Robot minatori nello spazio, così aiuteranno gli esploratori del futuro

Gli astronauti che colonizzeranno altri pianeti potranno fare affidamento su robot speciali di OffWorld in grado di svolgere i lavori più duri.

Per terram ad astra: con questo slogan rivisitato da un proverbio latino si presenta l’azienda OffWorld che sta costruendo dei robot speciali da inviare nello spazio con gli astronauti.

In un legame sempre più stretto fra esplorazione della galassia e tecnologia (e non potrebbe essere altrimenti), un’altra startup americana si prepara a facilitare il compito degli astronauti del futuro. Dopo i robot usati come test per studiare le condizioni di viaggio nei tragitti interstellari, OffWorld vuole fare un passo avanti e ha progettato degli automi minatori che saranno molto utili nelle prossime spedizioni spaziali.

Robot minatori Offworld

Umani verso gli altri pianeti della galassia, con i robot

Se, come magnati del calibro di Elon Musk prevedono, la colonizzazione di altri pianeti è vitale per la sopravvivenza del genere umano, aziende nella categoria di OffWorld stanno già lavorando per implementare le operazioni su suoli diversi da quello terrestre. Il sogno è ambizioso, ma al tempo stesso lungimirante: la società prevede un futuro in cui migliaia di robot intelligenti lavoreranno insieme agli astronauti per costruire le infrastrutture di domani.

A lungo termine, gli scienziati di OffWorld immaginano la possibilità di utilizzare i robot per estrarre ciò che potrebbe essere utilizzato per costruire nuovi chip senza fare affidamento sull’approvvigionamento di materiali presenti sulla Terra. Il Ceo della ditta Jim Keravala ha rilasciato alcune interviste per spiegare la sua visione: “Si tratta di una diversa specie di robot. Li paragono a creature come le formiche, che lavorano insieme per ottenere risultati notevoli nelle colonie. Una formica ha un’intelligenza semplice con un insieme limitato di neuroni e, per la maggior parte, delle capacità non specializzate. Ma l’unione fa la forza: allo stesso modo, i nostri robot si basano su un’architettura comune”.

 

Come sono fatti i robot minatori OffWorld

I robot di OffWorld misurano circa mezzo metro in lunghezza, pesano poco più di cinquanta chili e vantano una potenza di 13,5 kWh. Sono progettati per essere abbastanza piccoli e robusti da adattarsi perfettamente e sopravvivere ai lanci sui razzi e a muoversi in una varietà di ambienti non terrestri, tra cui la Luna, Marte e gli asteroidi. Il fatto che Keravala e soci abbiano lavorato in agenzie spaziali prima di lanciare questa startup aumenta la validità del progetto. Alimentati da pannelli solari e dotati dell’ormai imprescindibile programma con intelligenza artificiale per l’apprendimento automatico, i robot dell’azienda possono eseguire compiti come il sollevamento di oggetti pesanti, la raccolta di ghiaccio per avere acqua da bere o produrre carburante, la costruzione di cabine sotterranee e la creazione di centrali elettriche e pavimentazioni.

Inoltre gli automi sono in grado di assemblarsi in delle costruzioni modulari in modo che parti simili possano essere utilizzate per diversi tipi di robot, sia nello spazio sia sulla Terra.

Robot minatori Offworld

 

Le parole dell’inventore dei robot minatori

“Stiamo sviluppando le nostre competenze provando questi robot in miniere, cantieri, tunnel e altri scenari simili. Così facendo abbiamo un livello di conoscenza senza precedenti su come opera il nostro programma in ambienti diversi” ha detto Keravala. Scavare alla ricerca di risorse minerarie come alluminio e silicio, estrarre l’acqua per produrre propellente per razzi e ossigeno: in sintesi fornire un kit di partenza iniziale per gli astronauti. È questo il futuristico progetto di OffWorld e chissà che proprio grazie a questa azienda si costruiranno i primi insediamenti umani nello spazio.

 

 


Robot minatori nello spazio, così aiuteranno gli esploratori del futuro - Ultima modifica: 2019-12-16T07:00:44+00:00 da Andrea Indiano

Giornalista con la passione per il cinema e le innovazioni, attento alle tematiche ambientali, ha vissuto per anni a Los Angeles da dove ha collaborato con diverse testate italiane. Ha studiato a Venezia e in Giappone, autore dei libri "Hollywood Noir" e "Settology".

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