Alex Perfume, la creatività che ha rivoluzionato il mondo del profumo

Alex Perfume è l’influencer più imitato, ha lanciato un nuovo modo di raccontare il mondo delle fragranze al “popolo profumato” e ora sta per lanciare la sua linea, Alessandro Malandruccolo si racconta a Digitalic


Alex Perfume ha rivoluzionato il mondo del profumo, non solo quello delle fragranze di nicchia, ma tutto il settore. Ha creato un nuovo modo di raccontare i profumi con un linguaggio evocativo, potente, allegorico, sinestetico: a metà tra un sommelier e un sacerdote delle essenze, ha portato una ventata di novità che ha spazzato via le sovrastrutture di un settore elitario e spesso chiuso. Sono indimenticabili alcuni sue invenzioni lessicali per far annusare con le parole “lattonico e agrumato”; “odore di legno di vascelli vichinghi naufragati” e tante altre. Con la sua creatività ha aperto un mondo che in tanti amavano, ma senza avere gli strumenti per capirlo davvero: ha reso democratico e aperto quello che era un segmento elitario e spesso chiuso.
Alex, vero nome Alessandro Malandruccolo, ha 30 anni è della provincia di Latina ed è oggi l’influencer che vanta il maggior numero di tentativi di imitazione.

Alex Perfume

Alex Perfume, ovvero Alessandro Malandruccolo

Gli inizi di Alex Perfume

Come hai iniziato?

Su Youtube, sono sempre stato un grande appassionato di profumi, addirittura quando ero piccolo e mi regalavano dei soldi per il compleanno, la comunione, le occasioni importanti insomma, io correvo a comprare, non le solite cose, ma un profumo. Su Youtube ho semplicemente iniziato a condividere questa mia passione, da inesperto. Quando ho iniziato avevo già chiaro il mio obiettivo: diventare il più grande influencer italiano nel modo delle fragranze, ma sinceramente non avevo i mezzi né le competenze. Ho fatto in video ciò che avrei fatto da solo, ovvero provare, annusare scoprire, ho costruito in questo modo, condividendo online la mia passione, quello che oggi è diventato la mia attività. In pratica ho svolto online davanti ad una telecamera il mio percorso evolutivo.

Oggi sei presente su varie piattaforme, sono diverse?

Io appunto ho iniziato su Youtube dove hai la possibilità di creare video più lunghi e che anche oggi per me rappresenta la base solida su cui poi ho costruito le altre presenze sui social. Oggi, per esempio TikTok, è la più grande, più attrattiva, più lussuosa vetrina in cui tu possa essere presente. Dopo il successo su TikTok, su cui continuo a costruire basi solide, ho aperto Instagram che mi consente di essere più vicino alle persone che mi seguono. Solo gestendo tutte e tre le piattaforme si può pensare di avere una certa stabilità.

Alex Perfume, da dove nasce la passione

Da dove viene questa passione per i profumi?

Credo che ogni ricordo sia legato ad un profumo, ogni momento bello della nostra vita ha un suo odore, io sin da piccolo cercavo di riprodurre attraverso le fragranze quello stato di benessere che avevo provato magari in un particolare momento, cercavo nei profumi l’odore degli alberi, o altri sentori che mi riportavano ad un momento felice.
Tu hai rivoluzionato il modo di comunicare di un intero settore, il tuo modo di raccontare è stato dirompente, come sei stato accolto all’inizio?
Non benissimo, mi guardavano male, d’altronde veniva scardinato un modo di fare, di approcciare un settore, come quello delle fragranze di nicchia, che era abituato al passaparola, non alla comunicazione di massa. Quando poi si sono accorti che questo nuovo modo di raccontare stava smontando tutta la sovrastruttura del settore alcuni hanno deciso di collaborare, altri sono rimasti arroccati sulle loro posizioni. Bisogna capire che questa è arte, i profumi di nicchia non devo essere solo per un’élite devono poter essere capiti da tutti, arrivare a tutti come l’arte.

Alex Perfume: i progetti per il futuro

Ma è vero che ci sono marchi importati, di cui tu parli spesso, che ancora oggi ti “snobbano”?

Assolutamente uno è libero di scegliere come e con chi comunicare, in qualche caso mi dispiace perché è capitato che brand di cui parlo spesso e in maniera molto positiva mandando in sold out i loro prodotti non mi abbiamo mai nemmeno ringraziato, a volte basta una parola, un grazie. Manon fa niente, continuerò a parlare benissimo dei prodotti che meritano al di la dei ringraziamenti.

Il modo creativo ma solenne in cui descrivi i prodotti, la coppa da snasamento che ricorda il calice eucaristico, le candele, ricordando un po’ come un “sacerdote del profumo”…Certamente amo molto quello che faccio e per è una cosa seria, solenne, mi ritengo una persona profonda e amo il silenzio, l’atmosfera da meditazione, che sì, in qualche modo può ricordare quella dei riti della tradizione. Anche l’ambiente è importante per far viaggiare la mente, per trovare l’ispirazione.

…ed essere anche molto carismatici per “bucare lo schermo”…

Anche io vorrei essere, nella vita di tutti i giorni sicuro e carismatico come Alex Perfume, ma non lo sono. Quando si accende la telecamera io divento Alex Perfume, mi succede qualcosa, scatta un interruttore e arrivano le parole tra la realtà e la fantasia, è un a piccola magia che accade davanti alla videocamera. Alex è il mio alter ego più figo!

Ora quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Quello più importante è il lancio della mia linea di profumi, che voglio sia davvero di alta qualità perché è su questo che voglio puntare per il mio futuro, qualcosa di concreto di solido. Il mondo online ti dà grandi soddisfazioni ma può essere effimero a volte. Sto svolgendo un lavoro difficile, perché voglio che la linea sia davvero formidabile. Avrei potuto scegliere la strada più facile e “firmare” una fragranza per esempio prodotta da altri, ma non è ciò che desidero: voglio creare qualcosa che rimanga.

Alex-Perfume


Alex Perfume, la creatività che ha rivoluzionato il mondo del profumo - Ultima modifica: 2022-08-05T18:41:02+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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