VMworld: la storia dell’innovazione (seconda parte: 2010-2017)

Nel corso degli anni, il VMworld ha rappresentato un’anticipazione sul futuro e sui trend del mercato dell’Information Technology.

a pochi mesi dal principale evento di VMware che si terrà dal 27 al 31 agosto a Las Vegas e dall’11 al 14 settembre a Barcellona, ripercorriamo la storia di quello che è diventato un appuntamento fondamentale per tutto il mondo dell’Information Technology. Dopo aver ripercorso le prime edizioni, dal 2004 al 2009, continuiamo questo viaggio nella storia. Nel corso degli anni, il VMworld ha rappresentato un’anticipazione sul futuro e sui trend del mercato dell’Information Technology.

VMworld 2010: San Francisco, California, e Copenhagen, Danimarca

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Davanti a 17.000 persone, VMware presenta una nuova strategia e nuovi prodotti per aiutare le aziende e le istituzioni a superare il concetto di “IT come centro di costo”, verso un modello di “IT as a Service”, che crei un nuovo approccio a ogni livello di una moderna infrastruttura IT: infrastruttura, applicazioni e accesso per gli utenti.

Molte anche le novità tecnologiche per un’edizione che si rivela ricca di innovazione: VMware vCloud™ Director, la famiglia VMware vShield™ e i VMware vCloud Datacenter Services, che danno il via all’introduzione di un modello di cloud ibrido in grado di mettere in perfetto collegamento cloud pubblici e privati.

“Due anni fa VMware ha elaborato una nuova vision per modernizzare il data center e trasformare l’IT. Questa settimana stiamo facendo significativi passi avanti per far diventare realtà questo nuovo mondo dell’IT as a Service e del Cloud Computing ibrido” dichiara Paul Maritz, Presidente e CEO di VMware, durante il keynote di San Francisco.

VMworld 2011: Las Vegas, Nevada, e Copenhagen, Danimarca

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“Own It. Your Cloud.” Questo lo slogan dell’evento che a Las Vegas vede 19.000 partecipanti.

E proprio sul cloud si concentrano i grandi annunci di prodotto di questa edizione: viene presentato vCloud, che rende più semplice per le aziende trovare, connettersi e gestire i servizi cloud del più vasto network di service provider al mondo. Fra le novità anche vCloud Connector 1.5, creato per vedere, trasferire e gestire carichi di lavoro fra cluster vSphere, cloud pubblici e privati.

Quell’anno il palco del VMworld Europe vede la presenza di un’eccellenza italiana, Ducati, che dichiara di aver virtualizzato il 75% dei propri sistemi da giugno 2007, abbattendo del 30% i propri costi hardware. Sulla nuova infrastruttura virtuale, Ducati è riuscita a implementare rapidamente nuove applicazioni d’importanza vitale in un settore dove realmente la velocità fa la differenza, ed è riuscita a lanciare sul mercato nuovi prodotti in tempi inferiori rispetto al passato.

VMworld 2012: San Francisco, California, e Barcellona, Spagna

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Sotto il cappello “Right Here, Right Now”, l’evento vede più di 200 sessioni e Lab, più di 125 sponsor e espositori e ben 21.000 partecipanti negli Stati Uniti e 7.000 in Europa.

È l’anno dell’avvicendamento fra Paul Maritz e Pat Gelsinger alla guida della società ed è anche la prima volta che si parla di data center software-defined con l’annuncio della nuova VMware vCloud® Suite 5.1: i vantaggi della virtualizzazione vengono estesi a tutti gli ambiti del data center – compute, storage, networking e ai relativi servizi associati alla disponibilità e alla sicurezza.

È una piccola rivoluzione: l’architettura del data center definito dal software astrae tutte le risorse hardware per concentrarle in un pool aggregato utilizzando l’automazione per renderlo disponibile in maniera sicura ed efficiente.

VMworld 2013: San Francisco, California e Barcellona, Spagna

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Sono passati dieci anni dal primo VMworld, i partecipanti dell’edizione US sono diventati oltre 22.000 e più di 9.000 in Europa, le novità tecnologiche annunciate sempre più innovative.

A un anno dall’introduzione dell’architettura software-defined data center, l’offerta pionieristica di VMware che ha guadagnato ampi consensi sia tra le grandi aziende che tra le start-up, vengono presentati nuovi prodotti e servizi progettati per aiutare l’IT ad accelerare l’adozione di una architettura software-defined in aree come il networking e la sicurezza, lo storage e l’availability, la gestione e l’automazione: si tratta di VMware NSX, VMware Virtual SAN, VMware vCloud Suite 5.5 e VMware vSphere® with Operations Management 5.5.

“Con gli annunci di oggi, VMware sta facendo un ulteriore passo avanti nell’aiutare le aziende a diventare più agili, reattive e profittevoli, commenta Raghu Raghuram, Executive Vice President, Cloud Infrastructure and Management di VMware nel corso del keynote. “I nuovi prodotti come VMware NSX e VMware Virtual SAN ridefiniranno l’hypervisor e il suo ruolo nel data center”. E aveva ragione…

VMworld 2014: San Francisco, California e Barcellona, Spagna 

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Il tema dell’edizione del 2014 è “No Limits”, che per VMware significa eseguire qualsiasi applicazione, su qualsiasi dispositivo, ovunque, utilizzando i prodotti VMware per far sì che tutto accada, naturalmente.

Anche quest’anno il focus è sul software-defined data center, con importanti novità che danno ai clienti ulteriori possibilità supportando framework open e ambienti di cloud ibrido con o senza tecnologia VMware. Fra le novità, VMware Integrated OpenStack, una nuova soluzione che consente alle organizzazioni IT di offrire API OpenStack in modo efficace tenendo conto delle esigenze degli sviluppatori e di fornire strumenti on top all’infrastruttura VMware.

Pat Gelsinger commenta: “Grazie alle tecnologie software-defined le aziende possono ora agire a una velocità senza precedenti. Questa capacità di avere un impatto reale è la chiave del successo del software-defined data center. VMware continua a innovare rendendolo più aperto, sicuro e agile.”

VMworld 2015: San Francisco, California e Barcellona, Spagna

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Focus sull’hybrid cloud quest’anno, con l’annuncio di nuovi servizi per il cloud pubblico e nuove soluzioni per il software-defined data center che mirano ad aiutare i clienti a creare applicazioni più velocemente, migliorare la sicurezza IT e risolvere rapidamente i problemi, fornendo valore al business.

Raghu Raghuram, Executive Vice President e General Manager Software-Defined Data Center Division, commenta nel corso del keynote: “La digital transformation sta creando nuove opportunità e nuovi rischi in tutti i settori e le applicazioni sono il carburante di questa trasformazione. Con la strategia One Cloud, Any Application, Any Device e con la piattaforma unificata per il cloud ibrido, VMware offre alle organizzazioni leader del mercato la possibilità di distribuire queste app con la stabilità, la sicurezza e l’affidabilità di un’azienda enterprise e di innovare con l’agilità di una startup”.

La parola chiave di questa edizione è anche “containers”: VMware presenta infatti due anteprime tecnologiche: VMware vSphere Integrated Containers e VMware Photon Platform, che consentono ai team delle IT operation di fornire container in produzione on-premise e su cloud pubblico di VMware, VMware vCloud Air.

VMworld 2016: Las Vegas, Nevada, e Barcellona, Spagna

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Arriviamo cosi alla più recente edizione del VMworld, a cui abbiamo partecipato in prima persona, che registra numeri incredibili:

  • Più di 10.000 partecipanti in Europa
  • Oltre 2.000 membri del VMUG
  • Oltre 2.900 partner
  • Quasi 100 giornalisti
  • 96 Paesi presenti

Gli annunci sono molto significativi perché segnano una svolta nelle relazioni di VMware con i propri partner. Sul palco Pat Gelsinger dichiara che, entro il 2030, il 52% di tutte le infrastrutture IT sarà ospitato su cloud pubblici. Il CEO affronta anche la crescita esponenziale dei dispositivi connessi, stimando che entro i primi tre mesi del 2019 ci saranno più dispositivi connessi che persone connesse.

Sono due gli annunci che segnano questa edizione: l’accordo con Amazon Web Services e quello con IBM: VMware Cloud on AWS è il frutto di un’alleanza strategica per costruire e fornire un’offerta ibrida perfettamente integrata che offra ai clienti l’esperienza del software-defined data center (SDDC) del leader nel private cloud, sul cloud pubblico più popolare, affidabile e robusto del mondo. VMware Cloud on AWS permette ai clienti di far girare le applicazioni in ambienti cloud privati, pubblici e ibridi basati su VMware vSphere.

VMware e IBM annunciano invece la disponibilità di servizi cloud che consentono alle organizzazioni di spostare rapidamente e facilmente carichi di lavoro nel cloud. Con più di 500 clienti condivisi, tra cui Marriott International, la partnership tra IBM e VMware aiuta molte aziende a estendere workload esistenti nel cloud in poche ore. Inoltre, IBM annuncia la formazione di circa 4.000 professionisti, fornendo loro le competenze necessarie per offrire ai clienti soluzioni VMware.

VMware presenta anche l’ampliamento della propria strategia per il cloud ibrido con la nuova VMware Cross-Cloud Architecture che permette ai clienti di eseguire, gestire, connettere e proteggere le applicazioni su cloud e sui dispositivi in un ambiente operativo comune.

E quest’anno…

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Il countdown per il VMworld 2017, che si terrà dal 27 al 31 agosto a Las Vegas e dall’11 al 14 settembre a Barcellona, è iniziato.

Molte le novità attese: ci sarà una grossa enfasi sulla Cross-Cloud Architecture, l’architettura di cloud ibrido più completa del mondo, in grado di supportare concretamente le aziende nel promuovere la trasformazione digitale, ma lasciando loro la libertà di dedicarsi all’innovazione sui cloud. Non mancheranno attenzione alla mobility e a vSAN, elemento fondamentale del software-defined data center.

Di sicuro, anche quest’anno il VMworld rappresenterà un’occasione per capire meglio dove sta andando il mercato IT e per comprendere ancora una volta come VMware sia a pieno titolo fra le aziende che definiscono le tendenze e l’innovazione tecnologica.


VMworld: la storia dell’innovazione (seconda parte: 2010-2017) - Ultima modifica: 2017-06-29T16:57:37+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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