Grok, l’intelligenza artificiale di Elon Musk

Grok è un modello di intelligenza artificiale sviluppato da xAI, lanciata da Elon Musk, con l’obiettivo di fornire risposte con un tocco di umorismo. Nonostante sia in fase beta, Grok ha mostrato una notevole capacità andando oltre GPT-3.5

Arriva Grok, l’intelligenza artificiale di Elon Musk, integrata con la piattaforma X (twitter). Questo nuovo sistema di intelligenza artificiale promette di rivoluzionare il modo in cui interagiamo con la tecnologia.

Grok è stato sviluppato dalla nuova azienda di Elon Musk, xAI. Contrariamente a molti altri assistenti AI, Grok potremmo dire che sia un chatbot con un carattere “ribelle”, ironico, da umorista.

Elon Musk

Grok, come funziona

Grok è dotato di un modello di linguaggio di ultima generazione e offre un’esperienza d’uso simile alla conversazione con un essere umano. Il chatbot è stato sviluppato per competere con prodotti come ChatGPT, che è stato lanciato, riscuotendo un ampio consenso, dalla OpenAI, una società che lo stesso Musk ha co-fondato.

Ma che cos’è che rende Grok diverso dagli altri chatbot esistenti? La risposta risiede nel suo sistema d’interazione. Ciò significa che, invece di rispondere in modo prevedibile e standardizzato ad ogni input, Grok sarà in grado di fornire risposte più umane e personalizzate alla situazione.

Grok, caratteristiche tecniche

Lo scopo dietro Grok, come afferma xAI, è quello di aiutare le persone a capire e apprendere. Questa intelligenza artificiale è alimentata da Grok-1 LLM, sviluppato nel corso di quattro mesi. Il suo prototipo, Grok-0, è stato addestrato con 33 miliardi di parametri, mettendolo al di sotto dell’LLaMA 2 di Meta, che utilizza 70 miliardi di parametri.

Le capacità di Grok-1 sono impressionanti. Ottiene un punteggio del 63,2% nella codifica HumanEval e il 73% su MMLU. Anche se potrebbe non superare GPT-4, xAI afferma che Grok-1 è significativamente migliorato rispetto a Grok-0 in poco tempo.

Sul benchmark GSM8k, che si concentra sui problemi di matematica, Grok-1 raggiunge il 62,9%, superando GPT-3.5 e LLaMa 2 ma rimanendo indietro rispetto a Palm 2, Claude 2 e GPT-4.

Grok-1 si comporta bene su vari benchmark, inclusi MMLU, HumanEval, un test di generazione di codice Python e MATHS, che copre gli esami di matematica per scuole medie e superiori.

In un test corretto a mano, Grok-1 ha ottenuto il 59% nel finale nazionale di matematica liceale ungherese del 2023, superando il 55% di Claude 2 e il 68% di GPT-4.

Questi numeri indicano che Grok-1 è ad un livello superiore rispetto a GPT-3.5 di OpenAI ma non avanzato quanto l’ultimo GPT-4. xAI sostiene che Grok-1, nonostante utilizzi meno dati di addestramento, può competere con modelli che hanno a disposizione una maggiore quantitò di informazioni e più potenza di calcolo.

Grok-1 è addestrato usando uno stack personalizzato basato su Kubernetes, Rust e JAX. Ha accesso in tempo reale a Internet, il che gli consente di fornire informazioni aggiornate. Tuttavia, ciò significa anche che può generare informazioni errate o contraddittorie. xAI sta attivamente cercando un maggior feedback umano per migliorare la comprensione del contesto di Grok.

Al momento, la versione beta di Grok è accessibile a un numero limitato di utenti negli Stati Uniti. Nel prossimo futuro, sarà disponibile per gli abbonati X Premium+, al costo di 16 dollari al mese.

Perché di chiama Grok

Il nome “Grok” deriva dal libro del 1961 di Robert Heinlein “Straniero in terra straniera” e significa sostanzialmente capire qualcosa intuitivamente o per empatia.

Questo nome riflette l’ambizione dell’intelligenza artificiale di assumere quante più informazioni possibili da Internet, X e dale sue interazioni con programmatori e persone comuni, per raggiungere la sua comprensione dell’umanità.

Considerando il successo e l’innovazione di Musk nelle sue imprese precedenti, si può ragionevolmente aspettare che Grok ridefinirà i confini dell’intelligenza artificiale nel prossimo futuro.


Grok, l’intelligenza artificiale di Elon Musk - Ultima modifica: 2023-11-12T10:26:43+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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