Cyber atleti: la nuova generazione di sportivi influencer

Tra competizioni ufficiali e non, ci sono centinaia di migliaia di giovani che competono ogni giorno tra loro puntando a diventare come i campioni che hanno fatto di un hobby una professione a volte molto redditizia.

Il fenomeno degli eSport sta conquistando sempre più ragazzi anche in Italia. Campioni che influenzano le scelte dei fan e che utilizzano quotidianamente i social per rimanere in contatto costante con le loro community. Influencer quindi molto interessanti per brand, tecnologici e non, che puntano al target dei giovani.
 Ho voluto approfondire gli eSport, anche da un punto di vista marketing, con Alexandre Simões, Team Manager della squadra dei Samsung Morning Stars.

 Alexandre SimoTes, Team Manager della squadra dei Samsung Morning Stars

Che differenza c’è tra gaming e eSport?

La differenza tra gaming ed eSport è la competitività. Il gaming, infatti, comprende qualsiasi attività che coinvolga il giocare a videogiochi su computer o altri dispostivi elettronici, mentre negli eSport, oltre a questo aspetto, si aggiunge un elemento in cui la competizione ufficiale fra player e/o squadre diventa protagonista. 
Quanti sono i cyber atleti, professionisti e amatoriali in Italia? Quantificare i giocatori amatoriali e professionisti credo sia molto complicato. Un dato che può essere interessante è il numero di tesserati al Gec, ente dei giochi elettronici competitivi al quale è necessario iscriversi per partecipare a competizioni ufficiali in Italia, che supera i 65.000. 

È un numero che crescerà nel 2019? Vedendo gli ultimi anni, la risposta è sicuramente sì. Di anno in anno si registra un aumento circa del 100%.

La squadra Samsung Morning Stars

Cos’è il progetto Morning Stars e quanti sono gli atleti che lo compongono?

Il progetto prende vita nel 2017 con il “Fight for Glory”, primo talent show dedicato agli eSports in Italia, con lo scopo di selezionare i migliori giocatori italiani di OverWatch per farli poi entrare nella squadra Samsung Morning Stars. Lo scopo del progetto è quello di dare una possibilità a tutti i player italiani di poter diventare pro, in un contesto che in Italia non è ancora pienamente sviluppato. Per curare al meglio la crescita e per creare una forte sinergia fra tutti i player, Morning Stars ha deciso di riunirli all’interno della Gaming House dove possono conoscersi meglio e crescere professionalmente insieme. Al momento il team Morning Stars è composto da 8 giocatori più:

  • 1 General Manager e 1 coach su OverWatch
  • 3 giocatori su HeartStone
  • 4 su Fortnite
  • da 8 giocatori più un coach su Assetto Corse e da 7 giocatori più 1 Team Manager
  • 1 Head Coach
  • 1 Strategic Coach e 1 Analyst su League of Legends

Intorno alla squadra ci sono migliaia di fan che seguono gli atleti quotidianamente via web.

Quali sono i canali social con cui i Morning Stars interagiscono con la propria community?

Morning Stars utilizza i principali canali social, dunque Instagram, Facebook, Twitter e Twitch. Si serve anche delle pagine Samsung Italia per comunicare contenuti del team e dei profili privati dei propri gamer per raggiungere la community del singolo giocatore. 

Il canale prevalente è Twitch, perché questo social ha tanto successo nell’ambito gaming? Senza dubbio il canale prevalente è Twitch perché rappresenta il primo e, fino ad ora, l’unico social interamente incentrato sul mondo del gaming. Sta riscuotendo molto successo perché dà la possibilità ai player di veicolare i propri contenuti e crescere in termini di numeri; e agli spettatori di vedere come giocano i professionisti, imparando da loro e anche di ispirarsi sia come giocate che come utilizzo di determinati prodotti.

Cos’è Discord e che ruolo ha per voi?

Discord è una piattaforma digitale ideata appositamente per le gaming community. Permette ai vari player di chattare e scambiarsi immagini e video fra di loro durante le sessioni di gioco. Per Morning Stars, l’utilizzo di Discord è molto importante perché consente ai fan del team di relazionarsi direttamente con i player e questo dà la possibilità al team di creare un forte legame con la community. Di fatto i Morning sono degli influencer nel mondo degli eSport italiani. 
Le loro scelte in ambito tecnologico, di abbigliamento e di altra natura possono ispirare quelle della community? Si può dire che in un certo senso lo sono. Sicuramente un gamer con un forte seguito su Twitch o su altre piattaforme social può influenzare determinate scelte della community che possono consistere non solo nel tipo di equipaggiamento tecnologico o nella scelta del gioco ma anche per quanto riguarda l’abbigliamento, le bevande e gli snack che assumono.

Cyber atleti: la giornata tipo

Per quanto riguarda i Morning Stars, la loro giornata si sviluppa in due momenti: in mattinata si concentrano sull’allenamento fisico e mentale con sessioni in palestra e incontri con un life coach. Questa parte è molto importante, perché aiuta i player sia a mantenere una buona condizione fisica sia a sviluppare e aumentare le proprie capacità di concentrazione. Dopo aver pranzato tutti assieme, nel pomeriggio si concentrano sullo sviluppo delle loro abilità con più sessioni di allenamento sia collettivo con il coach che individualmente online. Negli eSport c’è uno slang particolare, che ai non addetti ai lavori, come me, ricorda le supercazzole anni ’70. Per esempio DragonEddy in un’intervista ha detto: “La nostra routine è fatta di quattro ore giornaliere di scrim con altri team, due ore di Vod review, poi ciascuno di noi si getta in ranked. A volte entriamo nei server americani per confrontarci con un livello medio superiore”.
Che caspita vuole dire? 
Sì il lessico utilizzato dagli addetti ai lavori può sembrare un linguaggio sconosciuto ai più.

Cyber atleti: il vocabolario

Innanzitutto con scrim, abbreviazione di scrimmage, si intende una partita amichevole di allenamento fra due squadre professionistiche. Le Vod review (Video On Demand), invece, sono sessioni in cui i player rivedono le loro giocate assieme agli altri player e al coach per cercare di capire dove poter migliorare. Con ranked si intende quando un player partecipa a una partita che influenza il suo punteggio e di conseguenza il posizionamento in una classifica generale. Infine, con l’ultima parte DragonEddy intendeva dire che a volte si entra in alcuni server in cui il livello dei player è mediamente più alto.

Quanto conta la dotazione tecnologica per vincere?

Sicuramente avere un buon equipaggiamento aiuta ad avere performance più consistenti. Ad esempio, un monitor la cui grafica è estremamente definita o le cui immagini hanno un tempo di reazione molto basso, facilita soprattutto nelle lunghe ore di streaming, allenamento o competizione. Ovviamente, oltre all’equipaggiamento, il player deve avere anche una grande tecnica per poter essere considerato forte. I cyber atleti amatoriali, quindi di nessuna squadra, come scelgono cosa acquistare in ambito tecnologico? Sicuramente molti prendono ispirazione dai loro “idoli” online nella scelta dell’equipaggiamento tecnologico. I pro player spostano le scelte di acquisto di materiale tecnico in modo impressionante, al pari, se non di più, di quanto fanno i calciatori con le scarpe da calcio, per esempio.

Come fa un rivenditore di tecnologia ad avere successo presso il pubblico degli eSport, hai dei suggerimenti?

Gli eSports in Italia sono una realtà ancora in fase di sviluppo, dunque siamo tutti dei “pioneri” in un certo senso. Bisognerebbe comportarsi da tali e cercare di creare una forte base, lavorando con sponsor del settore e non, organizzando competizioni ed eventi e rafforzando la relazione con la community per dare vita così a un sistema che nel lungo termine possa portare dei frutti.

Quali sono le sfide per il 2019?

Innanzitutto, provare a vincere gli Overwatch Contenders. Poi continuare ad allargare la nostra community e fan base ed essere competitivi in ogni videogame in cui prendiamo parte, portando a casa più risultati possibili. Nel mondo della simulazione di guida, eSport e corse su strada si avvicinano e in alcuni casi si fondono in un unico progetto, come il McLaren Shadow Project.
Quindi un pilota può diventare un campione anche negli eSport, e forse viceversa.

Questo processo di avvicinamento tra reale e virtuale è destinato ad evolversi?

Sicuramente negli ultimi anni reale e virtuale, in questo specifico contesto, si sono avvicinati molto; basti pensare al campionato eSport di MotoGP e quello di F1, direttamente gestito dalle rispettive federazioni e che fanno parte del calendario di questi due sport. La simulazione di guida credo possa dare una grossa mano ai piloti durante le sessioni di allenamento, soprattutto ai più giovani che così facendo possono prendere confidenza con piste che magari ancora non conoscono. Difficile però pensare che in un futuro si correrà esclusivamente con i simulatori.

di Matteo Ranzi

Risorse

Alexandre “san alex” Simões Alexandre Simões, classe ‘93, ha giocato più di cento partite nella European Team Fortress 2 League, compresa la Nations Cup in cui era capitano della nazionale portoghese. Dopo quasi due anni di attività come pro player in vari team europei, San Alex nel 2017 diventa Team Manager del Mosaic Esports, iniziando così la sua carriera manageriale. Dall’agosto del 2018 è il Team Manager dei Samsung Morning Stars.


Cyber atleti: la nuova generazione di sportivi influencer - Ultima modifica: 2019-03-02T07:11:44+00:00 da Francesco Marino

Giornalista esperto di tecnologia, da oltre 20 anni si occupa di innovazione, mondo digitale, hardware, software e social. È stato direttore editoriale della rivista scientifica Newton e ha lavorato per 11 anni al Gruppo Sole 24 Ore. È il fondatore e direttore responsabile di Digitalic

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