Luca Parmitano, per molti Astroluca, ci ha parlato delle esperienze fatte con l’Esa e ha svelato qualche particolare curioso sulla sua carriera (compresa la passione per i film di fantascienza).
Luca Parmitano è il primo italiano a comandare una missione spaziale internazionale, Astroluca è una figura di spicco fra gli astronauti dell’Esa (Agenzia spaziale europea) grazie alla sua esperienza e al coraggio dimostrati in anni di carriera fra le stelle. Due valori che vanno di pari passo con la sua cordialità e disponibilità, confermate nell’intervista che segue concessa a Digitalic. Dalla sua casa di Houston, dove spesso l’Esa lavora in collaborazione con la Nasa, Astroluca (un soprannome che non gli dispiace come ha confermato) ci ha parlato dello spazio, del periodo del coronavirus e dei suoi hobby.
Indice dei contenuti
I consigli di Luca Parmitano per chi è a casa
Qualche consiglio per chi si trova in spazi ristretti causa coronavirus?
Luca Parmitano: Sono cauto nel dare consigli perché ci sono grosse differenze fra quarantena da astronauta e quella cui siamo costretti in questi giorni. Innanzitutto bisogna considerare che l’astronauta è in quarantena volontariamente. La mia esperienza è che la ripetizione è molto dannosa quindi bisogna mantenere un atteggiamento positivo, cioè cercare di alzarsi la mattina con una motivazione, mantenere un sano ritmo circadiano, crearsi appuntamenti con piccoli obiettivi.
Voi infatti nello spazio dovete fare esercizi di ginnastica quotidianamente?
Luca Parmitano: Assolutamente sì, c’è l’obbligo di fare due ore e mezza al giorno di esercizi per evitare degrado fisico sia cardiovascolare sia osteomuscolare derivato dalla mancanza di peso. Anche sulla Terra basta poco spazio, un asciugamano per terra per fare un po’ di corpo libero, attività che io continuo a fare.
Luca Parmitano e SpaceX
Cosa ne pensa di aziende private come SpaceX di Elon Musk che parlano di turismo per privati nello spazio?
Luca Parmitano: Si tratta di eventi dai costi estremamente elevati, per cui è difficile fare una previsione di quando sarà possibile aprire al grande pubblico l’accesso allo spazio. Per quanto mi riguarda sono ben contento che ci sia la possibilità di avvicinarsi con nuovi mezzi e sentire cos’è l’effetto del volo spaziale.
Il futuro secondo Luca Parmitano
Spesso ha parlato dell’Overview Effect, ovvero di come osservare la Terra dallo spazio provochi sentimenti forti e particolari: come lo spiega?
Luca Parmitano: L’Overview Effect lo provano tutti gli astronauti, professionisti e non. Si sente fortissimamente una sensazione di come la Terra sia un pianeta fragile. Una volta compreso che siamo parte di un sistema unico, diventa parte del nostro stile di vita provare a proteggerlo.
Con il programma Cimon ha avuto a che fare con l’intelligenza artificiale, come è andata?
Luca Parmitano: Cimon era un punto di partenza di quello che diventerà uno sviluppo inevitabile, dato che l’intelligenza artificiale farà parte della nostra vita futura, non so quanto presto. Dell’A.I. è importante comprendere potenzialità e limiti, cioè quali sono i dati che mettiamo all’interno di essa e quali aspettative ci sono. Come tutti gli strumenti è importante utilizzarlo con intelligenza, umana questa volta.
Fantascienza e sogni
Qual è il suo film di fantascienza preferito?
Luca Parmitano: Sono tantissimi, da 2001 Odissea nello spazio a Guerre Stellari, Star Trek, e anche Alien di cui mi piace molto il concetto di questo organismo perfetto e pericoloso. Interestellar è un altro capolavoro così come The Martian. Non mi fanno paura perché sono film ed è giusto prenderli per quello che sono: intrattenimento.
Quali consigli per un bambino che volesse diventare astronauta?
Luca Parmitano: Solo uno: utilizzare il tempo che ha adesso per apprendere e crearsi un bagaglio culturale il più ampio possibile. Perché sarà l’insieme di strumenti che si porterà dietro tutta la vita e gli permetterà di fare scelte ben pensate e consapevoli, di comprendere quali sono le cose gli piacciono.
Curiosità Spaziali
Cosa le manca quando è nello spazio?
Luca Parmitano: Mi manca la Terra, le cose di ogni giorno, quello che prendiamo per scontato come stiamo sperimentando in questa quarantena. In quanto padre mi mancano le mie figlie. Bisogna prendere questo struggimento come un valore che ci rende umani. Così come quando sono sulla Terra mi manca stare in orbita.
Una curiosità poco conosciuta delle missioni spaziali?
Luca Parmitano: Sorrido mentre ci penso perché forse la gente non immagina che agli astronauti piace fare scherzi pratici, come nascondere oggetti, arrivare silenziosamente da dietro per spaventare qualcuno, piccole cose che rendono la giornata diversa e interessante. Non posso fare esempi di quali tipi di scherzi, perché non voglio rovinare la sorpresa al prossimo astronauta.