Intervista al Ministro per l’Innovazione Paola Pisano che spiega che ruolo sta avendo la tecnologia per arginare l’emergenza Coronavirus e cosa può ancora fare
La tecnologia sta dimostrando la sua centralità anche in un momento di grande difficoltà. Il Ministro per l’innovazione Paola Pisano racconta in questa intervista come il digitale stia supportando la vita del nostro paese e cos’altro potrà fare in futuro, con un impegno a rendere sempre più facile innovare in Italia.
di Francesco Marino
L’emergenza Coronavirus mette a dura prova il paese che sta attingendo alle sue energie migliori per reagire, tra queste c’è la tecnologia che ha permesso alle imprese di non spegnersi, alle persone di rimanere in contatto, ai medici di portare avanti il loro lavoro. Può fare ancora molto, soprattutto se aiutata a svilupparsi; ne abbiamo parlato con Paola Pisano, Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione.
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Intervista a Paola Pisano, Ministro per l’Innovazione
Stiamo vivendo un momento molto difficile in Italia per l’emergenza sanitaria, spesso siamo abituati a rivolgerci alla tecnologia per risolvere grandi e piccoli problemi della vita di tutti i giorni, ma in questa situazione qual è il contributo che sta dando?
Paola Pisano: Siamo in un momento molto complesso, che ci porta a cambiare le nostre abitudini di vita, ma grazie alla tecnologia possiamo continuare a fare delle attività che senza la connettività, le piattaforme software e hardware sarebbe impossibile. Noi, come ministero, abbiamo lanciato un’iniziativa che si chiama “Solidarietà Digitale” che ha già ricevuto, nel giro di due settimane, oltre 3.000 proposte da aziende che si sono offerte di dare il loro supporto tecnologico e digitale per permettere agli italiani di continuare a fare le loro attività, ad oggi sono oltre 200 i servizi attivi sul sito del Ministero per l’Innovazione.
Solidarietà Digitale
L’iniziativa di solidarietà digitale era partita inizialmente per le zone rosse, ora che le maggiori restrizioni si sono allargate a tutta Italia anche la solidarietà si è ampliata a tutto il territorio?
Paola Pisano: Sì, le aziende hanno rimodulato la loro proposta, sono state davvero molto generose: hanno offerto i loro servizi a tutta Italia, ovviamente sono proposte gratuite che e supportano i cittadini nella didattica a distanza per esempio, o nello smart working.
Abbiamo fatto un accordo anche con le compagnie telefoniche per supportare la connettività e aumentare i giga a disposizione di studenti e insegnanti, che devono continuare a studiare. Sì, posso dire che la maggior parte delle aziende ha allargato la sua offerta a tutto il nostro territorio e questo ci fa capire una cosa importantissima: oggi davanti a un’emergenza i vincoli culturali legati all’utilizzo della digitalizzazione stanno piano piano scomparendo, la formazione sta progredendo velocemente e le persone (insegnanti studenti e lavoratori) stanno imparando ad utilizzare la tecnologia in modo rapidissimo.
Se il nostro paese non si sta fermando, una parte significativa del merito è di queste tecnologie che in realtà erano già disponibili e che ora vengono utilizzate di più da persone, imprese, scuole, università?
Paola Pisano: Esattamente. Oggi saremmo stati molto in crisi se non avessimo avuto il supporto della digitalizzazione e questo ci fa capire che le nuove tecnologie ci permettono di fare le nostre attività anche se non siamo nel luogo in cui normalmente le faremmo, ciò significa che in momenti di crisi, di emergenza, non solo della società, ma anche personali, la tecnologia ci può venire incontro; pensate in caso di malattia o alle persone più fragili che devono stare a casa. Sviluppare dei servizi inclusivi che riescono a far sì che le persone partecipino alla vita di tutti i giorni è importantissimo, questo è il potere della tecnologia, dell’innovazione e della digitalizzazione, che vanno sempre pensate in ottica inclusiva e di miglioramento della società.
Proprio questo aspetto, l’inclusione, è forse uno di quelli che cominceremo ad apprezzare più nella tecnologia, perché con la maggiore distanza personale è solo grazie al digitale che non perderemo i nostri legami affettivi. la tecnologia ha anche un elemento emotivo importante in questo momento?
Paola Pisano: Credo che sia un aspetto estremamente importante: i nostri giovani, i nativi digitali, hanno dimostrato che molti rapporti si possono tenere vivi attraverso l’utilizzo delle tecnologie, ma tutti abbiamo una carenza che è quella del contatto umano e i più giovani hanno iniziato anche a lamentare la mancanza della scuola che è una cosa nuova, rimane ovvio che la tecnologia non ci deve assolutamente togliere il nostro lato umano, si deve anzi adeguare ai nostri valori.
Quale aspetto potrebbe essere migliorato della tecnologia in questa emergenza? Cosa ci possiamo aspettare come ulteriori conquiste dell’innovazione?
Paola Pisano: Ci possiamo augurare che dal giorno immediatamente successivo alla fine di questa emergenza, l’innovazione e la digitalizzazione vengano considerate come delle manovre strutturali di crescita economica del nostro paese, che le startup vengano viste come aziende vere che possono creare posti di lavoro e che si dia all’innovazione e alla tecnologia l’importanza che deve avere. Oggi è vero che molte imprese sono in crisi, ma dall’altra parte tutte le aziende che sviluppano software e servizi digitali stanno emergendo, quindi è importantissimo prendere in considerazione che la nostra società si sta evolvendo e migliora grazie a queste novità.
Questo è anche però il tempo in cui bisogna già cominciare a pensare agli impatti economici che avrà l’emergenza, a quella che si spera possa essere una crescita rapida dopo questo momento. in quella fase sarà la tecnologia a permetterci di recuperare tutto il terreno che stiamo perdendo?
Paola Pisano: Avrà un ruolo importante, ma saranno i soggetti privati e pubblici che si dovranno rimettere in gioco e saranno anche le dinamiche del paese e dell’Europa a fare la differenza, perché è fondamentale che la ripresa sia affrontata insieme a livello globale. Alcuni paesi sono entrati prima nell’emergenza, altri dopo, e studi economici ne valutano le conseguenze: le nazioni che vivranno più tardi la crisi potrebbero frenare l’economia dei paesi che si riprendono prima. L’emergenza è globale, come devono esserlo le decisioni che hanno un impatto su tutti i paesi e dovranno essere prese almeno a livello europeo. È fondamentale che oggi l’Europa giochi il suo ruolo nel proteggere i paesi che ne fanno parte e che sia in grado di promuovere iniziative per farli emergere da questa crisi, tutti insieme. Dall’altra parte è interessante vedere come gli italiani siano di nuovo un tutt’uno, remano tutti nella stessa direzione, non si fanno chiacchiere, oggi si bada al sodo si utilizzano i servizi utili. Così anche noi, con le misure di Governo che stiamo mettendo in campo vogliamo offrire qualcosa di concreto per l’economia, un sostegno a tutti i soggetti che ora
sono molto penalizzati. C’è un vero gioco di squadra che ha coinvolto anche il primo paese che è stato vittima di questa epidemia, la Cina, che ha cominciato a mandare proprio in questi giorni i suoi medici e aiuti sanitari.
La Cina è il paese che forse ha mostrato il più ampio uso di strumenti anche avveniristici per cercare di arginare questa epidemia. è possibile immaginare anche in Italia l’utilizzo di queste tecnologie così avanzate?
Paola Pisano: Noi stiamo cercando di lavorare sui dati, che sono fondamentali per analizzare e studiare, insieme a tanti altri soggetti a livello internazionale, le informazioni sul coronavirus, la diffusione e l’impatto del contagio e per adeguare le nostre politiche interne, così come la Cina, anche l’Italia si sta attrezzando per analizzare l’emergenza utilizzando i dati. Non posso ancora dirvi molto, ma stiamo anche noi spingendo affinché la tecnologia possa essere utilizzata e sperimentata in questo momento per supportare casi estremamente gravi. Anche noi stiamo provando a fare la nostra parte cercando di utilizzare le tecnologie.
Diritto di innovare
E’ nella linea di quanto già il suo ministero ha fatto per favorire innovazione: a volte sembra che la possibilità di accedere all’innovazione sia frenata da protocolli, giusti in tempi sereni, ma forse limitanti in momenti di crisi?
Paola Pisano: Sì, oggi dobbiamo avere le mani più libere per innovare, sia come pubblica amministrazione, sia come privati, semplificando ad esempio la possibilità per la PA di acquistare tecnologia utile per permettere a tutti i nostri dipendenti di lavorare in modo semplice e adeguato, dall’altra parte dobbiamo consentire alle aziende di dare una mano anche nei momenti di crisi. Già con la manovra di bilancio e con il decreto “1000 proroghe” abbiamo presentato il diritto a innovare, perché per noi è un diritto poter sperimentare tecnologia e dimostrare la validità del positivo impatto sociale che ha. La strada è quella di creare un quadro normativo che non imbriglia la tecnologia, ma semmai ne analizza in modo corretto l’utilizzo e fornisce delle linee di sviluppo. Abbiamo anche varato un percorso semplificato per permettere alle Pubbliche Amministrazioni di attivare rapidamente servizi digitali per i cittadini e per le imprese e per consentire ai propri dipendenti di lavorare a distanza: è stato approvato dal Governo, nell’ambito di un pacchetto di misure per contrastare l’emergenza legata al Covid-19 (Decreto legge 16 marzo 2020). Di fronte all’urgenza che stiamo vivendo in questi giorni, le misure introdotte oggi permetteranno di accelerare molto la modernizzazione della dotazione tecnologica della Pubblica Amministrazione, consentendo il rapido acquisto di servizi che possano garantire il lavoro agile dei dipendenti e l’erogazione di servizi online per i cittadini e le imprese.
Il Decreto approvato introduce fino al 31 dicembre 2020 un processo facilitato per tutte le Pubbliche Amministrazioni per acquisire beni e servizi digitali, con particolare riferimento a quelli che operano in cloud (Software-as-a-Service, come ad esempio servizi di hosting, ma anche applicazioni, servizi che permettono il telelavoro, o diretti al cittadino e alle imprese). Gli enti potranno acquistare questi beni e servizi con una procedura negoziata, ma senza bando di gara e in deroga ad ogni disposizione di legge diversa da quella penale, fatto salvo il rispetto delle disposizioni del codice delle leggi antimafia. Con questa norma vogliamo accelerare e semplificare al massimo i procedimenti burocratici per l’acquisto di beni informatici e servizi digitali, in un momento in cui sono particolarmente strategici e importanti per tutto il paese. L’accelerazione della trasformazione digitale, nel rispetto delle disposizioni dell’agenda digitale e con particolare attenzione ai servizi cloud, può essere una risposta davvero efficace all’emergenza. Il provvedimento nasce a fronte di un momento critico per il paese, ma crea al tempo stesso condizioni che possano accelerare in modo strutturale la trasformazione digitale del paese. Per questo tutti i beni e i servizi digitali dovranno rispettare le indicazioni del Piano Triennale e la norma è costruita per dare impulso al mercato, con una richiesta aperta di servizi digitali e in cloud a tutte le aziende in grado di produrli.