È stato un evento unico con VMware e Intel , si è svolto nello Studio TV M1 della Rai di Milano e ha ripercorso le novità annunciate all’ultimo VMworld
È stato un evento unico, si è svolto nello Studio TV M1 della Rai di Milano e ha ripercorso le novità annunciate da VMware all’ultimo VMworld di Barcellona, uno degli appuntamenti più importanti al mondo per la tecnologia e per gli operatori del settore high tech. #GoAhead ha mostrato come la tecnologia, anche la più complessa, sia pensata, progettata e realizzata da persone, per migliorare la vita di altre persone, magari organizzate in gruppi chiamati aziende. È stato un viaggio “spaziale” con VMware e Intel, durante il quale la scenografia, le luci, i video e tutta la struttura dello studio televisivo hanno reso ancora più spettacolari gli interventi. Sotto i riflettori, si sono susseguiti spunti, stimoli, novità, che hanno generato un flusso dirompente sui social con oltre 2.000 tweet in due ore.
12 anni di VMware in Italia
Ha aperto l’evento Alberto Bullani, Country manager di VMware. Lui ha visto nascere VMware Italia, ne ha raccontato la storia, le sue origini in un garage con quattro persone, fino ad arrivare al presente, con oltre 100 persone e tre filiali in Italia. A livello globale, si contano oltre 500 mila clienti e 75 mila partner. Bullani ha spiegato anche quanto sia importante la partnership con Intel, una collaborazione che va oltre la tecnologia e comprende le relazioni umane. Tra i trend da evidenziare c’è la crescita del cloud: “Oggi l’IT è per il 70% tradizionale e per il 30% in cloud, ma in pochi anni la situazione si capovolgerà” ha detto il manager. L’obiettivo di VMware è trasformare l’offerta cloud e inserire più interoperabilità, agibilità e flessibilità.
La trasformazione digitale di Leonardo
Alessandro Menna, Vice President Sales Technical Support, Cyber Security & ICT di Leonardo, ha raccontato come detection e reaction siano le parole magiche per risolvere i problemi di Cyber Security, in Italia e nel mondo. La sua azienda (ex Finmeccanica) è stata in grado di ripensare i suoi modelli organizzativi e puntare alla sicurezza in tutti i suoi ambiti operativi, dal data center all’aerospazio. Leonardo ha intrapreso con VMware un percorso di digital transformation, mettendo al primo posto proprio la cyber security.
Novità cross-cloud
Luca Zerminiani, Senior Systems Engineering Manager VMware, ha presentato cross cloud services: un portale per agganciare diverse unità cloud e governarle da un unico punto, garantendo governance e sicurezza. In questo modo il digital workplace abilitato da VMware può coniugare la semplicità e la flessibilità del lavoro in mobilità con il controllo da parte dell’IT. Si è poi parlato di VMware NSX, la piattaforma per la virtualizzazione della rete, che offre un modello operativo di rete completamente nuovo che rappresenta la base del Software-Defined Data Center. Dal momento che NSX crea le reti nel software, gli operatori di data center possono conseguire livelli di agilità, sicurezza e vantaggi economici in precedenza impensabili con le reti fisiche. Flessibilità, versabilità e velocità sono le parole chiave delle nuove tecnologie e del Software-Defined Data Center.
Aruba: un nuovo data center
Innovazione, velocità e sicurezza: sono questi i valori aziendali che Aruba condivide con Ducati e la superbike, della quale è sponsor. Stefano Sordi, Chief Marketing Officer di Aruba, ci ha dato qualche anticipazione sul nuovo data center che nel 2017 sorgerà alle porte di Milano. Sarà una vera e propria “cittadella della tecnologia”, un campus completamente green con server farm e strutture. “Servirà a supportare la grande mole di dati gestiti da Aruba. Basti pensare che oggi ospitiamo 2 milioni di siti web e gestiamo 4 milioni di indirizzi mail di posta certificata”. Il private cloud di Aruba è interamente basato su infrastruttura VMware, questo permette un rapido go-to-market e massima affidabilità, anche dal punto di vista della sicurezza. Il cloud di Aruba è sia per grandi aziende, sia per le startup, che sono supportate dall’azienda e possono usufruire di un “credito cloud” gratuito.
La digital transformation in Università
Anche il mondo universitario abbraccia le parole chiave di oggi, mobilità e sicurezza, spingendo l’acceleratore verso la virtualizzazione. Marcello Maggiora, IT Head of IT Infrastructure Division del Politecnico di Torino, ha raccontato come i millennials, che oggi popolano le aule degli atenei, spingano le strutture a puntare sull’automazione. “I ragazzi arrivano già con un loro bagaglio forte e radicato di competenze digitali. I nostri studenti utilizzano servizi di automazione in maniera molto forte, sono esigenti e motivati. Dobbiamo rispondere a questa sfida ripensando le nostre infrastrutture tecnologiche, i nostri modelli organizzativi e garantendo un servizio always-on”.
Il team Advisory traccia la rotta dell’innovazione
Enrico Boverino, Senior Manager Advisory Services, SEMEA VMware, ha raccontato come VMware abbia sempre creato tecnologie votate al cambiamento. Il team Advisory aiuta i clienti a definire nuovi paradigmi di sicurezza e ad affrontare le cyber-sfide del futuro, anche in mobility e con l’IoT. In quest’ottica VMware ha recentemente lanciato Liota (Little IoT Agent), un kit di sviluppo per IoT gratuito e open source, una piattaforma sicura per la gestione dei processi e dei dati.
Cybercrime e sicurezza
Non esiste sviluppo senza security. Lo conferma Paolo Florian, Sales Engineer Intel Security: “I nostri laboratori identificano 300 nuovi codici malevoli ogni 5 minuti. Il valore del cyber crimine è pari al PIL della 27esima nazione al mondo (più della Danimarca, per dare una proporzione), è una vera e propria catena di montaggio del crimine, supera i proventi del traffico di stupefacenti”. Le soluzioni Intel si integrano perfettamente con VMware NSX garantendo una più veloce risposta alle minacce. “In futuro la consapevolezza sarà maggiore e la security un asset strategico in azienda, è una grande sfida ma anche uno stimolo a reagire in tempo reale”.
Da “clienti” a “utenti”: la forza dei VMUG
Massimiliano Moschini, VMUGIT Leader, ha fatto conoscere la community VMUG formata da utenti VMware che si confrontano, tra di loro e con il management dell’azienda. “Non ci sentiamo né clienti né consumatori, siamo utenti e vogliamo essere parte attiva, con risposte e proposte, in uno scambio alla pari. VMware ha ancora l’anima dell’open source e del confronto e questo ci fa crescere. Organizziamo eventi a cui tutti sono invitati a partecipare: questi momenti sono un’opportunità concreta per confrontarsi con altri utenti, con i manager ma anche con ospiti internazionali”.