Un ex dipendente di OpenAI ha lanciato la piattaforma Maven che promette di essere un social network innovativo.
Maven è il nome di un nuovo social network che vuole rendere le piattaforme online meno stressanti grazie al contributo dell’intelligenza artificiale. Niente più like e follower, ma un’esperienza sul web che promette di essere intraprendente e innovativa. Maven è stato fondato dall’ex dipendente di OpenAI Kenneth Stanley ed è finanziato da Sam Altman e dal cofondatore di Twitter Ev Williams. Stanley ha integrato le ultime novità dell’intelligenza artificiale apprese nella startup creatrice di ChatGPT per rendere il portale più semplice e funzionale.
Un nuovo social network: Maven
La piattaforma Maven abbandona i like, il conteggio dei follower e gli algoritmi che su altri social hanno favorito il proliferare di contenuti volti ad attirare l’attenzione o a provocare. Il sito utilizza invece l’intelligenza artificiale per cercare di capire cosa vogliono gli utenti. Per esempio, quando gli iscritti pubblicano un post su un argomento di loro interesse, l’intelligenza artificiale della piattaforma lo analizza, lo etichetta e lo propone non ai follower della persona, ma a una comunità di utenti che hanno mostrato interesse per quell’argomento. Da qui, gli utenti possono avviare un dialogo sul topic senza preoccuparsi di sapere se i loro post otterranno i like. Secondo i fondatori, ciò rende il portale meno stressante per gli iscritti e fa sì che i post siano condivisi in modo organico. “Potete dire addio agli influencer, alla viralità, alla diffusione di massa, all’engagement solo per i più popolari e a tutto il resto che si accompagna alle reti che si contendono la popolarità. Siete pronti a farvi sentire?” si legge all’indirizzo heymaven.com.
Maven: l’AI nei social media
Maven si ispira e prende in prestito da un’area di ricerca nell’ambito dell’AI chiamata open-endedness, sulla quale Stanley si è concentrato per la maggior parte della sua carriera di ricercatore. L’open-endedness riguarda i sistemi che innovano continuamente senza limiti. Inoltre divergono, il che è diverso dalla maggior parte degli algoritmi che vediamo nell’apprendimento automatico, che generalmente convergono. Divergere significa che più a lungo vien usato, maggiore varietà produce. Gli algoritmi open-ended nel campo dell’intelligenza artificiale mirano a trarre insegnamento dalla nostra comprensione dei sistemi aperti nel mondo reale per consentire ai computer di produrre processi creativi simili. È interessante notare che i social network precedenti sono stati costruiti senza conoscere la ricerca sull’apertura e le intuizioni che ne derivano. Di conseguenza, questi sistemi sono spesso involontariamente convergenti. Dopo tutto, il conteggio dei like è un meccanismo di consenso e il consenso porta alla convergenza.
Una startup innovativa
Il social di Stanley è una startup indipendente perciò, al momento, non si preoccupa di fare milioni di like o attirare migliaia di iscritti come i siti concorrenti più famosi Facebook, Instagram e TikTok. I finanziatori sembrano aver sposato l’idea del fondatore: “Maven permette di seguire le vostre curiosità più profonde invece che le tendenze del giorno”, ha detto Williams. Sam Altman, CEO di OpenAI, ha aggiunto: “Con Maven, l’intelligenza artificiale ha la possibilità di svolgere un ruolo nel risolvere molti problemi delle nostre conversazioni online”.