Riciclo batterie auto: dall’italiana Cobat all’americana Redwood Materials ecco le ditte che si occupano di evitare sprechi e inquinamento dovuti all’utilizzo di batterie elettriche.
Le batterie delle moderne auto elettriche contribuiscono a una svolta sostenibile nel mondo dei motori, ma nascondono un problema. Una volta esaurite, infatti, rischiano di diventare oggetti inquinanti e con un difficile processo di smaltimento: colpa di litio, cobalto e altri elementi presenti all’interno di batterie elettriche che non sono facilmente eliminabili. Di recente, delle aziende innovative si stanno impegnando per favorire il riciclo di questi oggetti ed eliminare il rischio di inquinamento e spreco di materiali. Un’azienda italiana e una multinazionale americana sono le due ditte che stanno promuovendo questo settore destinato a diventare sempre più importante ora che la produzione di auto elettriche è in aumento.
Riciclo batterie elettriche delle auto
Le speciali batterie per le auto elettriche contengono materiali come litio, cobalto, nickel, alluminio e rame che sono difficili da riciclare, ma allo stesso tempo sono necessari per numerosi dispositivi elettronici che utilizziamo tutti i giorni. In particolare, il litio è l’elemento più complesso da riciclare in questi alimentatori. Eppure, alcune startup riescono già a recuperare più del 50% di queste batterie, donando una seconda vita agli oggetti e rendendo la catena di produzione ancora più sostenibile. In questo modo le auto elettriche possono aiutare l’ambiente anche una volta smantellate, e far sì che i materiali usati per costruire gli alimentatori vengano riutilizzati e resi nuovamente disponibili per altre funzioni ugualmente green.
L’azienda italiana Cobat
Fra le aziende leader del settore riciclo batterie c’è l’italiana Cobat. Nata come come Consorzio Obbligatorio per le Batterie al Piombo Esauste e i Rifiuti Piombosi nel 1988, la ditta con sede a Roma ha messo a punto un sistema che segue gli obiettivi di riciclo obbligatori per chi immette sul mercato batterie e per i produttori di auto elettriche a partire dal 2030 in tutta l’Unione Europea. “Sono due gli argomenti caldi che preoccupano gli addetti ai lavori, dai produttori ai meccanici e ai tecnici: la sicurezza e il riciclo. Le batterie delle vetture elettriche sono più difficili da trattare, data l’infiammabilità del litio, ma possono diventare un’opportunità se inserite all’interno di un percorso virtuoso di economia circolare. E, soprattutto, possono e devono essere gestite in sicurezza. Cobat è presente capillarmente su tutto il territorio nazionale grazie a un network logistico e di impianti. Per questo riesce a garantire un servizio efficiente di raccolta, stoccaggio e avvio al riciclo di qualsiasi tipologia di rifiuto” spiega l’azienda sul proprio sito. Nonostante in Italia non siano presenti materiali come cobalto e litio, la Penisola può diventare un centro all’avanguardia nel riciclo delle batterie e favorire lo sviluppo di un’economia circolare e sostenibile.
L’americana Redwood Materials
Altro colosso nel riciclo di alimentatori è l’americana Redwood Materials, fondata da Jeffrey Brian Straubel, ex Chief technical officer di Tesla. Proprio lavorando con le batterie delle auto elettriche prodotte dalla ditta di Elon Musk, Straubel ha creato un’azienda che oggi ha un valore di 3,7 miliardi di dollari. La società, in cui hanno investito anche Jeff Bezos e Bill Gates, ha iniziato a costruire diversi siti in Nevada per riciclare le batterie agli ioni di litio utilizzate nelle auto elettriche e nei dispositivi elettronici al fine di recuperare materiali. Entro il 2025, la capacità degli impianti di produzione verrà ampliata rendendola in grado di produrre nuove batterie sufficienti a un milione di veicoli elettrici. Dopo aver rivoluzionato il settore automobilistico, la svolta green è pronta a cambiare, in meglio, anche l’industria che riguarda il riciclo, sostenendo l’economia circolare e una strategia di autonomia energetica che si preoccupa dell’ambiente.