La tecnologia in scena alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026

Olimpiadi di Milano-Cortina: Digital twin dinamici, reti broadcast con AI e sistemi predittivi per sicurezza e logistica: il dietro le quinte hi-tech delle prossime Olimpiadi.


Le Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 si avvicinano – inizieranno il prossimo 6 febbraio – e fra i protagonisti ci sarà anche la tecnologia. Dall’ormai immancabile intelligenza artificiale ai gemelli digitali fino al broadcast ultra-HD, i Giochi olimpici diventano laboratorio di innovazioni per gli impianti e per l’atteso racconto sportivo di medaglie e record. La tecnologia si fa spazio insieme agli atleti al centro delle XXV Olimpiadi invernali che si svolgeranno in Italia.

tecnologia Olimpiadi di Milano-Cortina 2026

Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 : modelli digitali, gemelli reali

Nella fase preparatoria dei Giochi, la componente tecnologica infrastrutturale emerge con forza. La Società Infrastrutture Milano Cortina 2020‑2026 (SIMICO), incaricata delle opere, sta utilizzando strumenti di digital twin — ovvero modelli virtuali sincronizzati con sensori reali — per monitorare in tempo reale cantieri, materiali, avanzamento lavori e flussi operativi. In termini pratici, significa che i cantieri in quota delle valli alpine e le arene cittadine non sono più soltanto costruzioni: diventano ecosistemi sensorizzati, tracciabili, aggiornabili in tempo reale. Un’innovazione che riguarda anche la storica Arena di Verona dove andranno in scena la cerimonia di chiusura dei Giochi Olimpici e quella di apertura dei Giochi Paralimpici (venerdì 6 marzo 2026). Qui è in corso fatta una campagna di rilevamento video-scan ad alta definizione, trasformando i rilievi in un modello digitale tridimensionale di estrema precisione che guiderà i successivi interventi architettonici e conservativi.

AI al servizio delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026

Oltre all’infrastruttura, l’innovazione tecnologica entra anche nel racconto sportivo dei Giochi. La copertura televisiva e streaming di Milano-Cortina 2026 metterà a disposizione telecamere 8K, riprese da drone, sistemi di produzione arricchiti da AI per replay automatici, inquadrature potenziate e storie multimediali integrate. In questo contesto, l’AI interviene per assistere il regista live nella scelta delle inquadrature, per estrarre clip salienti al volo e per generare esperienze immersive per l’utente finale. Si tratta di un’evoluzione del broadcast sportivo: non più solo riprendere e trasmettere, ma raccontare e coinvolgere con un supporto tecnologico che agisce dietro le quinte. Dal punto di vista strategico – considerando il desiderio dell’Italia di ospitare un’edizione aperta al mondo – queste tecnologie svolgono un ruolo chiave nell’amplificare l’impatto globale dell’evento.

Sicurezza predittiva, logistica coordinata e energia sotto controllo

Sul fronte sicurezza, Milano-Cortina 2026 mette in campo sistemi di sorveglianza digitale pensati per proteggere siti e spettatori senza creare sovrastrutture invasive. Analisi video distribuite, controlli biometrici nei varchi autorizzati e reti radio crittografate creano un ambiente controllato che minimizza congestionamenti e tempi di attesa. Per la logistica, la mappatura dei trasporti — dalle navette alle linee ferroviarie — è integrata nel digital twin urbano e montano. La gestione predittiva dei flussi abbrevia percorsi e limita impatti sui residenti. Sulla componente energetica, impianti alimentati con fonti rinnovabili e sistemi di accumulo programmati vengono monitorati con sensori e telemetria continua, così da regolare consumi e garantire continuità nelle fasi critiche delle gare e delle dirette. Tutto converge in un’unica logica: costruire un modello replicabile per future Olimpiadi, in cui precisione ingegneristica, telemetria distribuita e capacità di orchestrazione digitale diventano parte integrante dell’esperienza sportiva.

tecnologia Olimpiadi di Milano-Cortina 2026


La tecnologia in scena alle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 - Ultima modifica: 2025-11-02T12:32:55+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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