Neuralink: il primo uomo con un chip cyborg nel cervello

Neuralink ha impiantato con successo il suo chip Telepathy nel cervello di un paziente, ora in grado di usare un pc con la mente

Neuralink, società di Elon Musk, ha impiantato con successo proprio chip Telepathy nel cervello el suo primo paziente umano. L’operazione è avvenuta il il 28 gennaio e ora la socierà ha trasmesso un video in diretta streaming su X dei risultati ottenuti.
Il paziente protagonista del video è Noland Arbaugh, 29 anni, tetraplegico a seguito di un incidente subacqueo avvenuto 8 anni fa. Nel video, Arbaugh utilizza un computer per giocare a scacchi, sfruttando l’interfaccia cervello-computer (BCI) che traduce i segnali neurali in istruzioni per i dispositivi esterni, nell’occasione, il computer.
“Se vedete il cursore muoversi sullo schermo, sono io”, ha dichiarato con orgoglio durante la diretta, muovendo un pezzo digitale di scacchi. “È piuttosto fantastico, vero?”

Il primo paziente di Neuralink

Nel corso del video, Arbaugh ha affermato che utilizzare questa tecnologia abbia già cambiato la sua vita. Nonostante le difficoltà iniziali, ora è in grado di utilizzare il chip per otto ore di fila, permettendogli di giocare a Civilization VI – uno dei suoi videogame preferiti a cui aveva rinunciato a causa della propria disabilità.
Il video, della durata di 9 minuti, inizia con l’intervista ad Arbaugh fatta da un ingegnere di Neuralink. Successivamente, l’ingegnere riprende Arbaugh mentre compie una serie di azioni al computer, come spostare i pezzi sulla scacchiera virtuale o stoppare la musica dal player musicale, mostrando così le capacità del chip Neuralink.

Come funziona Neuralink

Il dispositivo di Neuralink è impiantato nel cervello tramite un robot chirurgico sviluppato dalla compagnia, e una volta installato è cosmeticamente invisibile. Il software ad hoc analizza i segnali cerebrali e li traduce in comandi di uscita per controllare dispositivi esterni. Ma come è possibile spostare il mouse solo con la mente? Grazie al chip di Neuralink impiantato nel cranio di Arbaugh, lo stesso chip riesce a leggere i pattern di attivazione cerebrale e trasformarli in opportuni segnali elettrici. Questi segnali vengono quindi inviati ai dispositivi esterni (per esempio il mouse del computer), e tradotti in azioni come spostare i pezzi su una scacchiera virtuale o mettere in stop un riproduttore musicale.

Le critiche a Neuralink

Un aspetto controverso dell’attività di Neuralink è rappresentato dalle modalità di comunicazione dell’azienda. Fino a oggi, le informazioni sulle sperimentazioni provengono quasi esclusivamente da social media, ma la comunità scientifica è rimasta all’oscuro dei dettagli clinici importanti. Molti hanno criticato Neuralink per non aver messo a disposizione studi che permettano una valutazione indipendente della sua attività. A queste critiche si aggiungono le accuse dello scorso anno di presunta violazione dell’Animal Welfare Act durante la sperimentazione animale dei chip Neuralink.

Le ambizioni di Neuralink

L’implementazione delle interfacce cervello-computer, che codificano l’intenzione di movimento dai segnali cerebrali, mira inizialmente a permettere alle persone paralizzate di controllare un cursore o una tastiera utilizzando soltanto i loro pensieri. Questo ambizioso obiettivo ha già ricevuto il semaforo verde dalla FDA (Food and Drug Administration degli Stati Uniti) per procedere con una prima sperimentazione umana lo scorso anno, e da allora la compagnia ha iniziato il reclutamento di partecipanti paralizzati per testare il dispositivo.


Neuralink: il primo uomo con un chip cyborg nel cervello - Ultima modifica: 2024-03-24T15:18:52+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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