Coronavirus e ecommerce: quali servizi garantiscono la consegna della spesa a domicilio

In tempo di coronavirus, con il governo che obbliga a non uscire di casa, ecco spuntare come funghi gli ecommerce che garantiscono la consegna della spesa a domicilio. Ma sarà davvero così? Quali sono i migliori e i più puntuali?

In tempo di coronavirus, con il governo che obbliga a non uscire di casa, ecco spuntare come funghi gli ecommerce che garantiscono la consegna della spesa a domicilio. Ma sarà davvero così? Quali sono i migliori e i più puntuali?

Ecommerce, ecco quali garantiscono la consegna della spesa a domicilio

Prima di capire quali siano gli ecommerce che garantiscono effettivamente la consegna della spesa a domicilio, cerchiamo di capire come sta il mondo della grande distribuzione alimentare in tempi di coronavirus. La crisi sanitaria è partita nel nord Italia ma lentamente sta arrivando, un po’ a macchia di leopardo, in tutta Italia. La conseguenza è stata un’impennata nelle richieste di spesa online, con accessi ai siti cresciuti del 1000% (il dato è stato fornito da Bennet). È chiaro, però, che un incremento tale ha portato ad un innalzamento enorme anche degli ordini, rallentando di fatto il servizio. In alcuni casi lo stesso è stato addirittura bloccato per la troppa richiesta.

La spiegazione di Bennet

Simone Pescatore di Bennet, in una recente intervista a GDOWeek, aveva ammesso: “Inizialmente i picchi si verificavano nelle aree nelle quali emergevano i casi di contagio, poi è toccato alle province zona rossa, adesso si stanno stabilizzando. Ovviamente la Lombardia rimane l’area con la richiesta maggiore”. Bennet opera anche in Veneto e Piemonte, le altre due regioni maggiormente sotto stress assieme alla Lombardia. Dati ai quali seguono quelli forniti da Nielse, che certifica come nella settimana dal 24 febbraio al 1 marzo i consumi sono cresciuti, a confronto con la stessa settimana del 2019, del 12,2% a valore, a parità di negozi. Ed eravamo ancora agli albori del fenomeno coronavirus. L’eCommerce, in questo quadro, è cresciuto in termini di vendite dell’81%, il 30% in più anche rispetto solo alla settimana precedente.

Il servizio eCommerce va rafforzato

È chiaro che un incremento del genere ha portato anche malfunzionamenti: consegne in ritardo, servizio non attivo, attese anche di nove giorni per poter avere il cibo a casa (questo è capitato, ad esempio, ad Esselunga). E tutti a ribadire, nei dettagli di consegna, quanto già sottolineato dal governo: consegna sulla soglia di casa per evitare il contatto diretto; pagamento con carta di credito per lo stesso motivo; attenzione alla distanza minima di un metro; preparazione degli ordini con le misure d’igiene prescritte.

Lo shop&drive di Esselunga

La consegna a domicilio della spesa non è un servizio disponibile in tutti i Comuni con le stesse modalità. In città è tutto sempre accessibile e le opzioni sono molte, sia in termini di servizi attivi che di insegne alimentari. In periferia invece, le grandi catene non hanno una presenza capillare, nemmeno come eCommerce. Rimane la possibilità di fare la spesa nei negozietti locali, o via telefono, ma anche qui il servizio non è presente ovunque. L’alternativa è ordinare online e ritirare presso uno shop&drive (direttamente nel portabagagli) o un locker. Esselunga la propone fino a Pasqua, 12 aprile. Il picco di richiesta ha portato a una saturazione delle finestre di consegna.

L’esperienza di Coop e Eataly

Coop Lombardia ha invece una partnership con Supermercato24. La consegna è gratuita per gli over 65 (minimo 40 euro di spesa) previa verifica della copertura, fino all’11 aprile. Supermecato24 è stato uno dei migliori servizi all’inizio dell’ondata di richieste causa coronavirus, risultando il più affidabile. Poi, però, anche lui è stato travolto dall’emergenza. Eataly Today, il servizio di spesa online, ha visto un aumento di oltre il triplo degli ordini, +320%. Più mezzi per la consegna e riorganizzazione interna del lavoro, dunque. Per rendere il servizio più fruibile da tutti Eataly ha reso gratuita la consegna per ordini dai 39 euro in su e fissato il minimo di spesa a 20 euro.

Amazon in grande difficoltà

In grande difficoltà anche Amazon Prime Now, che opera su Milano, Roma e Torino. Il servizio, come si legge sull’app dello stesso, non è disponibile “a causa dell’elevata richiesta”. Problemi anche per Pam a casa, il servizio di e-commerce di Pam a Milano, che annuncia possibili ritardi sulle consegne: “Gentili clienti, a causa dell’elevato numero di ordini, le consegne potrebbero subire dei ritardi. Ci scusiamo per il disagio e vi ringraziamo per la comprensione”, si legge sul sito. A provare a fare la spesa, la prima consegna disponibile è tra 24 ore.


Coronavirus e ecommerce: quali servizi garantiscono la consegna della spesa a domicilio - Ultima modifica: 2020-03-18T14:11:39+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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