Enrico Motta: “L’innovazione del centro di produzione Rai di Milano”

Enrico Motta, il nuovo diretto del centro di produzione Rai di Milano racconta le linee di sviluppo dei prossimi anni anche in vista del trasferimento al Portello.

La Rai diventa una Media company “e noi dobbiamo orientare la mente e tutte le nostre azioni – ha dichiarato Enrico Motta, Direttore del centro di Produzione Rai di Milano – verso ciò che saremo e questo ci porterà a prendere le decisioni giuste già oggi”.

Il futuro del centro di Produzione Rai di Milano si chiama Portello, gli studi televisivi si trasferiranno nei padiglioni della Fiera entro il 2022 per dare uno spazio adeguato alla nuova identità di Media Company della Rai. “In questo momento il bellissimo palazzo storico della Rai di Corso Sempione non offre gli spazi adatti ad una Media Company – ha detto Motta – il nostro obiettivo è quello di valorizzare la sede progettata da Gio Ponti e farla tornare al suo antico splendore, preservandone il valore architettonico”.

Enrico Motta, direttore centro di produzione Rai Milano

Enrico Motta, direttore del centro di produzione Rai di Milano

“Oggi deve ospitare una struttura tecnica che ha ormai invaso tutti gli spazi – ha proseguito Motta – con il trasferimento della produzione al Portello vogliamo anche far riemerge la bellezza del disegno originale del grande architetto e utilizzare gli studi così come erano stati pensati negli anni ’50 per produzioni nuove, televisive o radiofoniche che possano beneficiare di questo ambiente”.

Il nuovo centro di produzione Rai Milano al Portello

Nel nuovo centro di produzione del Portello prenderà corpo la nuova infrastruttura tecnologica Rai. “L’innovazione è la nostra linea direttiva fondamentale – ha dichiarato Enrico Motta – insieme al rapporto con il territorio e la valorizzazione del capitale umano della Rai”, anzi queste si uniranno in uno spazio fisico. “Il progetto del Portello prevede, tra le altre cose – ha dichiarato Enrico Motta – un’area dedicata al digitale, un luogo di contaminazione aperto all’esterno e alla città affacciato su City Life, dove i giovani che passano con il pc potranno collegarsi, contaminarsi e interagire con le produzioni digitali che lì verranno realizzate”.

Questo è solo uno degli elementi attraverso i quali la Rai di Milano vuole rifondare il suo rapporto con la città, gli altri sono la relazione stretta con le Università della città, un rapporto che è già iniziato in occasione della Milano Digital Week che è partita proprio con un evento dagli studi TV di Corso Sempione. “La Rai vuole essere un polo di attrazione per le nuove idee, un incubatore in grado di accogliere e sviluppare i progetti più innovativi delle menti creative dei giovani”, ha sottolineato Motta. Dal punto di vista tecnico Rai sta sviluppando un’infrastruttura 4K nativa e sta puntando sulla dematerializzazione digitalizzando tutto il suo archivio storico, anche quello locale fatto dal grande bagaglio della testata giornalistica regionale.

La digitalizzazione del patrimonio Rai

La digitalizzazione dell’archivio presente nel centro produttivo Rai di Milano procede rapidamente e questo consentirà di rendere disponibile per tutti uno dei tesori di Rai, ma anche implicazioni morali e green.

Questa operazione consentirà di ridurre drasticamente lo spazio occupato dalle vecchie cassette, riducendo praticamente a zero i materiali necessari a contenere i vecchi filmati e si tradurrà in un risparmio di costi ed energia nel trasferimento nella nuova sede del Portello. Nel compiere queste operazioni Rai ha considerato uno dei problemi fondamentali del digitale, ovvero la compatibilità con i lettori futuri: “Abbiamo fatto la scelta di digitalizzare tutto in formato Raw – ha detto Motta – questo ci mette al riparo da qualsiasi rischio legato ai cambiamenti tecnologici”.

Nel realizzare questo progetto di digitalizzazione le difficoltà incontrate sono state tante, come ad esempio l’irreperibilità di dispositivi in grado di leggere vecchi formati di registrazione o ancora l’impossibilità di reperire pezzi di ricambio di antichi lettori; questi problemi sono stati superati grazie all’inventiva del personale Rai e alla tecnologia: “Siamo arrivati a stampare in 3D i pezzi di ricambio che era impossibile trovare sul mercato e ci siamo spinti anche più in là, progettando e realizzando da zero gli apparati che ci servivano”, ha raccontato Motta.

L’infrastruttura tecnologica del centro di Produzione Rai di Milano

Anche per quanto riguarda l’infrastruttura tecnologica il centro di produzione Rai di Milano adotta una strategia innovativa e al tempo stesso accorta a preservare il valore fondamentale delle sue opere. Il sistema informativo farà affidamento sul cloud, con una server farm imponente da creare nei nuovi spazi della Fiera, e si tratterà di un cloud privato, realizzato seguendo le prerogative Rai di salvaguardia dei dati, delle informazioni e della creatività.

Non vogliamo operare secondo algoritmi creati da altri – ha detto Motta – anche se magari non ce ne accorgiamo utilizzando un software, o una app si accettano le scelte fatte da altri che magari non avremmo approvato se avessimo potuto scegliere. Noi vogliamo costruire un’infrastruttura che risponda in ogni dettaglio non solo alle nostre esigenze, ma anche alle nostre convinzioni.”

Il ruolo dell’apprendimento continuo

Il digitale ha trasformato radicalmente il modo di fare informazione e intrattenimento – ha detto Motta -ha reso tutto più veloce”. In Rai sono entrare queste nuove competenze specifiche sul digitale con le nuove generazioni “ma il digitale – ha sottolineato Motta – non deve lasciare nessuno indietro; noi siamo impegnati in un’ampia azione di formazione, non solo a favore dei dipendenti con più esperienza alle spalle ma anche per i giovani che spesso sanno usare le nuove tecnologie ma non conoscono i processi ‘analogici’ dai quali derivano. È fondamentale un apprendimento continuo e uno scambio di conoscenze tra le diverse generazioni per sfruttare al meglio le potenzialità del digitale, ma sapendolo riempire della conoscenza che abbiamo maturato in tutti questi anni”.


Enrico Motta: “L’innovazione del centro di produzione Rai di Milano” - Ultima modifica: 2019-04-03T12:48:50+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

e-book guida ecm

Non rimanere indietro, iscriviti ora

Ricevi in tempo reale le notizie del digitale

Iscrizione alla Newsletter

controlla la tua inbox per confermare l'iscrizione

Privacy Policy

Grazie! Ora fai parte di Digitalic!