TikTok si scopre aziendale, ecco il trend Employer Branding

TikTok si sta affermando come piattaforma di Employer Branding, ovvero uno strumento utile per migliorare reputazione e assunzioni delle aziende.

TikTok è il social preferito dai giovanissimi della Generazione Z, ma ora sta diventando utile anche per le aziende. La piattaforma di ByteDance è al centro di un’evoluzione che ha visto aumentare i post a tema Employer Branding, ovvero i contenuti che trattano di reputazione aziendale e hanno come argomento il mondo del lavoro e del business. Una svolta interessante che certifica la crescita di TikTok come sito multiforme, abbandonando il legame con i post a tema balletti e karaoke che l’hanno reso famoso.

Tik Tok

Employer Branding e reputazione

L’Employer Branding può essere definito come l’immagine e la reputazione che un’azienda costruisce come datore di lavoro. Riguarda l’insieme delle percezioni che i dipendenti, i potenziali candidati e il pubblico esterno hanno nei confronti della ditta; l’obiettivo è creare una forte identità aziendale, comunicare i valori e attrarre le persone giuste per sostenere la crescita dell’organizzazione. Negli ultimi anni, il concetto di Employer Branding ha acquisito un’importanza sempre maggiore nell’ambito della gestione delle risorse umane. In un mercato del lavoro sempre più competitivo, le aziende si scontrano per attirare e trattenere i migliori talenti. Una delle strategie più efficaci per raggiungere questo obiettivo sono i social media come TikTok, diventati uno strumento essenziale per promuovere il proprio business.

TikTok: il futuro del lavoro

Attraverso una ricerca svolta dalla società di analisi Kantar, si scopre che secondo il 77% degli utenti intervistati, fare Employer Branding su TikTok consente di conoscere meglio un’azienda, la sua cultura e i suoi valori, contribuisce a cambiarne la percezione, a prepararsi al meglio per un colloquio e a ricevere offerte di lavoro. TikTok supporta le organizzazioni a posizionarsi come “great place to work”: il 70% degli utenti afferma che creare uno storytelling relativo all’azienda sulla piattaforma potrebbe cambiare la percezione che le persone hanno del luogo di lavoro, facendola apparire più innovativa (75%), con una forte identità (72%), attenta ad attrarre e trattenere talenti (72%). Subito dopo le piattaforme digitali specializzate (57%) e le agenzie per la ricerca del personale (52%), le piattaforme digitali sono i canali più popolari (47%) in ambito ricerca del lavoro. Su TikTok infatti l’hashtag #jobsearch ha collezionato 2 miliardi di visualizzazioni e #jobsearchtips oltre 246 milioni.

Social media e talenti

In questo campo, ricerca ed esplorazione sui social significa scoprire lavori nuovi e lasciarsi ispirare per trovare ulteriori opportunità di carriera. Il 24 % delle persone su TikTok ha infatti scoperto nuove aziende che non conosceva prima e il 37% ha voluto saperne di più su lavoro in una determinata azienda. TikTok è il luogo dove il coinvolgimento genera azioni, dato che nel 71% dei casi gli utenti su TikTok hanno avuto un’esperienza ingaggiante, 6 utenti su 10 sono motivati a inviare una candidatura di lavoro e il 37% ha visitato il sito di quell’azienda. Su TikTok l’hashtag #careertok ha collezionato 1,4 miliardi di visualizzazioni. L’autenticità è la via da percorrere per creare una connessione tra i talenti e le organizzazioni perché un utente su tre preferisce contenuti con i dipendenti che si espongono come testimonial dell’azienda. Tramite i post a tema business, i social media diventano sempre più importanti per il successo di un’azienda e la presenza su un sito come TikTok diventa quasi imprescindibile per le imprese che vogliono attirare giovani talenti.


TikTok si scopre aziendale, ecco il trend Employer Branding - Ultima modifica: 2023-06-09T12:23:43+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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