La tecnologia contro i femminicidi

Quando avviene un femminicidio siamo tutti responsabili, almeno del peccato di omissione, chi opera nel mondo della tecnologia ha più possibilità di altri di essere utile e cambiare le cose. Vi è un dovere collettivo di impiegare gli avanzamenti digitali contro questa emergenza: dalla prevenzione, alla protezione e al sostegno delle vittime

Non esistono i raptus, ogni omicidio, in particolare ogni femminicidio è preceduto da molti segnali, Uccidere prevede il superamento di barriere umane, morali, anche tecniche, che non si saltano a piè pari in una volta. I segnali ci sono sempre, purtroppo c’è una diffusa indulgenza verso quei comportamenti premonitori da parte delle famiglie, ma anche degli amici, nella nostra società.
Quando avviene un ennesimo femminicidio siamo tutti colpevoli, almeno di omissione. Quante volte ci siamo imbattuti in comportamenti sospetti, o in chiare avvisaglie di pericolo, da parte di un amico, di un parente, di collega, di un conoscente? E non abbiamo detto nulla o fatto nulla.
Alla fine, se continua ad avvenire siamo tutti colpevoli.

Quello che si può fare ognuno nella propria vita, tra i propri contatti e anche nel settore in cui lavora è agire, intervenire, fare qualcosa.
Di fronte al dolore per l’omicidio di Giulia Cecchettin non bisogna solo indignarsi, bisogna fare.

Chi opera nel mondo della tecnologia ha più possibilità di altri, sono molti i modi in cui ci si può rendere untili e fare qualcosa di concreto.

La tecnologia contro i femminicidi

Tecnologie contro i femminicidi

Sappiamo a quanti minuti di distanza è il nostro pasto caldo traportato dal rider che ci è stato assegnato, ma non abbiamo ancora una tecnologia in grado di far rispettare efficacemente i provvedimenti restrittivi di chi è già stato condannato per stalking o per altri reati violenti e non si può (non si potrebbe avvicinare) alla vittima.
Certamente la tecnologia può fare molto in questo campo.

Tecnologie per la prevenzione

La prevenzione dei femminicidi potrebbe essere migliorata attraverso il monitoraggio, l’informazione e l’educazione. Alcuni esempi includono:

App di segnalazione anonima: app che permettono alle persone di segnalare casi di violenza di genere o potenziali situazioni di pericolo in modo anonimo. Grazie a queste informazioni, le autorità e le organizzazioni possono attiversi per prevenire eventuali tragedie.

Campagne di sensibilizzazione digitale: Utilizzare i social media e altre piattaforme per diffondere informazioni e sulle risorse disponibili può contribuire a educare l’opinione pubblica, prevenendo la crescita del fenomeno. I social spesso un incubatore di quei sentimenti di prevaricazione che posi sfociavo in azioni reali

Intelligenza artificiale: Utilizzare l’analisi dei dati e l’intelligenza artificiale per identificare i modelli di comportamento e le situazioni a rischio può offrire un ulteriore strumento per individuare le possibili “radicalizzazioni” e riconoscere i comportamenti premonitori.

Tecnologie contro i femminicidi: la protezione

In un’epoca in cui gran parte del nostro tempo e delle nostre relazioni sono mediate dalla tecnologia, questa può diventare un alleato molto potente nella lotta contro la violenza sulle donne. Non si tratta solo di chiamate d’emergenza o di app per la sicurezza personale, ma anche di innovazione tecnologica pensata specificamente per prevenire, proteggere e sostenere le donne a rischio di femminicidio. La tecnologia può offrire, ad esempio, nuove soluzioni di protezione e sicurezza per le donne a rischio, come:

Dispositivi wearables d’emergenza: Dispositivi come bracciali, collane o orologi con pulsanti d’emergenza o sensori che, una volta attivati, possono inviare un segnale di aiuto a persone di fiducia o alle autorità e condividere la posizione in tempo reale.

App di sicurezza personale: Applicazioni per smartphone che offrono aiuto in caso di emergenza con diverse funzioni, come la condivisione della posizione in tempo reale, video streaming e registrazioni vocali.

Sistemi di videosorveglianza e droni: La videosorveglianza e l’utilizzo di droni possono aiutare ad aumentare la sicurezza e in spazi pubblici e luoghi di lavoro, consentendo alle forze dell’ordine di monitorare le situazioni di pericolo e intervenire.

Tecnologie per il sostegno alle vittime e alle famiglie

Spesso, le vittime di stalking e di comportamenti abusivi, si ritrovano intrappolate in una spirale di paura e ansia, intensificata dal senso di impotenza che spesso ne accompagna l’esperienza. Forse la questione più importante da affrontare è il silenzio e la vergogna che circondano troppo spesso stalking e aggressioni, non solo il silenzio delle vittime, ma anche di chi ne è testimone direttamente o indirettamente.  Il supporto alle vittime di stalking o di aggressioni e alle loro famiglie può essere migliorato grazie a:

Piattaforme di supporto online: Creazione di piattaforme digitali in cui le vittime possono trovare informazioni, assistenza legale e consulenza psicologica per affrontare le conseguenze della violenza subita. Anche perché spesso è la vittima a vergognarsi, l’approccio online potrebbe essere per i giovani una strada più facile per aprirsi

Reti di solidarietà digitale: Utilizzo di gruppi su social media e servizi di messaggistica istantanea per creare network di supporto e scambio di informazioni tra vittime, familiari e professionisti.

Giochi e risorse educative: Creazione di giochi e applicazioni educative pensate per insegnare a bambini e adolescenti a riconoscere e affrontare situazioni di violenza di genere e promuovere il rispetto e l’uguaglianza. Perché ogni femminicidio nasce la mancanza di una adeguata educazione, dalla troppa indulgenza con cui si guarda a certi comportamenti, ad un ambiente sociale che invece di stigmatizzare spesso celebra l’aggressività.

Chi opera nel mondo della tecnologia e del digitale come tanti dei nostri lettori può fare molto e può farlo subito mettendo le proprie tecnologie al servizio della società, creando app per le associazioni che già esistono, donando parte dell’intelligenza artificiale che utilizzano pro bono. Insomma ci sono tante strade, ognuno sa quello che può fare e chi ha a disposizione gli strumenti più potenti del mondo, ovvero quelli digitali, ha una responsabilità in più.

La tecnologia può giocare un ruolo chiave nel prevenire, proteggere e combattere i femminicidi. Ma è fondamentale che questi strumenti siano integrati in un approccio che include anche misure sociali, culturali, legislative ed educative per affrontare l’emergenza del femminicidio in modo efficace e duraturo.


La tecnologia contro i femminicidi - Ultima modifica: 2023-11-28T16:47:33+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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