Mauden, la ricerca dell’eccellenza per il Made in Italy

Roberta Viglione, Ceo di Mauden, racconta l’evoluzione delle imprese italiane, i loro bisogni digitali e la vocazione della sua azienda ad essere un partner nelle scelte e nelle realizzazioni tecnologiche

Classe 1961, Capricorno ascendente Scorpione, orgogliosamente ligure: decisione e determinazione ammorbidite da passione e sentimento, Roberta Viglione, CEO di Mauden srl, entra a far parte dell’azienda al fine degli anni 80 quando questa sta muovendo i suoi primi passi. Il suo spirito fortemente votato alle relazioni, la porta ad assumerne ben presto la carica di Amministratore Delegato guidandola da più di 30 anni nel mondo della trasformazione tecnologica e facendo riconoscere Mauden come partner tecnologico fondamentale per molte aziende significative del Made in Italy.
Ci racconta così Roberta Viglione, la sua visione su tecnologia, dell’imprenditorialità e della leadership femminile.

Roberta Viglione, CEO di Mauden srl,

Roberta Viglione, CEO di Mauden srl

OGGI, A LIVELLO TECNOLOGICO, DI COSA HANNO BISOGNO LE AZIENDE ITALIANE?

Le aziende italiane, a livello tecnologico, in questo momento hanno bisogno di cose molto simili rispetto alle aziende estere. Per le nostre imprese è ovviamente fondamentale avere una connettività 5G diffusa e che funzioni davvero, contando così su una reale sicurezza dei dati e delle comunicazioni, un utilizzo adeguato dell’innovazione digitale, dell’intelligenza artificiale, della realtà aumentata più fruibile, ed in fine, di tecnologie di calcolo avanzate. Con l’aumentare delle esigenze digitali deve, di pari passo, crescere la potenza di calcolo indipendentemente dalla modalità di distribuzione dell’infrastruttura (fisica o cloud).
Il mercato italiano, così come quello internazionale, è in continuo cambiamento fornendoci stimoli nella ricerca di nuove soluzioni e perfezionamento della proposizione in risposta ai bisogni delle imprese italiane, aiutandoci a rinnovare la nostra offerta ed essere sempre più aderenti alle richieste dei clienti.

NELLA SUA ESPERIENZA HA VISTO EVOLVERSI LE AZIENDE ITALIANE, COSA HANNO DI UNICO? COSA HA DI SPECIALE IL TESSUTO ECONOMICO DEL MADE IN ITALY?

Ricordo una vecchia pubblicità in cui erano elencate alcune delle più importanti invenzioni italiane e, di contro, si mostrava come sarebbe stato il mondo senza queste. Non era un gran bel mondo… Quello che distingue le imprese italiane è che ognuno è imprenditore di se stesso, molte persone hanno delle idee innovative che cercano di realizzare. È una nostra grande qualità, che a volte si trasforma in difetto. E’ più difficile per gli italiani formare dei gruppi compatti che seguano una linea dettata da una sola persona, applicando le idee di qualcun altro. Ma non c’è dubbio: questa biodiversità imprenditoriale è la nostra più grande risorsa.

ANCHE MAUDEN È UN’AZIENDA “MADE IN ITALY” CHE SI È EVOLUTA MOLTO NEL TEMPO, COSA HA DI UNICO OGGI?

Mauden è caratterizzata dalla ricerca costante dell’eccellenza in tutti gli ambiti in cui si svolge l’attività aziendale: dal back office, alla gestione del personale, dallo sviluppo delle competenze, all’assistenza ai clienti, dalla professionalità commerciale fino alla ricerca di nuove soluzioni. Anche per questo forse alcune delle più improntati realtà italiane del Made in Italy si affidano a noi, perché vedono la stessa ricerca dell’eccellenza e la stessa attitudine.

COME UNICITÀ DI MAUDEN C’È ANCHE QUELLA DI ESSERE UNA DELLE POCHE AZIENDE IT A GUIDA FEMMINILE: SECONDO LEI COSA DISTINGUE UN’AZIENDA QUANDO A GUIDARLA È UNA DONNA?

Ci sono delle differenze sostanziali quando il vertice di un’impresa è rappresentato da una donna. Normalmente non si arriva al vertice di un’azienda da soli, ma con una squadra di persone fidate e che condividono obiettivi, visione ed ambizioni. Per una donna è un po’ più difficile raccogliere intorno a sé una squadra, ma quelle che ci riescono sono solitamente dotate di grande carisma e questo si traduce in team molto uniti, fedeli e compatti. Tuttavia, leadership femminili vertici potrebbero non essere sostenute dalla tipica “cordata” e questo ha come conseguenza e vantaggio una maggiore libertà nella scelta dei collaboratori o dei partner e una più capillare meritocrazia. Questa maggiore indipendenza nelle scelte spesso si traduce in un’azione sgombra da dinamiche personali e quindi più efficace.

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA PUÒ FARE MOLTO MA, COME SAPPIAMO, PER OTTENERE RISULTATI HA BISOGNO DI UNA GUIDA COMPETENTE E AFFIDABILE. COME MAUDEN GUIDA LE SCELTE DEI PROPRI CLIENTI?

L’innovazione tecnologica è un percorso di trasformazione da fare insieme ai clienti. Mauden vuole essere un partner per le aziende, una realtà capace di guidare le società nella scelta delle migliori tecnologie, in rapporto alle loro esigenze. Non operiamo come semplici consulenti di processo, vogliamo essere un’eccellenza nella consulenza tecnologica e infrastrutturale a cui uniamo la nostra capacità realizzativa. Ci siamo evoluti dall’essere il partner di poche grandi aziende finanziarie portando quel tipo di approccio e quella stessa qualità consulenziale a tutte le aziende italiane in ambito industriale, servizi, moda e turismo.

E OGGI QUALI SONO LE SFIDE DEL FUTURO PER ROBERTA VIGLIONE?

Certamente riuscire a selezionare e far crescere in Mauden una prima linea di manager che sia autonoma e che possa portare avanti l’azienda oltre me. Il mio successo più grande sarebbe fare in modo che quando si parli a Mauden non si pensi più solo a Roberta Viglione. Rimanere magari dietro le quinte dando ancora dei consigli e degli indirizzi, ma sapere che la macchina va speditamente da sola percorrendo tutte le strade che le si apriranno davanti.
È forse un obiettivo ambizioso, ma del resto, l’ambizione ha da sempre guidato le mie scelte.

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Mauden, la ricerca dell’eccellenza per il Made in Italy - Ultima modifica: 2023-03-27T15:47:13+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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