ragioni concrete per passare all’Infrastruttura Componibile. Nell’Economia delle Idee, la velocità con cui i nuovi servizi raggiungono il mercato definisce il successo dell’azienda. Le infrastrutture tradizionali non sono in grado di creare con rapidità sufficiente la nuova generazione di applicazioni mobili e native nel cloud, ma sono proprio queste a definire la modalità con cui Internet viene utilizzata e progettata. Per produrre rapidamente le applicazioni è necessaria un’infrastruttura flessibile e che faciliti lo sviluppo, configurabile e modificabile con facilità. L’Infrastruttura Componibile consente ai team DevOps di realizzare nuovi servizi in pochi minuti per proporre nuove esperienze ai clienti.

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Una singola infrastruttura per due ambienti IT

L’infrastruttura tradizionale è caratterizzata da componenti hardware “rigidi” suddivisi in silos e ottimizzati per i carichi di lavoro, anziché per le applicazioni e la fornitura di servizi. L’IT deve continuare a garantire queste operazioni tradizionali, ma nello stesso tempo deve investire in nuove infrastrutture per supportare un ambiente ibrido che combini cloud privato e pubblico, per ridurre il sovraccarico e aumentare l’efficienza. Tuttavia a volte la strada che porta a un’infrastruttura ibrida presenta una serie di problematiche. L’Infrastruttura Componibile supera queste difficoltà. Non è limitata a un unico paradigma operativo e può eseguire macchine virtuali, distribuzioni bare-metal e contenitori. In questo modo l’IT può andare oltre una singola piattaforma riducendo il costo e la complessità dei data center.

Software-defined

L’Infrastruttura Componibile è definita dal software (software-defined) e separata dai vincoli hardware tradizionali. È in grado di creare pool di risorse di elaborazione, storage e struttura, che possono essere riassemblate o composte in base alle necessità. Questa software intelligence consente all’IT di connettere, aggregare e controllare automaticamente le risorse infrastrutturali in modi nuovi e interessanti.

Aspetti economici dell’IT

I contratti di supporto, la manutenzione quotidiana e i team di amministratori specializzati rendono particolarmente costosa la manutenzione delle infrastrutture legacy tradizionali. Un’azienda media spende quasi tre volte di più per la manodopera che per le apparecchiature. L’infrastruttura subisce spesso un over-provisioning dovuto a inefficienze nell’utilizzo, provocate dai silos di risorse e da interruzioni che generano una perdita di entrate. L’Infrastruttura Componibile invece permette di affrontare questi problemi di controllo dei costi, riducendo l’impegno attraverso operazioni guidate dall’intelligence software-defined. I modelli stabiliscono il funzionamento dell’infrastruttura, mentre l’intelligence software-defined interna all’infrastruttura implementa le modifiche necessarie attraverso un programma software, senza richiedere l’intervento umano. L’hardware viene distribuito e gestito automaticamente per ridurre ulteriormente i costi di manodopera. La possibilità di comporre le risorse su richiesta riduce l’over-provisioning, la dispersione delle capacità e i costi, assicurando un’allocazione delle risorse dalle dimensioni corrette per ogni applicazione.

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Data center a prova di futuro

L’ Economia delle Idee sta imponendo enormi cambiamenti. I big data sono già una sfida per molte aziende, mentre l’Internet delle Cose continuerà a creare sempre più esigenze. È semplicemente impossibile rispondere a questi cambiamenti con una strategia tradizionale. Serve un’infrastruttura in grado di crescere con facilità per supportare le nuove applicazioni.

L’Infrastruttura Componibile assicura la velocità, la flessibilità e l’ecosistema di partner necessari per trarre reali vantaggi sia per l’IT sia per l’azienda. È progettata come una piattaforma estensibile che andrà a costituire la base per l’IT ibrido, con le capacità necessarie per gestire le future generazioni di computing.

È facile iniziare a integrare l’Infrastruttura Componibile nel data center. La tecnologia può essere distribuita in modo incrementale, affiancandola alle risorse esistenti. Serve meno della metà di un rack per iniziare e, in un secondo momento, si può passare da nodi a frame e file. Può essere distribuita come parte del ciclo di aggiornamento standard, ottenendo la possibilità di accrescere le proprie capacità a un ritmo confacente alla propria attività.

Il ruolo del canale

In Italia il business di HPE è per la maggior parte indiretto. L’azienda ha fatto una scelta precisa in termini di strategia: aprirsi e coinvolgere sempre di più i partner per portare la propria offerta in modo capillare ed esteso sul territorio. Il rapporto con il canale è fondamentale ed è uno dei segreti del successo di HPE, che nel 2017 ha dedicato proprio ai suoi partner importanti investimenti inaugurando gli Innovation Lab in tutto lo stivale italiano. I laboratori di innovazione sono luoghi in cui le imprese e gli utenti finali possono testare le nuove tecnologie, toccare con mano i prodotti, sono spazi dove i partner invitano i clienti per far conoscere da vicino la proposta di HPE con il focus sul Data Center, sull’Hybrid Cloud, ma non solo.

HPE sta lavorando sulle competenze, facendo non solo formazione tecnologica, ma anche sulle soluzioni innovative che è possibile abilitare.“I partner hanno compreso l’importanza della nuova architettura e in sinergia con noi stanno investendo” spiega Claudio Soffientini, Partner Marketing Manager, Hewlett Packard Enterprise Italia. “Due Innovation Lab integrano Synergy e a pochi mesi dall’annuncio sono state chiuse già quattro trattative con configurazioni medio-grandi, a conferma di quanto il canale sia integrato nel nostro go-to-market e allineato ai nostri obiettivi”.

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HPE Synergy, il motore nell’ economia delle idee - Ultima modifica: 2017-08-09T08:00:36+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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