Big G starebbe esplorando una funzione anti-tracciamento per migliorare la privacy degli utenti su app e siti web nelle prossime versioni Android
Il tracciamento dati in app è argomento caldo da mesi. E anche Google come Apple sarebbe pronto a lanciare, con le prossime versioni di Android, un sistema per consentire all’utente di non essere tracciato da siti ed applicazioni. Anche se Google non ha ancora confermato questa indiscrezione, da Bloomberg arriverebbe questa indiscrezione per cui, si sottolinea, che i criteri sarebbero meno rigidi. Ma risponderebbero alla sempre più pressante richiesta della salvaguardia della propria privacy da parte dell’utenza.
Tracciamento dati in app, la polemica Apple-Facebook
Apple, in un prossimo aggiornamento software per iPhone e iPad, aggiungerà una nuova funzionalità per limitare notevolmente il tracciamento dati in app chiamata ‘App Tracking Transparency‘ che consentirà agli utenti di scegliere se le app possono raccogliere dati su di loro attraverso altre app e siti web.
La mossa ha scosso l’industria della pubblicità digitale, in primis Facebook che si è lamentata per la funzione che limiterà la capacità di offrire annunci personalizzati e generare entrate. Nei giorni scorsi, il Ceo di Apple Tim Cook, durante una conferenza a Bruxelles, ha colto l’occasione per condannare proprio questo modello di business.
Google segue Apple ma con meno severità
Sempre secondo Bloomberg l’applicazione delle nuove norme relative alla privacy di Google non sarà però ferrea come quella creata da Apple. Niente banner all’apertura dell’applicazione, ma un selettore da scegliere all’interno della pagina di gestione dell’account.
Le novità in tema di anti-tracciamento farebbero parte di un aggiornamento della Privacy Sandbox di Google, il progetto del gigante di Mountain View che punta a dare all’utente un controllo più stringente sui propri dati, senza però danneggiare le attività di sviluppatori ed inserzionisti.
Su questo tenore anche la dichiarazione di un portavoce Google contattato da Bloomberg: “Siamo sempre alla ricerca di modi per lavorare con gli sviluppatori per alzare il livello della privacy, consentendo al contempo un ecosistema di app sano e supportato dalla pubblicità”