L’organizzazione Common Sense Media ha pubblicato un rapporto che indaga sul ruolo che i social media svolgono nella vita dei ragazzi adolescenti
L’organizzazione Common Sense Media ha pubblicato un rapporto che indaga sul Adolescenti e social, in particolare sul ruolo che i social media svolgono nella vita degli adolescenti, uno studio su giovani e social fatto attraverso le opinioni dei ragazzi. Intitolato “Social Media, Social Life”, la ricerca tratta argomenti come quanti e quali tipi di social media i teenager usano, così come quale sia l’opinione su tali app, come i social media li fanno sentire su se stessi, come influenza le loro relazioni e altro ancora. Questo studio si affianca a quello che abbiamo pubblicato di recente, che mostrava come gli adolescenti preferissero i social ai libri.
Adolescenti e social i pro e i contro
L’utilizzo dei social media da parte dei ragazzi è aumentato di 36 punti percentuali dal 2012. Non sorprende che le app preferite siano Snapchat e Instagram (mentre gli adolescenti stanno abbandonando Facebook ).
Oltre all’utilizzo su larga scala, i risultati mostrano anche che il modo in cui gli adolescenti concepiscono i social media e il ruolo che le app svolgono nelle loro vite è complicato e a volte contraddittorio.
“I bambini sono molto più consapevoli oggi di quanto non fossero alcuni anni fa sia dei vantaggi che degli aspetti negativi dei social media”, ha dichiarato Jim Steyer, fondatore e CEO di Common Sense Media. “Fondamentalmente tutti sono attivi, che ci piaccia o no, ma sono più consapevoli di alcuni dei rischi e del peso che possano avere sul loro benessere emotivo e personale”.
Common Sense Media è un’organizzazione no-profit dedicata ad aiutare i genitori a far crescere la famiglia tra le preoccupazioni tecnologiche del 21° secolo. L’organizzazione ha commissionato il sondaggio da un gruppo di ricerca, che ha esaminato un campione di 1.141 individui di età compresa tra i 13 e i 17 anni negli Stati Uniti. Inoltre, Common Sense ha condotto un’indagine simile nel 2012 ed è stata quindi in grado di confrontare il modo in cui gli atteggiamenti e i comportamenti dei ragazzi siano cambiati negli ultimi anni tumultuosi per i social media.
Gli effetti dei social media e degli smartphone sugli adolescenti sono stati al centro di molti studi e articoli negli ultimi anni. Gran parte del dibattito si è incentrato sulla dipendenza dai social media, sulle abilità sociali ridotte e, in particolare, sull’aumento dei sentimenti di isolamento e depressione. Tuttavia, il rapporto di Common Sense non dipinge un’immagine troppo tetra.
Adolescenti e social: i pro
L’indagine di Common Sense ha dimostrato che i social media stanno assumendo un ruolo sempre più importante, ma principalmente neutrale nella vita dei ragazzini. La maggior parte degli adolescenti ha dichiarato di non aver percepito un’influenza particolare, ne positiva, ne negativa sui propri stati d’animo, comportamenti o relazioni e una percentuale maggiore di adolescenti nello studio del 2018 ha affermato di avere percepito effetti positivi rispetto allo studio del 2012.
“I ragazzi sono abituati ai social media adesso”, ha affermato Steyer, ecco perché molti di loro lo accettano come parte della loro vita e non si sentono emotivamente convolti né in un modo, né nell’altro.
Altri risultati mostrano che atteggiamenti più maturi non sono necessariamente correlati a un comportamento più intenzionale. Gli adolescenti sono sempre più consapevoli del modo in cui i social media possono manipolarli: il 72% pensa che le aziende di social media lavorino intenzionalmente per mantenere l’attenzione attiva sulla loro piattaforma. Tuttavia, il 70% degli adolescenti dichiara di utilizzare i social media più volte al giorno; Il 16 percento li utilizza “quasi costantemente”. Inoltre, gli adolescenti preferiscono comunicare attraverso i messaggi, più che in qualsiasi altra forma di comunicazione, inclusa la conversazione faccia a faccia.
Consapevoli della pericolosità dei social network
“I ragazzi hanno difficoltà a mettere giù i loro dispositivi, ma sono anche irritati dai loro amici che non riescono a mettere giù i loro dispositivi”, ha affermato Sierra Filucci, direttrice esecutiva di Common Sense.
Una delle autrici autori del rapporto, Vicky Rideout, attribuisce il fortissimo aumento dell’uso dei social media (70% in più rispetto al 34% del 2012) alla crescente quantità di adolescenti che hanno uno smartphone. È stata anche positivamente colpita dall’impatto sempre più positivo sulla propria vita che gli adolescenti riferiscono in relazione ai social media, anche tra i gruppi più “vulnerabili”.
“Gli adolescenti che sono già più in basso nella scala del benessere sociale ed emotivo sono gli adolescenti che hanno maggiori probabilità di percepire effetti negativi dai social media”, ha affermato Rideout. “Ma anche questi adolescenti più vulnerabili sono più propensi a dire che i social media sono un’esperienza più positiva che negativa”.
Come ha fatto notare Steyer, questo rapporto ha esaminato una generazione di veri nativi digitali, infatti i partecipanti più anziani sono nati nell’anno 2000. Il fatto che i social media e gli smartphone siano stati integrati nelle loro vite come un dato di fatto e non una novità dirompente, ha probabilmente consentito una relazione più sfumata con le piattaforme: al contempo si fidano di questi strumenti, ma ne comprendono le insidie e il fatto che queste aziende esistono anche per fare soldi.