I 30 leader green sotto i 30 anni

Chi sono i 30 leader green under 30, i giovani che stanno affrontando la sfida di cambiare il mondo, in modo sostenibile, ogni giorno?

GreenBiz ha pubblicato recentemente la classifica del 2018 dei 30 leader green sotto i 30 anni, selezionando persone dai quattro continenti. Sono Ceo, ricercatori, analisti che provengono da diversi settori: agricoltura, trasporti, energia, finanze e anche dall’entertainment. Dodici di loro lavorano per grandi multinazionali come Amazon, Basf, FedEx o Gap. Altri provengono da organizzazioni non profit o da enti governativi, startup e università.

di Antonella Tagliabue **

30 leader green under 30

30 leader green under 30

I 30 leader green sotto i 30 anni

In cima alla classifica dei leader green c’è Mohammed Abdalla, 29 anni, da Dallas (Usa). Fondatore e Ceo di Good Faith Energy, figlio di immigrati egiziani, ha scelto il solare nella terra del petrolio. Il primo pannello solare lo ha installato sul tetto della casa della madre. Oggi non si occupa solo di pannelli solari, ma di soluzioni per la casa per l’efficientamento energetico, di sistemi di carica per veicoli elettrici e di quanto serve per essere sostenibili dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico.
Il secondo posto è occupato dalla prima donna in classifica. Jessica Artioli Centurião, 27 anni, di San Paolo in Brasile. Vende i prodotti di Basf per le costruzioni sostenibili e nella sua città la potete trovare presso CasaE, un’abitazione efficiente dal punto di vista energetico e dei consumi di acqua.

30 leader green under 30 Jessica Artioli Centurião

30 leader green under 30: Jessica Artioli Centurião

Della classifica dei giovani leader green , 23 sono statunitensi, ma almeno il 70% ha un cognome latino o asiatico, 2 sono indiani e 2 cinesi, mentre Belgio, Olanda, Germania, Svizzera e Brasile sono presenti con un leader ciascuno.
Le donne sono la maggioranza, con ben diciotto presenze. Tra di loro Audrey Vinant-Tang, 24 anni. Cresciuta in campagna, nel sud della California, senza la televisione. Ironia della sorte inizia la sua carriera lavorativa con uno stage presso il network tv Cbs, occupandosi di acquisti. Ben presto fa aggiungere alla sua qualifica la voce “sostenibilità” e confessa: “Certo, aiuta candidarsi a una posizione che hai creato” e inizia a lavorare trasformando quello che era il giorno dedicato all’ambiente in azienda, una volta all’anno, in un programma pluriennale.

30 leader green under 30 Audrey Vinant-Tang

30 leader green under 30: Audrey Vinant-Tang

Ma quale sarà il futuro di questi giovani leader green ?

Per capire cosa li aspetta si può andare a vedere cosa ne è stato dei nominati negli scorsi anni, dato che la classifica di GreenBiz viene realizzata dal 2016.
Tarek Al-Olaimy, selezionato nel 2017, dal Bahrain porterà la sua metodologia Public-Planet Partnerships – che vuole coniugare l’impegno pubblico con la salvaguardia del pianeta – alla platea di 25 milioni di visitatori attesi a Expo 2020. Inoltre, ha creato Diversity on Board, la prima piattaforma per favorire la partecipazione delle donne arabe alla vita politica, nelle istituzioni e nelle imprese.
Chris Castro, 26 anni, scelto nel 2016, siede oggi in undici consigli di amministrazione di organizzazioni non profit ed è stato nominato direttore della sostenibilità della città di Orlando (Usa), con l’obiettivo di azzerare le emissioni prodotte dal municipio entro il 2030 e dell’intera città entro il 2050.
Janelle Heslop, anche lei nella classifica 2016, ha deciso di tornare a studiare al Mit e sarà tra i direttori del Mit Water Innovation Prize del prossimo anno.
Julya Piper, scelta nel 2017, invece si è sposata. E, visto che c’era, ha pensato a come rendere il proprio matrimonio a basso impatto ambientale. “Mi sono sempre occupata di come le imprese possano approvvigionarsi di energie pulite, ma non bisogna perdere di vista il contributo dei singoli individui”.

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30 leader green under 30: Kayla Fenton

E così alle sue nozze si è mangiato cibo locale e stagionale in piatti realizzati da foglie di palma cadute, si è bevuto un vino bianco certificato sostenibile in bicchieri compostabili, mentre l’illuminazione era alimentata da pannelli solari. I fiori non sono stati recisi, ma piantati lungo tutto il percorso. Purtroppo, qualche settimana dopo la cerimonia un incendio ha distrutto la location; esempio chiaro di come il cambiamento climatico abbia bisogno di grandi e piccoli gesti e di come all’azione si debba affiancare la prevenzione.
Molti degli eletti si trovano oggi a occuparsi di sostenibilità in grandi aziende.
Ma forse, il contributo reale in termini di capacità di ispirare nuovi comportamenti da parte di questi giovani leader, potrà essere valutato nel lungo periodo.
A guardare molto lontano ci hanno pensato in Futurity, una non profit che sostiene la ricerca scientifica in ambito universitario. Hanno cominciato con domandarsi se nell’universo ci fossero civiltà sostenibili, nel caso non fossimo i soli abitatori delle galassie. Si sono rivolti all’astrobiologia, che studia le possibilità della vita in un contesto planetario e valuta se ci sia la probabilità che, nella storia del cosmo, la Terra non sia stata il solo pianeta, con la sua biosfera, a evolversi così come la conosciamo.

30 leader green under 30 Janelle Heslop

30 leader green under 30: Janelle Heslop

I 4 scenari del futuro

Hanno poi presentato lo studio di Adam Frank, professore di fisica e astronomia all’Università di Rochester, secondo cui per il futuro dobbiamo considerare quattro scenari. Il primo è quello più drammatico, in cui la crescita della popolazione e della temperatura sulla Terra renderanno di fatto impossibile la vita. Il secondo è quello della sostenibilità, con un aumento controllato di popolazione e temperatura, in cui si scelgono risorse a basso impatto. Gli altri due scenari sono intermedi: a parità di risorse un crollo della popolazione dopo aver raggiungo un picco, o un crollo della popolazione accompagnato da una riduzione del consumo delle risorse.
I quattro modelli si basano su dati raccolti nell’isola di Pasqua, considerando popolazione e risorse nel tempo, entrambe estinte.
Il dato certo è che il pianeta sta cambiando, ma che possiamo guardare al cosmo con curiosità.
Insomma, potremmo non essere i soli a dover affrontare il nostro futuro. Hashtag #TelefonoCasa.

 

**Antonella Tagliabue: Amministratore delegato della società di consulenza strategica di Un-Guru, esperta di sviluppo sostenibile. Laureata in Scienze Politiche, con specializzazione in Storia e Istituzioni dell’America Latina. Si è occupata di comunicazione e marketing per multinazionali e gruppi italiani.  Da anni si occupa di Green Economy e di responsabilità sociale e ambientale d’impresa, insegna in corsi e master. “Penso che la sostenibilità debba essere una scelta, prima che un dovere, ma che debba essere strategica e, quindi, responsabile. Quando parlo del Pianeta lo faccio con la P maiuscola e credo che il rispetto per la vita in senso biologico debba essere un istinto”. Leggo, viaggio e scrivo per passione. Camus diceva:  “Sono contro tutti coloro che credono di avere assolutamente ragione. Per questo pratico il dubbio, coltivo i miei difetti, cerco di sbagliare sulla base di ragionevoli certezze e mantengo un ottimismo ostinato”.

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I 30 leader green sotto i 30 anni - Ultima modifica: 2018-07-23T07:25:35+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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